Una suggestiva mostra incentrata sulla pittura di paesaggio a Bologna nel XVIII secolo. Gli esempi esposti in mostra coprono l'intero arco del XVIII secolo e mostrano come i soggetti si spostino progressivamente da temi di fantasia a un piu' diretto riporto dal vero.
Dopo il successo ottenuto lo scorso anno dalla mostra sulle scene di vita
quotidiana del seicentesco Tamburini, la Galleria Fondantico propone, in
collaborazione con il Museo della Sanità e dell'Assistenza della città di
Bologna, una suggestiva mostra incentrata sulla pittura di paesaggio a Bologna nel XVIII secolo.
Luoghi ameni. Il paesaggio a Bologna nel XVIII secolo, questo il titolo
della mostra che avrà luogo nei locali dell'Oratorio di Santa Maria della
Vita (via Clavature, 7) dal 27 ottobre al 10 novembre (orario: 10-12;
15-18), si incentra sulla produzione di tempere di soggetto paesistico,
destinate a decorare importanti interni nobiliari.
Dopo gli apici raggiunti in epoca seicentesca dai pittori della tradizione
carraccesca, il paesaggio assume a Bologna una valenza spiccatamente
decorativa che porta alla confezione di grandi dipinti a tempera su tela
che, inseriti entro cornici in stucco, simulano la pittura ad affresco ma,
rispetto a quest'ultima, consentono al pittore di lavorare con maggiore
speditezza nel proprio studio e senza dover sottostare ai ritmi stagionali.
Tipica di Bologna, questa tipologia decorativa vede spesso affiancarsi a uno
specialista di paesaggio un figurista e talora un esperto di architetture.
Gli esempi esposti in mostra coprono l'intero arco del XVIII secolo e
mostrano come i soggetti si spostino progressivamente da temi di fantasia,
in cui la vita della campagna è sentita come rifugio e svago dalle
preoccupazioni della vita quotidiana, a un più diretto riporto dal vero.
Esemplificano il primo indirizzo una serie di Quattro stagioni di Bernardo
Minozzi, provenienti dalla villa Barbieri di San Lazzaro insieme ad altre
quattro di soggetto arcadico di Carlo Lodi e del figurista Antonio Rossi. Al
secondo appartengono una grande tempera e quattro quadri ad olio di Vincenzo
Martinelli in cui, pur senza potersi riferire a luoghi precisi, si
inseriscono spunti derivati dalla realtà .
La completa illustrazione delle opere esposte è affidata a Daniele Benati e
Eugenio Riccomini nel catalogo della mostra Percorsi nell'arte dal XV al
XVIII secolo presso la galleria Fondantico, che in questo modo festeggia il
proprio decimo appuntamento della serie 'Incontro con la pittura'. In
catalogo viene anche parzialmente ristampato il famoso saggio di Guido
Zucchini intitolato Paesaggi e rovine nella pittura bolognese del Settecento
(1947).
Il giorno domenica 27 ottobre alle ore 18 l'inaugurazione della mostra
nell'Oratorio di Santa Maria della Vita sarà preceduta da una breve
conferenza di Eugenio Riccòmini.
Bologna, Oratorio di Santa Maria della Vita , via Clavature 7