Malgorzata Markiewicz
Leila Mirzakhani
Alice Schivardi
Neda Shafiee Moghaddam
Ilari Valbonesi
Quattro giovani artiste internazionali (Malgorzata Markiewicz, Leila Mirzakhani, Alice Schivardi, Neda Shafiee Moghaddam) che rintracciano l'equilibrio formale del linguaggio del corpo nella sua messa in opera; quattro differenti lavori, che aprendosi al mondo, nella varieta' di registri stilistici, si trasformano in porte della percezione, spalancate sul mistero stesso della corporeita'. A cura di Ilari Valbonesi.
a cura di Ilari Valbonesi
Nell'ambito del prestigioso Concerto di Capodanno di San Casciano di Bagni (SI) per il bicentenario della nascita di Fryderyk Chopin, Martedì 28 dicembre 2010, Palazzo Comunale, ore 18.00, si inaugura la collettiva TILL THE HEAVENS STOP THE RAIN, a cura di Ilari Valbonesi, in collaborazione con Studio Stefania Miscetti.
Il titolo ispirato dal testo della nota canzone dei Doors, rappreso nelle atmosfere più notturne del grande compositore polacco, è un leggiadro invito al godimento dell'arte, vissuta nell'intimità del corpo, attraverso il ritmo sensuale delle opere di Małgorzata Markiewicz, Leila Mirzakhani, Alice Schivardi, Neda Shafiee Moghaddam.
Sono quattro giovani artiste internazionali che rintracciano l'equilibrio formale del linguaggio del corpo nella sua messa in opera; quattro differenti lavori, che aprendosi al mondo, nella varietà di registri stilistici, si trasformano in porte della percezione, spalancate sul mistero stesso della corporeità.
A partire dall'ariosa installazione sonora A small thing on the senses di Małgorzata Markiewicz (Cracovia, 1979) in cui l'artista polacca dà istruzioni per una passeggiata dopo la pioggia, possibilmente in una foresta; o togliersi le scarpe sulla spiaggia e farsi accarezzare i piedi dalle onde marine, e prepararsi una tazza di tè: do you smell it? Un concerto dei sensi che ritorna negli acrilici su tela di grande formato di Leila Mirzakhani (Tehran, 1978), veri e propri accampamenti di colore, in cui si ricostruiscono, a colpi di pennello, Fiori ribelli come paesaggi interiori, legati alla struggente condizione iraniana, alle sue giovani perdite, alla trasfigurazione del dolore. Nella serie di piccoli ovali bombati di Alice Schivardi (Erba (CO), 1976) si affacciano fragili pensieri ricamati, quasi a sottolinearne l'intermittente consapevolezza, così come nel video L'accoglienza del cazzo (2010) che intesse le testimonianze di donne sul rapporto con il membro maschile, e più in generale con la propria dimensione sessuale pudica e attraente, riconfigurando il tema biopolitico dell'incorporazione tra interno ed esterno. Squadratura dei sensi per una geometria delle passioni nelle sculture di Neda Shafiee Moghaddam (Tehran, 1975), in cui il corpo umano viene sollecitato alla flessione, piegato ed esplorato nelle sue cavità, fuso in bronzo, solidificato, eretto nello spazio e deformato nella cartapesta bianca.
In mostra dunque è il silenzio anonimo della carne; un sentire comune, oltre la dimensione di genere, che denuncia la violenza originaria di ogni gesto mentre chiama il pubblico a rispondere in prima persona, ridefinendo i confini ineffabili della nostra stessa umanità. (IV, dicembre 2010)
Inaugurazione 28 dicembre 2010 ore 18
Palazzo Comunale
Piazza della Repubblica, 4 - San Casciano dei Bagni (SI)