Klodiana. La mostra si svolge in un serie di ambienti diversi. Si passa da cortile all'aperto, in cui come trofei sono esposti una serie di pseudoabiti materici. Si entra in un ambiente chiuso, scarsamente illuminato, in cui, il visitatore cammina su un pavimento morbido e gelatinoso, che vuole ricreare il grembo materno.
Il 24 gennaio inaugura, presso Spazio Metamorphosi, “Klodiana” la prima mostra
personale in Italia di Emirjana Bici.
Nei drammi cosmici non cʼè tempo da perdere per pettinarsi e a guardarsi allo specchio.
Lei gioca con metodo. È irruente e frenetica, sa tirar fuori la dolcezza al momento
giusto, opera una strategia di decolonizzazione del corpo dallʼetichetta. Il suo terreno di
investigazione artistica è il Momento X, quello della verità primaria, della nascita,
dellʼabbandono del grembo materno, laddove estetica e convenzioni non hanno ancora
peso. È talmente attratta dallʼordalia del dramma cosmico che vuole replicarlo. Si ributta
nel vortice fatto di liquido amniotico, pulsazioni, sfregamenti, terra, oscurità, colori,
incognita della mutazione in atto, sino a far coincidere contenitore e contenuto. Sino a
confondere esterno e interno.
Lʼevento si svolge in un serie di ambienti diversi. Si passa da cortile allʼaperto, in cui come
trofei sono esposti una serie di pseudoabiti materici.
Si entra in un ambiente chiuso, scarsamente illuminato, in cui, il visitatore, dopo essersi
tolte le scarpe, camminerà su un pavimento morbido, gelatinoso. Lʼambiente vuole
ricreare il grembo materno.
Emirjana Bici (1983, Durazzo) studia Fashion Design alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano
completando il suo iter accademico a Lisbona presso la Scuola dell'arte Applicata. Già durante gli anni in
NABA riconosce nel tema del corpo l'ambito di ricerca intorno a cui svilupperà il suo percorso
personale. L'abito come prolungamento ideale, non corpo che ha bisogno di essere vestito, ma corpo
pulsante, materico e spirituale allo stesso tempo. Indaga non tanto l'estetica quanto le relazioni emozionali
che dal corpo scaturiscono. Emirjana si esprime attraverso performance che hanno luogo in location scelte
accuratamente, in cui poter rendere evidente questa dialettica di amore e odio, tra l'etica e l'estetica, e
decontestualizzarla in una sacralità forzata. Assistente di Alessandro Guerriero da tre anni col quale
sperimenta attraverso la ricerca didattica, invitando gli studenti a riflettere sul tema corpo/abito per poi
mettere letteralmente in scena, quasi come un atto liberatorio, la comunicazione del seʼ. Questo corpo a
corpo è sempre in evoluzione, Emirjana è ora impegnata nel portare la sua ricerca a unʼaltra scala,
abbracciando diverse discipline e situazioni sia performativi che sociali.
Opening e performance live martedì 24 gennaio ore 19.00
Spazio Metamorphosi
via Scaldasole 7, Milano
Orario: 10-13 e 14-19