Galleria Nuova Gissi
Torino
piazza Solferino 2
WEB
Enrico Baj
dal 17/10/2002 al 31/12/2002
011 534473, 011 538625
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Segnalato da

arte-mistra@libero.it



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Enrico Baj



 
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17/10/2002

Enrico Baj

Galleria Nuova Gissi, Torino

Opere 1955-2002. La rassegna propone una scelta di una settantina di quadri che testimoniano gli aspetti piu' profondi, ironici, poetici, sociali, di una ricerca illuminata dall'invenzione, dalla fantasia, da una sorprendente creativita'.


comunicato stampa

OPERE 1955-2002

Torino. Venerdì 18 ottobre, dalle ore 18 alle 21, s'inaugura alla Galleria Nuova Gissi, in piazza Solferino 2, la mostra di 'Enrico Baj ' con opere dal 1955 al 2002, che si potrà visitare sino al 31 dicembre. Accompagnata dal catalogo con testi di Jean-Clarence Lambert, Ugo Nespolo e Mark Kostabi, la rassegna propone una scelta di una settantina di quadri che testimoniano gli aspetti più profondi, ironici, poetici, sociali, di una ricerca illuminata dall'invenzione, dalla fantasia, da una sorprendente creatività.

Nato a Milano il 31 ottobre 1924, Enrico Baj ha frequentato l'Accademia di Brera a Milano e, nel 1951, ha fondato con Sergio Dangelo il Movimento per l'Arte Nucleare. Dopo aver stabilito contatti con i Nouveaux Réalistes francesi, nel 1962 ha dato vita all'Istituto Patafisico milanese. Nella sua opera i periodi dei 'mobili', degli 'specchi', delle 'dame', dei 'meccani' e delle 'contaminazioni' si integrano con le tematiche di impegno civile contro la violenza e il degrado. Dalle prime figurazioni del periodo nucleare ai 'generali' (1960), dalle 'parate militari' ai 'Funerali dell'anarchico Pinelli' (1972), è approdato al 'Giardino delle delizie' e ai recenti 'Pudding'.

Un discorso, il suo, che per questa personale alla 'Gissi' si snoda attraverso composizioni come "Generale" 1961(Palazzo Reale Milano 1964),"Il super general" 1960(considerato dallo stesso Baj uno dei suoi più importanti generali) una serie di specchi tra cui "Specchio" 1959(Palazzo Grassi, Venezia 1971) ' le dame', gli 'scacchi', le 'montagne', le 'testine' e le maschere tribali.

L'esperienza di Baj rivela la strenua energia di un linguaggio in cui - suggerisce Ugo Nespolo - si avverte la sua 'insofferente' visione dell'odierno 'sistema dell'arte', mentre 'detesta...i mezzi...per dare artificioso risalto all'azione culturale, l'inseguimento senza sosta ai nuovi mece lo conosco da tanti anni e vi garantisco...' che 'anche l'idea di 'vetrinizzare' la pittura e la cultura tutta, suscita in Baj oltre che la tipica reazione ricca di effetti dermatologicamente visibili anche quella a livello del dubbio celebrale...Tante volte ho io stesso cercato di tranquillizzare Baj...sul problema del rapporto tra valore culturale o auratico e valore espositivo dell'opera d'arte.....'.

In particolare, Mark Kostabi sottolinea: 'Enrico Baj è una delle persone che prediligo, come artista e come uomo...Sono sempre meravigliato dalla assoluta quantità e qualità della produzione di Baj. Ogni volta che credo di aver visto tutto quello che ha fatto, resto sorpreso da un altro nuovo grande progetto che scopro in un catalogo o in un libro...Non si arresta mai. E migliora sempre...'.

Nell'immagine: opera tratta da 'opere scelte: 1955-2002'.

Orario : 10-12,30/ 16-19,30, compresa la domenica, chiuso il lunedì.

Galleria Nuova Gissi, piazza Solferino 2, Torino.
Tel.011 /534473-538625 fax 538625

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