Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
Milano
via Giovanola, 21/c
02 6425119 FAX 02 6425119
WEB
Circuiti Dinamici / Luca Grippa
dal 23/1/2011 al 9/2/2011
mart-giov 15-17

Segnalato da

StatArt




 
calendario eventi  :: 




23/1/2011

Circuiti Dinamici / Luca Grippa

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2, Milano

Una mostra all'insegna del surrealismo e del pantomimico. Opere di Phillo Cremisi, Matteo Costanzo, Stefano Bonazzi, Stefano D'odorico e Giacomo Arioli (Jack Ravi). Prima esposizione del secondo ciclo de "Circuiti Dinamici" con lavori polimaterici, manipolazioni digitali e performance. Nello spazio 2 opere pittoriche di Luca Grippa: sulla tela contrasti, alternanze e opposizioni.


comunicato stampa

Con il 2011 si inaugura il secondo ciclo di mostre collettive della serie Circuiti Dinamici promosse dall’Associazione Circuiti Dinamici già Circolo Culturale Bertolt Brecht e curate da StatArt. Progetto ideato col fine di rendere “reale” un’arte che molto spesso nasce e vive solo nel web. Si crea così un circuito dinamico che coinvolge mondo virtuale e mondo reale intessendo una rete di scambi e di connessioni reciproche. L’artista diventa l’attore, l’ideatore sia nel web che nell’epifania della creazione che accade qui e ora. In particolare questa interconnessione avviene nella performances che nel web vivono solo per metà. Arte come un circuito: mai statico, ma dinamico, mutevole e vario. Trentadue i giovani artisti selezionati con trentadue interpretazioni diverse del tema, indagato attraverso differenti tecniche esecutive che spaziano dalla pittura alla fotografia, dall’installazione al disegno, dalle performances ai video. Per ogni ciclo si è pensato di proporre un artista maturo al fine di creare un confronto, un dialogo e una visione dilatata nel tempo: le esperienze artistiche sono cicliche o no?

Gli artisti che aprono il secondo ciclo di esposizioni sono: Phillo Cremisi, Matteo Costanzo, Stefano Bonazzi, Stefano D'odorico e Giacomo Arioli (Jack Ravi ).

Riapriamo all’insegna del surrealismo e del pantomimico. Phillo Cremisi, con la serie Religio Animalium propone una rilettura, in chiave pop-surrealista di icone religiose cristiane. Le opere di Matteo Costanzo All This Will Be Your e in Sono troppo vecchio per morire, e troppo giovane per crescere esprimono, attraverso un linguaggio che svela un passato legato al mondo del fumetto, i diversi stati d’animo dell’uomo che sono accentuati dai forti e accesi contrasti cromatici. Stefano Bonazzi attua con le sue “manipolazioni digitali” – The Last day on earth – un’analisi disillusa degli stati d’animo dell’essere, frutto della sua visione cinica che induce a soffermarsi sull’asprezza della società. Mondi paralleli e atmosfere surreali sono evocati anche dagli scorci del quotidiano di Stefano D’Odorico. Opere polimateriche: Il Sindaco; Il clochard Attilio si cuce la casa, dalle tematiche impegnate che mantengono, però, toni allegri, ironici e a tratti sarcastici. Toni sarcastici prendono vita, anche, nella performance Volai dell'artista Giacomo Arioli (Jack Ravi ), il dissacrante tempo trascorso in isolamento, dovuto a un ricovero dell'artista, trova respiro in un dialogo silenzioso che diviene analisi di un drammatico vissuto quotidiano.

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Spazio 2/Giovanola

Nell'ambito de "Indagine su un artista al di sopra di ogni sospetto":

Luca Grippa
Il richiamo dei poli

a cura di Lorenzo Argentino

Ha detto Eraclito: “Mutando riposa”. Di chi è questo destino? Dell’uomo o addirittura del cosmo, del paziente movimento delle stelle. E ancora è il fiume che scorre e il cielo che cambia colore cullando le ore del giorno e l’uccello che plana all’orizzonte trasportato solo dal vento. Non è una finzione del linguaggio, ma il destino profondo di tutte le cose, un senso che sfugge alle leggi della mente, ma è compreso – a tratti, illuminazioni, epifanie – dall’ondeggiare silenzioso dei moti dell’animo. Un cambiamento che è la quiete del nostro senso, l’inquietudine di un esilio – la finitezza per chi anela all’infinito – in cui pure troviamo ristoro, come nel giro perfetto delle note di una melodia. Una ricerca bella per sé. Nell’oscillazione tra i poli dove è sospeso questo mutare accade il miracolo dell’intuizione, punto di equilibrio effimero, ma non meno perfetto.
Luca Grippa ha coltivato per questo angolo di breve umana perfezione una sensibilità particolare, attento a quella svolta del respiro in cui i contrari si toccano per dividersi nuovamente. Attratto dall’istante della fugace illuminazione restituisce il cammino del pensiero che l’ha colta (con ironia) e dell’anima che ne è stata toccata (con stupore e un sussulto dell’emozione). Tratti essenziali consentono di comprendere le alternanze che tessono i destini delle cose: oggetto sfondo, caldo freddo, immersione ed emersione, figurazione e astrazione, dentro fuori, desiderio memoria, indefinita malinconia e slancio. E in questi lavori si coglie l’assonanza miracolosa di due poli ancora (apparentemente) opposti: l’interiorità che plasma le sue forme e il fluire esterno del mondo con la potenza dei suoi colori.
I titoli delle opere suggeriscono storie, ma tutto ciò che apparirebbe definito si smaterializza in forme libere, sembianze, movimento, ritmo. Gli elementi galleggiano nel colore dove perdono consistenza materica, quasi coaguli di uno spazio fluido, a volte virando verso trasparenze eteree, a volte infuocati da gialli splendenti. Il blu dell’acqua palpita nelle vele e vibra su un oceano di onde come fiamme. I fuochi d’artificio sono suoni e luci di una sera di festa: l’oggetto è tolto, lasciando impronta nella sensazione. La descrizione analitica di una corteccia d’albero è annullata in una mappa immaginifica di superfici affioranti e graffi. I cieli diventano pensieri luminosi a cercare dietro il velo grumoso della materia cromatica una luce ineffabile. Le stagioni si confondono: le terre dell’autunno abbracciano i tasselli freschi della primavera, il silenzio misterioso della neve ci scivola dentro, mentre macchie alate prendono il volo tra i verdi ridondanti del sole estivo.
Luca Grippa, in un respiro profondo, comprende sulla tela i contrasti, le alternanze, le potenti opposizioni di tutto ciò che mutando riposa e dà traccia nei suoi equilibri vivaci dell’irruzione improvvisa dell’eternità nel tempo.
Vera Maria Carminati

Testo e presentazione mostra di Vera Maria Carminati

Inaugurazione 24 gennaio 2011 h. 18.30
Ore 19 presentazione del libro “Il richiamo dei poli” di Riccardo Esposito
Legge le poesie Tiziana Filipponi
Sottofondo con violino di Samuele Bianchi

Circolo Culturale Bertolt Brecht. Spazio2
via Giovanola, 19 e 21/c - Milano
Mart-giov dalle ore 15 alle ore 17
Ingresso libero

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