Tracce. Ogni opera pittorica di Volpati e' un insieme di tracce tangibili, palpabili, smussate, arrotondate, appuntite. Tracce di vita millenaria raccolte viaggiando in terre vicine e lontane.
a cura di Stefano Bianchi
Secondo appuntamento con il ciclo delle esposizioni organizzate da Ponti x l’Arte con la personale dell’artista Carla Volpati, nata a Como nel 1954, laureata in letteratura e lingue straniere, già collaboratrice e consulente editoriale, che all’inizio degli anni Novanta ha iniziato a elaborare un percorso creativo individuale diventato presto un impegno svolto con continuità.
Ci sono piccoli sassi che il mare ha consumato. E frammenti di natura erosi dal tempo che si fronteggiano, lambiscono, cercano, inseguono. Ogni opera di Carla Volpati è un insieme di tracce tangibili, palpabili, smussate, arrotondate, appuntite. Tracce di vita millenaria raccolte viaggiando in terre vicine e lontane. Tracce di vita vissuta, spesso memorie di quand’era bambina: un lembo di stoffa, un bottone, una conchiglia, una foglia d’autunno, un minuscolo gomitolo di filo… Tracce, è il caso degli ultimi lavori, del “made in Italy” (inteso come senso d’appartenenza, presa di coscienza delle proprie radici) marchiato su piastrelle che l’artista ha raccolto in una fabbrica dismessa. Ogni oggetto, selezionato lasciandosi guidare dall’istinto («Uso delle cose come ne ho voglia», disse Pablo Picasso a proposito dei suoi collage cubisti. «Metto nei miei quadri tutto quanto mi piace»), è stato da Carla meticolosamente/scientificamente “catalogato”, scontornato da un’ombra virtuale, affiancato con grande gusto estetico ad altri oggetti e posizionato su vibranti sfondi cromatici che somigliano a cieli stellati, acque marine, terre feconde, albe soffuse, tramonti arroventati, prati smeraldo. La mente di ciascuno di noi, davanti a questi “contenitori” colmi di ricordi e di sentimenti, è libera di espandersi e immaginare che questi frammenti possano di volta in volta tradursi in partiture musicali e chiavi di violino, fugaci poesie e contrapposizioni geometriche, stati d’animo imprigionati da una rete e sogni che si frantumano come schegge di vetro, terre promesse e grafìe immaginarie. Ogni ipotesi, quando diventa realtà per poi sublimarsi nella trasparenza del plexiglass, si ritrova tranquilla, immobile e calma come un minuscolo giardino zen. Un’oasi recintata da quest’arte dell’assemblaggio che è leggera, preziosa, minuziosa.
Stefano Bianchi
Ponti x l’Arte è ideato e realizzato con la consulenza di Eleonora Tarantino (giornalista e consulente d’arte contemporanea) e Stefano Bianchi (giornalista e critico d’arte). Si tratta di una serie di appuntamenti culturali riservati a chi desidera conoscere e collezionare l’arte emergente e non: in una location inconsueta, nei momenti più imprevisti. Le mostre seguiranno lo scorrere delle stagioni, la percezione muterà coi ritmi della natura e l’occhio critico potrà catturare l’essenza delle opere proposte
Il progetto (no-profit) nasce dall’intuizione del Dr. Guido delli Ponti e Chiara Minoli, che hanno voluto mettere a disposizione degli artisti la sala d’attesa dello studio medico ubicato in un prestigioso palazzo degli Anni ‘30. Recarsi dal dentista, d’ora in poi, sarà per i pazienti meno fastidioso: oltre a dare uno sguardo ai protagonisti dell’arte contemporanea, potranno approfondire i più moderni orientamenti terapeutici nelle varie branche dell’odontoiatria: non ultima, la possibilità d’intercettare le apnee e il russamento durante il sonno.
Per informazioni: Press&Media Eleonora Tarantino
mob. 3356926106 - pressmedia@coolmag.it
Inaugurazione martedì 18 Gennaio 2011 dalle ore 17
Studio Dr. Guido delli Ponti
via Luigi Vitali, 1 (angolo Piazza Duse) - Milano
Orario: da lunedì a venerdì 10.30 alle 18.30
(escluso mercoledì)
ingresso libero