Tuttifrutti. Con le sedici opere complessivamente esposte (tra tele, disegni e light box) i due artisti dialogano con le tematiche della contemporaneita' rendendo omaggio all'icona degli anni cinquanta.
Inaugurano la mostra “Tuttifrutti” gli artisti Marco Lodola e Antonio Serrapica: lombardo il primo, campano il secondo. Con le sedici opere complessivamente esposte ( tra tele, disegni e light box ) i due artisti dialogano con le tematiche della contemporaneità rendendo omaggio alla mitica “Icona-sexysound” degli anni cinquanta ( celebre è la canzone “tutti frutti” scritta da Little Richard e reinterpretata da tanti artisti della musica Rock degli anni seguenti, in primis Elvis Presley e Adriano Celentano in Italia)
seguendo la traccia dell’ironica ambivalenza al fine di descrivere i luoghi del presente, come luoghi caratterizzati da momenti di dinamiche socioculturali tendenti a contraddistinguere l’uomo contemporaneo come soggetto-agente che veste da BUON ESTETA gli “abiti” della celebrità, dell’intimità, del consumo, del piacere e del tempo libero.
I luoghi che hanno caratterizzato il contemporaneo del ventesimo e ventunesimo secolo sono, con le opere presenti in mostra, contraddistinti da intensa luce, veloce consumo , ironico ecologismo secondo le modalità della “serendipity” e/o dei giochi di ruolo ambientati nel sound iconografico tanto del consumo della musica Rock, quanto nel “love-cabarett “ del teatro della modernità, così come nel consumo del “frutto del peccato” presente in madre natura e/o della velocità del progresso della tecnica con sottofondo il rumore del motore che in una “ guida notturna”, vede l’uomo e la donna come gli unici protagonisti di un teatro “minimalfuturista”.
Nella ricreazione di oggetti elettrici ( come la vespa anni sessanta in perspex e neon ) di Marco Lodola, di scene di vita ( come l’olio su tela “ Guidare la notte “ e “Zero all’anguria” ) Antonio Serrapica, di ammiccamenti ( con il cabarettista sagomato su tela o con il profilo luminoso dell’eros con la Pin-Up in giallo Lemmon in Light box tutti frutti ) Lodola e “dolci superstizioni” Antonio Serrapica ( che con lo sguardo tutto partenopeo pulcinellesca sotto forma di “ironia semantica” i gesti scenici della contemporaneità dell’ urbis mediterranea ) i due artisti osservano con una sensibilità “ iperfuturista “ ( Lodola ) e “minimale, ironica- semantica” (Serrapica) le scene agrodolci della nostra cultura che a partire dalla metà degli anni cinquanta del XX°secolo sino al XXI°secolo ha influenzato il nostro senso di rappresentazione tanto sociale, quanto relazionale,antropologico e della culturale.
Osservando i lavori presenti in mostra si arriva finalmente ad una esperienza comune dove “il modo di osservare con i nostri occhi, il nostro modo di guardare, relazionarsi, nutrirsi, è accomunato da una stessa cultura - F.Braudell- ma , anche contraddistinto da “ un differente stato di percezione che “ secondo la nostra esperienza sociale di approfondimento culturale ci fa percepire l’opera d’arte secondo un differente senso-significato soggettivo - C.LaviStrauss - “.
Inaugurazione 3 febbraio ore 18
Memoli arte contemporanea
via G. Mameli, 48 - Milano
Orario: Mart-Sab 11-19
Ingresso libero