Alessandra Rosini
Mitzi Pederson
Gianni Politi
Tom Pnini
Stefano Taiuti
Alessandro Facente
Alessandra Rosini, Mitzi Pederson, Gianni Politi e Tom Pnin compongono sul concetto di 'limite' un progetto che mira a sostenere la produzione italiana confrontandola con quella straniera, dove la suggestione reciproca sta alla base di un dialogo che dimostri permeabilita' e contaminazione promiscua. In serata performance di Stefano Taiuti: visione fugace su un mondo onirico e tangente.
a cura di Alessandro Facente
In the long tunnel we are all alive parte dalla risorsa più preziosa che il progetto Reload mette a disposizione: un tunnel di 60 metri di lunghezza e 5 di larghezza di un’ex concessionaria in disuso.
Il titolo attinge dalla frase “In the long run we are all dead” dell’economista John Maynard Keynes (Cambridge, 1883 – Tilton, 1946) specificando che per sopravvivere ad uno stato di crisi bisogna investire, qualunque esse siano, sulle risorse a disposizione.
Alessandra Rosini (1979, Roma, Vive e lavora a Roma), Mitzi Pederson (1976, Stuart, Florida, USA, Vive e lavora a Berlino), Gianni Politi (1986, Roma, Vive e lavora a Roma) e Tom Pnini (1981, Tel Aviv, vive e lavora a New York) compongono, sul concetto di “limite”, un’idea curatoriale che mira a sostenere la produzione italiana confrontandola con quella straniera, dove la suggestione reciproca sta alla base di un dialogo necessario che dimostri permeabilità e contaminazione promiscua.
Il tunnel è uno spazio limitato, un “periodo breve”, una reazione positiva, nel quale porre l’attenzione sull’urgenza di continuare a lavorare incrementando la produzione. Ciò determina un’identità singolare che innesca un focolaio culturale a sostegno di un luogo non deputato che sceglie la sperimentazione culturale come profitto alternativo.
Si ringraziano le gallerie
CHANGING ROLE–Move Over Gallery/Napoli-Roma
www.changingrole.com
UNOSUNOVE/Roma
www.unosunove.com
CO2/Roma
www.co2gallery.com
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Stefano Taiuti
T'amo, pio bove?
performers: Stefano Taiuti ed Ernesto De Stefano
Primo approccio alla solitudine. In forma di mobile tableau vivant una visione si innesta negli spazi, giocando con i limiti e le profondità architettoniche.
Un coniglio si confina nelle sue paure, un toro sembra sbarragli la strada, apparendo in lontananza.
Da questo gioco prospettico si generano due danze, invisibili l’una all’altra.
La performance dura 10 minuti, volendo restare una visione fugace su un mondo onirico e tangente.
La solitudine, vissuta a tratti come isolamento, come difficoltà nei rapporti reali e come inconscio timore del mondo esterno, è una condizione umana originaria; tuttavia i modi di vita contemporanei, dalle scelte urbanistiche alle relazioni virtuali, sembrano evidenziarne una incidenza in drammatica ascesa.
L’ironia del titolo gioca sulla coincidenza “time specific” con la festa di s.Valentino , vista come potenziale “esaltatore di solitudine”.
Stefano Taiuti: danzatore,coreografo, performer. Direttore artistico di Zeitgeist, compagnia di danza di ricerca, che dal 2007 realizza e produce assoli e lavori di gruppo : “d.n.a. di natura assente”, “ Oscar dolls”, “ il Corpo fisico”, “ Causa del decesso”, “ Crudo”.
Il progetto Reload è ideato e diretto da Gian Maria Tosatti
Il coordinamento organizzativo è di Luigi Coluccio
Collaborazione all’organizzazione di Paola Caridi
Capo tecnico è Massimiliano Giuliani
La didattica è a cura di: Giovanna Cozzi, Valeria Di Biase, Silvia Garzilli, Paola Lagonigro, Rossella Natale
Main partner dell’iniziativa è il Gruppo Rosati
Partner per la comunicazione è Sup3rstudio:
Martina Suozzo - martina.suozzo@gmail.com 349 0758612
Chiara Lorenzetti - ch.lorenzetti@gmail.com 339 1689010
Opening 14 febbraio ore 19
Reload - ex officine automobilistiche
viale Arcangelo Ghisleri 44, Roma
ingresso libero