Crossover 01. Doppia personale presentata da Gian Alberto Farinella. E' la prima di una serie di mostre dedicate alla partizione/spartizione di materiali, tecniche, segni, concetti che compongono e articolano il linguaggio dell'arte contemporanea.
Giovedì 10 febbraio 2011, dalle ore 18,30 alle 22, inaugura “Crossover 01”, doppia personale di Claudia Crisopulli e Erika Riehle, presentata da Gian Alberto Farinella, in un nuovo spazio espositivo per l’arte contemporanea, la Criso – Art & Internet, in via Berthollet 22, a Torino.
La scelta della mostra d’apertura nasce dall’idea stessa che lo spazio suggerisce: essere un luogo d’incontro e di mediazione tra i giovani artisti, e non, e il mondo dell’arte contemporanea torinese. Un centro specializzato in cui è possibile, oltre che esporre opere già realizzate, chiedere consulenze tecniche e suggerimenti mirati alla esecuzione di book, cataloghi, video e quant’altro è necessario alla promozione e alla diffusione delle attività artistiche. Il tutto integrato da un servizio internet.
Criso - Art & Internet, è dotato di diverse postazioni multimediali e di una rete ad alta velocità e di Wi-Fi Area. Associazioni e privati possono noleggiare questo spazio espositivo per svolgere mostre ed esposizioni. La sua posizione centrale, nel cuore di San Salvario, quartiere multietnico per eccellenza, aperto all’integrazione sociale e culturale, fanno di Criso - Art & Internet, un luogo privilegiato di scambio e comunicazione.
“Crossover 01” è una doppia personale di Claudia Crisopulli e Erika Riehle, presentata da Gian Alberto Farinella, prima di una serie di mostre dedicate alla partizione/spartizione di materiali, tecniche, segni, concetti che compongono e articolano il linguaggio dell’arte contemporanea.
“Crossover 01” è un’intermodulazione di frequenze artistiche, una valorizzazione di talenti emergenti.
Le installazioni di Claudia Crisopulli sono incentrate sui temi dell’identità collettiva e della memoria individuale. “Società in Serie” (2008) è una piccola serra che contiene dei vasi da cui spuntano delle mani dalla terra. Ogni mano rappresenta un’identità sociale, unica e inequivocabile. Ci sono mani maschili e femminili, alcune di esse sono riproposte più volte, con diversi materiali. L’omologazione, l’identificazione sociale vengono messe in scena attraverso una coltivazione in serie. Una produzione di massa sociale che ricorda qualunque pianta/prodotto dove la propria ragion d’essere vale solo all’interno di quel microcosmo, in quella piccola società apparentemente libera. In “Società in serie” l’uomo diventa un prodotto come quelli che produce. Il vaso rappresenta il proprio habitat, la serra è il territorio circostante. “Ma al di fuori che cosa ci sarà?” – si chiede l’artista – “E la libertà dell’individuo è all’interno o all’esterno della serra?”
Con “Socialmente Vedova” (2010), invece troviamo materiali di recupero, una parte inferiore di un buffet. Al suo interno un corpo di donna rannicchiato che, a guardare bene, manca della testa, e le uniche parti visibili sono i piedi e le mani realizzate in gesso, per il resto è avvolto in un drappo di stoffa nera. È un omaggio a tutte le donne abbandonate nei loro dolori, lutti, solitudini. In “Ricordo di affetto oggettivo” (2010), Claudia ha racchiuso tutti gli oggetti appartenuti al suo cane in singole buste appoggiate nella sua cesta/cuccia che a sua volta è stata racchiusa in una busta più grande: una cristallizzazione del tempo, una messa sotto vuoto della memoria.
I quadri di Erika Riehle, sono vedute e scorci urbani notturni, di cortili, strade, palazzi, ferrovie, caratterizzati da un forte contrasto cromatico e dalla pressoché totale assenza della figura umana. Come dipingere la notte? – verrebbe da chiedersi - Se non attraverso il gioco degli opposti, dei bianchi e dei neri. Per questo l’asciuttezza dei toni viene modulata attraverso un’incessante dialettica tra il chiaro e lo scuro, mentre il taglio prospettico aggiunge drammatizzazione all’insieme compositivo. L’inquietudine, ma anche il fascino, custodito dalla notte, viene dilatato in punti di fuga in perenne tensione. Costruiti su diagonali serrate, i contrasti mostrano una forte tensione emotiva contenuta però nel tratto e dall’immediatezza dell’immagine dipinta. Apparentemente non c’è nulla che non abbiamo già visto, i luoghi sono tutti riconoscibili, forse anche amati. È perfino possibile un allegro intrattenimento nel tentare di riconoscere quei luoghi. Tuttavia il paesaggio interiore di Erika si apre su un orizzonte silente, dove il tempo si è fermato senza poter attendere il domani. Come un fulmine nella notte che rischiara il cielo per un istante, mostrando i contorni delle case, la fugacità del presente viene catturata e lasciata decantare. Sospesa e vuota è la scena. Forse qualcosa accadrà mentre il reale cede il posto all’immaginazione.
C’è una narrazione nei dipinti di Erika che accade ogni volta. Ogni lavoro è un pezzo singolo, ma spesso accade che venga assemblato con lavori precedenti o successivi, creando un racconto per immagini. Una grammatica sintagmatica che delinea, sul piano formale, un’incessante ricerca della visione pittorica, a tal punto da ripetere, quasi ossessivamente, l’unico motivo, la dislocazione del punto di vista, per trarre da esso materia e occasione di riflessione percettiva. Uno spazio vuoto che attende di essere riempito.
Claudia Crisopulli nasce nel 1983 a Torino, dove vive e lavora. Nel 2010 si diploma in “Arti visive e discipline dello spettacolo” presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con una tesi su “Arte contemporanea al tempo della società dello spettacolo”.
Erika Riehle nasce nel 1983 a Torino, dove vive e lavora. Nel 2008 si diploma in “Arti visive e discipline dello spettacolo” presso l’Accademia di Belle Arti di Torino. Vincitrice del Premio Morlotti-Imbersago, XII ed., ha partecipato a numerose collettive italiane.
Inaugurazione: giovedì 10 febbraio 2011 dalle ore 18,30 alle ore 22
Criso Art & Internet
Via Berthollet, 22 - Torino
Orario: dal martedì alla domenica 10,30-20. Chiuso il lunedì
Ingresso libero