Nuove forme in lucenti smalti. La mostra raccoglie oltre 50 opere dello scultore ceramista, offrendo l'opportunita' di riscoprire la figura di Modesti, che proprio a Pontedera visse per 11 anni, lasciando traccia di se' in tutto il territorio.
a cura di Ornella Casazza
La mostra “Nuove forme in lucenti smalti”, al Museo Piaggio di Pontedera, per la prima volta
propone al grande pubblico le opere di Vinicio Modesti (1924 - 1968) offrendo l’opportunità di
riscoprire la figura di questo artista scomparso prematuramente, che proprio a Pontedera visse
per 11 anni, lasciando traccia di sé in tutto il territorio. L’esposizione, che si terrà dal 29 gennaio
al 26 Marzo 2011, è curata da Ornella Casazza ed ha il Patrocinio del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, del Comune di Pontedera, della Fondazione Piaggio, della Provincia di Pisa e
della Regione Toscana e la collaborazione della Soprintendenza BAPSAE per le province di Pisa
e Livorno; raccoglie oltre 50 opere dello scultore ceramista ed è accompagnata da un bellissimo
catalogo edito da Bandecchi e Vivaldi.
La mostra
Professore di scultura e eccellente scultore lui stesso, Modesti si trasferì a Pontedera nel 1957 e qui
visse sino alla sua morte, affiancando all’attività didattica una continua ricerca artistica che lo portò a
sperimentare forme vascolari, figure plastiche e smalti policromi che gli fecero riscuotere grandi
consensi di critica e di pubblico. Molte sue opere vennero acquistate dall’Amministrazione Provinciale,
dalla Curia, dalla Camera di Commercio e dall’Ente Provinciale per il Turismo, ma la sua prematura
scomparsa, nel 1968 a soli 44 anni, lo ha fatto piano piano dimenticare. La mostra dunque, vuole
colmare questa lacuna, ed è l’occasione per ricostruire finalmente in un volume il suo intero percorso
artistico. A fianco del catalogo, infatti, sempre per i tipi di Bandecchi e Vivaldi, uscirà il grande volume
monografico “Vinicio Modesti 1924 – 1968”.
Modesti si trasferì a Pontedera da Volterra, sua città natale, per prendere la direzione della scuola della
ceramica di S.Giovanni alla Vena, cui riuscì a dare un grande impulso. Alla sua appassionata attività
didattica, affiancò sempre quella artistica, scegliendo ogni volta temi vicini al gusto popolare: le figure
religiose, gli animali, le scene di vita quotidiana.
Dal 1954 i soggetti religiosi saranno il riferimento costante del suo percorso creativo, “quei temi sacri –
come dice la curatrice Ornella Casazza - che la Chiesa gli commissionerà, contribuendo ad arricchire la
sua espressione più libera e sicuramente più attraente, che l’artista realizza in nuove forme, vibranti di
luminose freschezze, in smalti policromi”.
Nei soggetti profani, invece, – dice sempre la Casazza – Modesti “riuscirà, con grazia e gusto, a
reinventare e a rinnovare, nelle infinite variabili della materia, quella decorazione parietale che è stata a
noi familiare e sarà capace di riallacciarsi, attraverso un linguaggio assolutamente originale, alla
tradizione che, soprattutto i toscani, ricordano attraverso i Della Robbia, le grandi composizioni di
Donatello o di Andrea De Verrocchio”.
I suoi riferimenti al passato non lo allontanano però mai dal presente. Come scrive di lui Cristina
Acidini, Vinicio Modesti è “uomo del suo tempo e di esso autentico interprete. Si rivela come uno
scultore di grande interesse, anche per la ricostruzione dei problematici percorsi dell’arte cristiana del
Novecento, vibrante di rinnovamento pur nella sostanziale fedeltà al canone figurativo”.
Questi aspetti, dopo 40 anni, sono tutti presenti in mostra: ad un’”Annunciazione” del 1960, proveniente
da una collezione privata, si affiancheranno per esempio, una “Pastorale”, di poco precedente e un
vaso con bufali e cinghiali, decorato con ironia ed efficacia in un processo di riduzione all’essenziale.
