Associazione Culturale Ottantuno
Un excursus didattico/didascalico dell'attivita' del Collettivo Lineacontinua Terra di Lavoro, mediante l'esposizione di un inedito apparato documentale e di opere dei membri del gruppo.
Le associazioni culturali OTTANTUNO e ANYMORE, in partnership con l’associazione culturale di Pordenone LA ROGGIA, allestiscono negli spazi pubblici dell’Ex Macello di Aversa una mostra/omaggio dedicata al “COLLETTIVO LINEACONTINUA TERRA DI LAVORO”, importante movimento casertano che dominò, tra gli anni settanta e ottanta, le scene artistiche nazionali attraverso gli “interventi d’estetica sociale”: installazioni d’arte concepite da artisti dell’avanguardia come “strumento estetico” di critica sociale, adoperate contro le scellerate iniziative politiche propinate all’epoca per il territorio campano.
La mostra “IL COLLETTIVO LINEACONTINUA TERRA DI LAVORO. CASERTA 1975 – 1980 UNA VICENDA ANOMALA” propone un excursus didattico/didascalico dell’attività del “Collettivo” mediante l’esposizione di un inedito apparato documentale (gentilmente fornito dal responsabile dell’associazione culturale LA ROGGIA, Enzo di Grazia) e di opere d’arte concepite durante il periodo in esame dai principali attori del movimento: gli artisti RAFFAELE BOVA, PEPPE FERRARO, LIVIO MARINO, ALDO RIBATTEZZATO, ANTONELLO TAGLIAFIERRO.
DURANTE LA CONFERENZA INTERVERRANNO:
ENZO DI GRAZIA - critico d'arte e responsabile La Roggia
ENZO BATTARRA - critico d'arte
UMBERTO PANARELLA - consigliere dell'Ordine degli Architetti P. P. e C. di Caserta
“In un articolo de “la Gazzetta di Caserta” del 3 aprile 1977 così è riassunta la vicenda: “Niente nasce per caso: soprattutto un nome. Quando, infatti, nacque l'idea di uno spazio culturale a Caserta, che fosse centro di coagulo delle iniziative sparse ed individuali che si andavano svolgendo, l'obiettivo fondamentale che animò Armando Napoletano era in pratica quello di evitare che la disgregazione che andava caratterizzando sempre più marcatamente l'attività degli operatori visivi portasse, dalla fase di stallo che alla fine del '75 si registrava, ad una vera e propria morte culturale, o, quanto meno, ad un individualismo aristocratico sterile e pericoloso”.
“L'intento era quello di fare in modo che gli spunti - avviati a livello di operazioni con la “Proposta '66 Terra di Lavoro” e i premi “Caserta Club” e trasferitisi poi nei centri artistici “Junk Culture”, “II Guizzo” e “Oggetto”, intorno ai quali erano cresciuti ed erano andati definendo la loro iniziativa i più qualificati operatori dell'avanguardia artistica a Caserta - trovassero una continuità ed una chiarezza di visione in una realtà che fosse al tempo stesso spazio operativo e centro di coagulo delle forze e delle attività”.
“Di qui la decisione di realizzare un'associazione culturale per la ricerca visiva, alla quale aderivano alcuni dei protagonisti delle iniziative precedentemente realizzate ed esaurite; e, come spazio reale, un ambiente che fosse punto di riferimento per l'incontro ed il dibattito, luogo di operazioni e di manifestazioni”.
“Nasceva con queste premesse “Lineacontinua”, non una galleria di stampo tradizionale, dove appendere oggetti, e neppure un centro culturale in cui ospitare manifestazioni ed operatori; ma momento autenticamente propulsivo della cultura di avanguardia a Caserta, capace di ospitare e sollecitare gli operatori, di consentire l'incontro e il dibattito, il lavoro e la realizzazione delle iniziative”. “Ma Lineacontinua fu anche e soprattutto il punto di riferimento per un gruppo di operatori che, nella ricerca (spesso affannosa e confusa) di una linea comune, finiva per riconoscersi su una impostazione che diede luogo al Collettivo, il quale non poteva prendere nome che dal centro”.
“La data “ufficiale” del’evento si colloca ai primi del 1976; ma molte iniziative erano già state condotte dagli operatori che avrebbero dato vita all’Associazione ma anche, e soprattutto, al Collettivo Lineacontinua Terra di Lavoro”.
“Il nucleo operativo fu costituito da Armando Napoletano (che aveva organizzato uno spazio espositivo nel suo negozio di rigattiere-antiquario in via Colombo, a Caserta), da Raffaele Bova, Peppe Ferraro, Livio Marino e Aldo Ribattezzato, ai quali successivamente si aggiunse Antonello Tagliafierro; i testi che accompagnavano gli interventi e quelli dei volumi editi nei primi anni furono stesi da me, Enzo di Grazia; successivamente, fu Enzo Battarra ad occuparsene; in due fondamentali occasioni (Pordenone e Firenze) ci fu anche un contributo sostanziale e, per qualche verso, determinante, di Enzo Perna”.
Testo a cura di Enzo Di Grazia, critico d’arte responsabile dell’associazione culturale “La Roggia” di Pordenone (PN).
Inaugurazione e conferenza stampa domenica 9 Gennaio 2011 ore 17.30
Ex Macello
via Tristano - Aversa (CE)
Lunedi 10 gennaio dalle 10 alle 21.30
Ingresso libero