Stefano Arienti
Alighiero Boetti
Sandro Chia
Giuseppe Chiari
Christo
Nicola de Maria
Andrè Masson
Fausto Melotti
Luigi Ontani
Mimmo Paladino
A.R. Penck
Salvo
Mario Schifano
Daniel Spoerri
Mario Tozzi
Andy Warhol
Mattew Weistein
Fritz Wotruba
Giorgio Vigano'
'A carte scoperte' presenta una prima selezione di opere su carta, appartenenti alla collezione della galleria, di Arienti, Boetti, e Chia e altri. La personale di Yari Miele, 'Spazi di luce', raccoglie una serie di lavori che sintetizzano gli esiti della sua ricerca degli ultimi anni: catarifrangenza, fluorescenza e fosforescenza.
A carte scoperte
a cura di Giorgio Viganò
Una prima selezione di opere su carta, appartenenti alla collezione della galleria, che indagano soprattutto il versante figurativo. Lavori in gran parte di artisti italiani, ma non mancano le presenze di esponenti internazionali, con opere di notevole interesse, tra i quali si segnalano A.R. Penck, Andy Warhol, Christo e Daniel Spoerri.
Tra gli italiani, notevole per l'epoca, l'opera di Mario Schifano del 1962, la tecnica mista di Fausto Melotti, il qualitativo acquarello di Luigi Ontani, il lavoro didattico-ludico di Alighiero Boetti. Sul versante internazionale, una curiosità è rappresentata dall'inchiostro del 1945 dello scultore austriaco Fritz Wotruba che preannuncia la scansione dei volumi delle sue opere plastiche posteriori e il camouflage di Andy Warhol, comunque tardo rispetto all'analoga ricerca, sebbene con altri intenti, sulle mimetiche di Boetti.
Una selezione volutamente sintetica, tesa a privilegiare l'aspetto qualitativo e la rarità delle opere esposte, rispetto ad un affollato e indistinto accrochage, ove talvolta accanto ad artisti eccellenti, vengono proposti lavori di minor rilievo, di dubbia qualità o di artisti di interesse prettamente locale.
Artisti: Stefano Arienti - Alighiero Boetti - Sandro Chia - Giuseppe Chiari - Christo - Nicola de Maria - Andrè Masson - Fausto Melotti - Luigi Ontani - Mimmo Paladino - A.R. Penck - Salvo - Mario Schifano - Daniel Spoerri - Mario Tozzi - Andy Warhol - Mattew Weistein - Fritz Wotruba.
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Yari Miele. Spazi di luce
a cura di Giorgio Viganò
Yari Miele ritorna a Monza con una personale presentando una serie di lavori che sintetizzano gli esiti della sua ricerca degli ultimi anni: catarifrangenza, fluorescenza e fosforescenza, tematiche oggetto dell'indagine dell'artista, sono ben rappresentate dalle opere in mostra.
L'analisi riguarda dunque la valenza assunta dalle "riflessioni" (intese appunto come catarifrangenza, fluorescenza e fosforescenza) sullo spazio percepito e inteso quale entità fisica e metaforica. L'intervento dell'artista è un plus che si aggiunge all'identità del luogo, che la orienta e la modifica verso altre e impreviste caratteristiche. E la sfida è la capacità di creare ex novo altri improbabili spazi, virtuali e mentali; insomma una spazialità inedita.
Con la catarifrangenza Miele esplora e si interroga sugli effetti scultorei della luce e della sua negazione: riflessi che generano altre forme, differenti, prima celate, nello spazio che si modifica : bagliori sospesi nel vuoto, una realtà quasi impossibile. L'artista crea nuove e doppie sculture: alla luce, strutture essenziali e minimali, composte da materiali poveri, e che assumono nuove forme e vita con la negazione della luce e con l'alternanza luce-ombra : qui si rivela la doppia identità e la compiutezza dell'opera che si ricompone solo nell'intermittenza dei due momenti temporali. Un processo aderente più alla percezione celebrale delle spazio che non alla sua reale consistenza e modificazione.
Fosforescenze ovvero lo spazio delle illusioni : uno spazio possibile ma immaginario, avveniristico e onirico, ove lasciarsi trasportare in una dimensione irreale e il trascorrere del tempo è lo strumento di indagine e di comprensione dell'opera e momento di sintesi tra ciò che è e ciò che appare, tra realtà e finzione .
L'esito dell'immagine è una entità incorporea ma visibile che esercita sullo spazio stesso un effetto materiale eppure virtuale, significante ma impalpabile : tramite il noto ci avviciniamo all'ignoto.
Spazio e tempo, alternanza di luce e ombra sono gli elementi fondanti del lavoro e della ricerca di Yari Miele che accompagnano il visitatore in una ambientazione che è anche un'esperienza sensoriale e fisica.
Immagine: A.R Penck
Galleria Cart
via Sirtori, 7 - Monza
Orari: martedi - sabato ore 15.00 - 19.30
ingresso libero