Anna Girolomini
dal 25/1/2011 al 4/2/2011
Segnalato da
25/1/2011
Anna Girolomini
Museo Geologico Capellini, Bologna
Attoterzo rappresenta la conclusione di un ciclo di lavoro, di una lunga ricerca che indaga sul rapporto tra realta' e simulazione, tra uomo e natura. Gli elementi messi in campo in questa installazione, gia' presenti in opere precedenti, si riferiscono a forme vegetali esistenti, ma solo come rimando della memoria.
Uno dei punti di ricerca del lavoro di Anna Girolomini è quello della significazione degli elementi da lei costruiti. Se dal punto di vista tecnico si presentano come lunghi manufatti in resina traslucida, concettualmente appartengono all’universo del simbolo. Essi possono quindi caricarsi non solo di un aspetto rappresentativo, di connotato convenzionale, ma anche di un aspetto non compiutamente definito: quello inconscio. È frequente, del resto, imbattersi in elementi a valenza simbolica inconscia nel campo delle rappresentazioni dell’arte, dove il simbolico gioca una parte costituente.
Attoterzo rappresenta la conclusione di un ciclo di lavoro, di una lunga ricerca che indaga sul rapporto tra realtà e simulazione, tra uomo e natura. Gli elementi messi in campo in questa installazione, già presenti in opere precedenti, si riferiscono a forme vegetali esistenti, ma solo come rimando della memoria.
Nel primo lavoro nell’aria col vento, installazione permanente nel parco del Centro d’Arte La Loggia in Toscana, l’opera , alla pari di un canneto naturale , dialoga con il variare dell’aria e della luce nel susseguirsi delle stagioni. Nel secondo atto waiting for…, installazione temporanea nel laghetto del parco dell’Università delle Scienze a Nizza, le canne si comportavano come se fossero elementi vegetali alla deriva.
In attoterzo, l’opera presentata per Artefiera Off 2011 al Museo Capellini, gli elementi installati in una stanza quasi buia, appena attraversati da una piccola luce, non dialogano più con l’acqua o l’avvicendarsi delle stagioni, ma, sospesi sui loro sottili supporti di metallo, sembrano piuttosto reperti da museo.
Questi reperti ci appaiono come fossili del nostro più immediato futuro che ritornano a noi con la memoria di oggi. Elementi simbolici che al loro interno contengono frammenti di natura, allusioni bloccate di vita, pezzi di tecnologia: legittime presenze in un museo geologico.
Inoltre Anna Girolomini illumina questi suoi simboli con luce a intermittenza ciclica, creando un effetto certamente spettacolare e allo stesso tempo liricizzante, onirico, mentre il suono riprodotto di un soffio di vento, l’aria che fruscia tra le piante, ci ricorda la voce pulita della natura.
Quella natura che oggi l’uomo amerebbe rivedere nella sua originaria perfezione, quasi teso a ritrovare il mito del giardino primordiale, ma di cui può solo ricrearne il fantasma attraverso la tecnologia, mentre la natura originaria inizia invece a mostrare i sintomi di una irreversibile ribellione.
Inaugurazione 26 gennaio ore 18-20.30
Museo Geologico Capellini
Via Zamboni, 63 - Bologna
Orario: 27 e 28 gennaio ore 9-13 e 16-20, 29 gennaio ore 10-24, 30 gennaio ore 10-20, 1-5 febbraio ore 9-13
Ingresso libero