Monitor
Roma
via Sforza Cesarini, 43A-44
06 39378024 FAX 06 39378024
WEB
Ian Tweedy
dal 4/2/2011 al 25/3/2011
mart-sab 13-19
06 39378024
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Ian Tweedy



 
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4/2/2011

Ian Tweedy

Monitor, Roma

Debris. Il nuovo progetto del giovane artista americano, interamente studiato per le grandi sale della galleria, vede pitture, elementi scultorei, paramenti murali intraprendere un gioco di sovrapposizioni, relazioni e sinergie dialogando tra loro in quello che e' il risultato del processo evolutivo della ricerca di Tweedy negli ultimi 2 anni; nella prima stanza l'artista indaga tematiche relative all'accrescimento e alla sublimazione. Nella seconda investiga invece un altro tema a lui particolarmente caro, quello della decadenza, del passato e delle proprie radici.


comunicato stampa

Monitor è lieta di presentare, a distanza di due anni dal suo esordio, la seconda personale in Italia di Ian Tweedy. Il nuovo progetto del giovane artista americano, interamente studiato per le grandi sale della galleria quasi trasformate in spazi dall'impronta museale, vede pitture, elementi scultorei, paramenti murali intraprendere un gioco di sovrapposizioni, relazioni e sinergie dialogando tra loro in quello che è il risultato del processo evolutivo della ricerca di Tweedy negli ultimi due anni.

Due stanze, due temi. Nella prima, interamente dipinta di un verde sottilmente virato di grigio, l'artista indaga tematiche relative all'accrescimento, alla sublimazione, al processo di innalzamento che si muove dal suolo al cielo, passando attraverso tracce, sgocciolamenti, ombre, sfumature, nella stratificazione che avviene tra un colore e l'altro. Vecchi libri, piccoli trofei di volo, persino una sorta di strano autoritratto quasi intagliato nel sughero vengono interamente coperti di colore, trasformandosi in vere e proprie palettes, simbolo del lavoro manuale, fisico, dell'artista.

I dipinti presenti in questa sala sembrano quasi essere stati realizzati da artisti diversi. Forse perché essi si trovano a sovrapporsi ad immagini realizzate da altri (quasi dei reinterpretati objet trouvé) stabilendo con esse una sorta di coabitazione e coesistenza. Quella che Tweedy mette in atto è qui la rappresentazione dello studio dell'artista in cui idee, colori, desideri e fallimenti si sovrappongono fino a fondersi in un'unica anima. Nella seconda stanza, carica di un marrone asciutto e saturo, Tweedy investiga invece un altro tema a lui particolarmente caro, quello della decadenza, del passato e delle proprie radici. Simbolo di questo processo di decadimento, quasi di termine del ciclo stesso della vita, la torre, che diviene monumento ad una popolazione scomparsa e dimenticata. Lo sguardo del visitatore spazia in una scala di monocromie dove l'assenza del colore è accentuata dalla presenza di immagini dipinte sul retro di vecchie tele degli anni '50 trovate da Tweedy. Si tratta di oggetti scuri, polverosi, fragili e duri allo stesso tempo. Le stesse immagini scelte dall'artista per questo ambiente sono infatti drammatiche, tragiche e classiche al tempo stesso. Lo sguardo dell'osservatore è distratto da piccoli e preziosi elementi scultorei, reperti della grande guerra in cui vengono incastonate pallottole e raffinatissimi disegni di nudi femminili, in cui si intravede in un gioco di trasparenti parzialità, una chioma, una spalla, guance e mani.

Si tratta di piccoli monumenti all'idea di perdita e desiderio, dedicati a quelle donne che hanno ricoperto un ruolo fondamentale a tutte le "resistenze" nella Storia. Da sempre interessato al concetto di Origine, Ian Tweedy si interroga sulla potenza e sul valore di comunicazione di ciò che rimarrà della società occidentale.

Tweedy crea ed inserisce il proprio gap nella Storia, creando una sorta di difetto, mettendo in relazione il suo mondo di artista e creatore di immagini con quello di un ipotetico passato, realizzando i propri relitti personali, le proprie macchine del tempo che guardano ad un futuro scuro e lontano quasi ad esorcizzarne l'azione e a preservarne l'esistenza.

Fino al 26 Marzo 2011

Ian Tweedy (Hahn, Germania, 1982 vive e lavora a New York). Solo shows: 2009: '70 Zeppelins', EX3 Centro per l'Arte Contemporaneo, Firenze, a cura di Lorenzo Giusti; 'Without a Glimmer of Remorse', Monitor Gallery, Roma; 2008: 'I'll Meet You at the Rendezvous', GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea, Bergamo, a cura di Alessandro Rabottini. Group Shows: 2010: '21 x 21 - Twenty one artists for the 21st Century', Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 2009: 'No Soul for Sale', A Festival of Independents, Perfomance for Mousse Magazine, X Initiative, New York, a cura di Cecilia Alemani; 'Usages de Document', Centre Culturel Suisse à Paris, Parigi; 'IMO3 - L'Immagine Sottile', Galleria Comunale Di Monfalcone (GO), a cura di Andrea Bruciati; 2008: '50 Moons of Saturn', Triennale di Torino, Castello di Rivoli (TO), a cura di Daniel Birnbaum; 2007: 'Der Prozess', Prague Biennale 3, Praga, a cura di Marco Scotini; Cities from Below, Fondazione Teseco, Pisa, a cura di Marco Scotini; 2006 'Un lavoro fatto ad arte', Palazzo Te, Mantova, a cura di Veronica Pirola.

Inaugurazione 5 Febbraio 2011
Monitor organizzerà un brunch per il suo pubblico dalle ore 13 alle 16 con chiusura alle ore 19.

Monitor
Via Sforza Cesarini, 43A-44 - Roma
orario: mart-sab 13-19
ingresso libero

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