Crimping. Un percorso che si svolge tra pittura e scultura, che mette in relazione l'esperienza manuale di un pensiero spontaneo con un vocabolario pittorico che, tra astrazione e figurazione, riporta alla mente artisti come Boccioni, Fautrier, Kirchner o Paul Nash.
a cura di Rita Selvaggio
All’origine della scultura c’è un foglio spiegazzato che si muove verso qualcos’altro, fino ad assumere un’altra forma nello spazio. All’origine della pittura, invece, c’è una materia mossa dalla maestria della mano, un tracciare segni, un moltiplicarsi di strati che rendono visibile il percorso articolato del fare.
Per la sua prima personale in Italia - negli spazi della galleria Furini Arte Contemporanea - Gabriel Hartley (Londra, 1981) propone un percorso che si svolge tra pittura e scultura, mettendo in relazione l’esperienza manuale di un pensiero spontaneo con un vocabolario pittorico che, tra astrazione e figurazione, riporta alla mente artisti come Boccioni, Fautrier, Kirchner o Paul Nash…
Crimping si riferisce all’atto di piegare e suggerisce l’idea di pensieri che si avvolgono su se stessi ma anche un’abilità, un modo di pensare che dialoga con la tradizione e la cultura. I dipinti, quindi, nascono da segni tracciati liberamente che si accorpano tra loro, fino a formare grumi di materia colorata disposti sulla superficie attorno a dei centri di tensione visiva, oppure alludono ad un’espansione oltre il perimetro della tela.
Sia scultura che pittura hanno origine da una concezione aniconica dell’arte. Le figure del mondo e gli oggetti si sono smarriti sottraendosi alla rappresentazione e lasciano nello spazio o sulla superficie pittorica tracce libere dell’indeterminato.
opening: 12 febbraio, dalle 12.00 alle 19.00
Furini Arte Contemporanea
Via Giulia 8, Roma
Orari: da mercoledì a venerdì, ore: 13.00 - 19.00; sabato, ore: 15.00 - 19.00
Ingresso libero