Oltre il muro, tra utopia e trasgressione. Antologica di uno dei piu' importanti e storicizzati artisti uruguaiani che per questa mostra presenta 72 opere tra Visual Poems, Poesia Digitale e Mail Art, realizzati tutti tra il 1967 e il 2010.
a cura di Giovanni Bonanno
“Oltre il Muro, tra Utopia e Trasgressione” é il titolo della mostra antologica che lo Spazio Ophen Virtual Art Gallery di Salerno dedica a Clemente Padin, uno dei più importanti e storicizzati artisti uruguaiani che per questa mostra presenta 72 opere tra “Visual Poems”, Poesia Digitale e Mail Art realizzati tutti tra il 1967 e il 2010.
Clemente Padin è un artista decisamente complesso che si pone volutamente in disparte da provvisorie ipotesi mercantili nel tentativo di procedere oltre il limite, oltre il muro, tra utopia e trasgressione. Partito nel 1967 da proposte di poesia visiva con i suoi “Visual Poems” e ben presto approdato alla Mail Art, in contatto con il mondo alternativo dell’arte postale grazie anche al coinvolgimento e scambio di opere e di opinioni nel complesso circuito latino-americano. Oggi, Clemente Padin è un’artista di “frontiera”; grafico, performer, videoartista, e impegnato attivamente nel netartworker e soprattutto nel sociale. Nel 1974, durante la dittatura militare uruguayana, aveva organizzato il primo Latinoamericana Mail Art Exposition a Galeria U, a Montevideo, Uruguay. Denunciato per idee sovversive dal regime dittatoriale uruguaiano in quel tempo assai poco disponibile al rispetto dei diritti umani, arrestato e processato dalla dittatura del suo paese per vilipendio alla morale ed alla reputazione dell'Esercito, venne condannato a quattro anni di prigione e incarcerato. Dopo due anni di permanenza in carcere (agosto del 1977 a tutto novembre 1979), venne liberato in anticipo grazie all'interessamento di molti artisti ed alla solidarietà internazionale, tuttavia, per diversi anni subì tragicamente la costrizione e l’impedimento della libertà, costretto a condividere dal 1977 al 1984, una libertà vigilata e “condizionata”. Solo nel 1983 ha potuto riprendere e continuare in modo più costante il suo impegno contro le armi e la violenza e il rispetto dei diritti umani.
Oggi, dopo oltre un quarantennio di attività, Clemente Padin è ormai un artista conosciuto a livello internazione per i suoi apporti soprattutto nel sociale; uno dei pochi artisti contemporanei ancora impegnati in una attenta e sistematica denuncia del sistema politico e della triste condizione umana. In tutti questi anni l’artista uruguaiano ha continuato, con tutti i modi e gli strumenti possibili a sua disposizione, a credere e a sperare nella libertà, nell’uguaglianza di tutti gli esseri umani, a prescindere dalle opinioni, dal sesso, dalla razza, dall’appartenenza etnica, politica, religiosa, e anche dalla condizione sociale e economica. Sicuramente è un artista interessante soprattutto per il continuo apporto alle problematiche sociali e umane svolte in tanti anni di lavoro. In tutta l’opera di Padin è presente il carattere essenzialmente ideologico, una determinata utopia propositiva e anche la lucida energia trasgressiva che questo straordinario artista immette volutamente e costantemente in tutto il suo lavoro di ricerca, supportato anche da nuovi ed efficaci strumenti come la mail art, l’arte digitale e la performances che permettono di evidenziare in modo prepotente e compiuto tali problematiche. Giovanni Bonanno
Inaugurazione: Sabato 8 Gennaio 2011 ore 18.00
Ophen Virtual Art Gallery
Via S. Calenda, 105/D – Salerno
Orario galleria Lunedì - Domenica