Per tutto il periodo dell’esposizione, dal martedì al sabato, verranno organizzate delle visite guidate
gratuite alla mostra. Le visite, della durata di 30 minuti circa, si terranno dalle ore 10 alle ore 17 e
andranno prenotate all’indirizzo elena.colombini@fondazionepiaggio.it o al numero 0587 271721.
L’artista
Vinicio Modesti nasce nel 1924 a Volterra, dove trascorre gli anni dell’adolescenza, cominciando molto
presto a interessarsi alla scultura, anche grazie alla frequentazione con gli scultori di alabastro, le cui
botteghe artigiane all’epoca erano numerosissime in città. Finita la scuola dell’obbligo, si iscrive dunque
all’Istituto d’Arte di Volterra e poi al corso superiore dell’Istituto Statale d’Arte di Firenze dove, nel 1942,
consegue il diploma di licenza per Maestro d’Arte nella sezione Scultura – Marmo, col quale torna a
Volterra ad insegnare.
Gli eventi bellici che sconvolsero l’Italia lo videro protagonista come partigiano nella Brigata Garibaldi
Guido Boscaglia. I diari rimasti negli archivi della resistenza lo ricordano più volte come protagonista
nella lotta al fascismo.
Tra il 1946 e il 1950 si trasferì a Firenze per lavorare come ceramista nelle più accreditate botteghe
artigiane della città, per poi tornare a Volterra a sposare Miranda Arrighini e continuare il suo
insegnamento all’Istituto d’Arte. Qui prese la direzione della ditta Bessi che in quel periodo oltre alla
manifattura dell’alabastro, iniziava anche una manifattura della ceramica, denominata “Industria per la
ceramica l’Etrusca” che iniziò la produzione nel 1950 e cessò l’attività nel 1953.
Nel 1957 si trasferì a Pontedera, diventando direttore della Scuola per la ceramica a S. Giovanni alla
Vena, a cui riuscì a dare un grande impulso. Una mostra degli allievi, che proponeva anche alcune
opere di Modesti, fu ospitata nel 1959 al Palazzo degli Affari di Pontedera, ottenendo un grande
successo di critica e di pubblico, tanto che Monsignor Stefanini della Curia di Pisa gli commissionò due
pale con soggetto religioso da collocarsi nella Chiesa di Bientina e una per il Camposanto di San
Giovanni alla Vena. Tra il 1959 e il 1961 sono moltissime le opere che gli vengono commissionate a
Calci, a Pontedera e a Cascina.
Nel frattempo la scuola d’arte per la Ceramica di S. Giovanni alla Vena fu trasferita nella nuova sede
dell’Istituto Fascetti a Pisa, dove Modesti mantenne la direzione della sezione ceramica. Nel 1960 una
mostra degli allievi fu allestita nei locali della Camera di Commercio di Pisa, che acquistò nello stesso
anno la “Pastorale” per la sua sala convegni, mentre nel 1962 il lavoro dell’Istituto fu ospitato nel Museo
Civico di Braunschweig, in Germania.
Gli anni Sessanta lo videro impegnato a rispondere alle importanti commissioni della Curia per la
decorazione di chiese nel territorio pisano e livornese.
Nel 1966 Modesti lasciò a malincuore l’Istituto Fascetti di Pisa per accettare il più sicuro ruolo nella
scuola media e nel 1968 collocò la sua ultima opera, il“Cristo Redentore”, nella cappella del cimitero di
Pontedera, cappella che accolse le sue spoglie.
Per informazioni
www.viniciomodesti.it
www.museopiaggio.i
tel. 0587 27171
Informazioni mostra
Elena Colombini elena.colombini@fondazionepiaggio.it
0587 271721
Comunicazione
Annalisa Rossi annalisa.rossi@fondazionepiaggio.it
0587 271727
Ufficio Stampa
Davis & Franceschini
Lea Codognato, Caterina Briganti
Tel. 055/2347273 – Fax 055/2347361
e-mail: davis.franceschini@dada.it
Inaugurazione sabato 29 Gennaio 2011, ore 16.30
Anteprima per la stampa: 28 gennaio 2011, ore 12
Museo Piaggio “Giovanni Alberto Agnelli”
via R. Piaggio, 7 - Pontedera (PI)
Orario: dal martedì al sabato ore 10.00 - 18.00
Ingresso gratuito