Ugo Vittore Bartolini, Enzo Morelli, Cristoforo De Amicis. In mostra tre artisti italiani del Novecento che hanno dedicato numerosi anni all'insegnamento dell'arte presso l'Accademia o al Liceo Artistico di Brera.
La Galleria Ponte Rosso presenta, in contemporanea, tre importanti artisti italiani del novecento che hanno dedicato numerosi anni all’insegnamento dell’arte presso l’Accademia o al Liceo Artistico di Brera.
Scrive STEFANO CRESPI nella presentazione alla mostra:
In una nuova occasione espositiva viene dedicato un terzo ciclo ai Maestri a Brera (nei nomi oggi di Bartolini, De Amicis, Morelli). Proviamo una rinnovata suggestione per l’immagine pittorica di questi artisti, dove ritroviamo la memoria, il vissuto, l’emozione, l’orizzonte struggente dell’esistenza. La Galleria Ponte Rosso, nell’aura così milanese di via Brera, lungo gli anni, ha segnato una significativa continuità, anche con rare edizioni d’arte. Da questo spazio risalgono esperienze, tratti tematici, espressivi capaci di dialogare con la nostra interiorità.
Ugo Vittore Bartolini è nato a Firenze dove ha compiuto gli studi; nel 1934 è venuto a Milano (per aver ottenuto la cattedra al Liceo Artistico dell’Accademia di Brera). Alla Ponte Rosso sarà la sua ultima mostra personale nel 1974 (l’anno prima della sua scomparsa). L’origine fiorentina, variamente sottolineata dalla critica, rimane nella poetica di Bartolini: il senso della tradizione, l’armonia, la concezione del quadro non come istante, ma come durata. Accanto a questa lucidità formale, i temi pittorici (interni, figure femminili, paesaggi, nature morte) si aprono al colore, a un’intima fascinosità, a una segreta percezione di elegia.
Rimangono per esempio suggestivi i nudi femminili in un interno: in questi nudi pare di ritrovare l’onda affliggente del tempo, ma anche una lieve ossessione, una lontana memoria di mito, di mistero. Le stesse nature morte si aprono al colore, a volte a un bianco indicibile o a musiche perdute degli strumenti musicali. Cristoforo De Amicis è un artista che sempre più prende emotivamente sul piano umano e sul piano dell’espressione. In una preziosa testimonianza, il figlio Piero suggerisce il ritratto interiore e intellettuale di De Amicis: la riservatezza, l’austerità, la cultura europea testimoniata da numerose pubblicazioni, l’apertura all’architettura. Nelle ragioni di questa complessità De Amicis giunge a una dimensione artistica, dove si coniugano forma e tono, volume e colore, exactitude e intensité.
Possiamo ritrovare nei suoi quadri una rigorosa circolarità: gli autoritratti (pubblicati alcuni nella monografia della Ponte Rosso, nel 1970, con introduzione di Raffaele De Grada), le figure, i paesaggi, le nature morte. Temi che hanno, da una parte quasi una scansione architettonica (nei paesaggi) e dall’altra un fondo ancestrale (nelle figure). È la posizione di De Amicis (tra cultura e poetica) che arriva a una coscienza del linguaggio. È possibile per esempio la natura morta dopo il senso della fine, la metafisica polvere di Morandi? Per De Amicis la natura morta diviene un atto compositivo, linguistico (tra il fondo del colore, una caraffa, una conchiglia, un vaso e ancora un bagliore dei fiori).
Enzo Morelli è nato a Bagnacavallo, ha avuto alcuni anni di soggiorno ad Assisi, ha insegnato a Milano all’Accademia di Brera. Con Vellani Marchi, Bacchelli, Orio Vergani è tra i fondatori del Cenacolo milanese Bagutta. Proprio per una situazione di incontro tra pittura e giornalismo, Morelli è un pittore molto colto tra acuta sensibilità e una compresenza varia di temi. Ritroviamo i luoghi del suo percorso biografico da un primordio a un lieve spostamento di incontro metafisico. Un quadro in questa mostra, “Autostrada” può essere la metafora del suo viaggio artistico ricco di occasioni e di fascino. Suggestivi in Morelli anche i disegni, gli acquarelli: il nudo femminile si declina in un gesto, in una leggera sospensione, in una bellezza evanescente.
inaugurazione 13 gennaio 2011 ore 18
Galleria Ponte Rosso
via Brera, 2 - Milano
Orario: da martedi a sabato 10-12.30 e 15,30-19, domenica 15,30-19
Ingresso libero