Alexandra Bircken
Beth Campbell
Daniela De Lorenzo
Claire Morgan
Franco Menicagli
Ernesto Neto
Jorge Pardo
Cornelia Parker
Tobias Putrih
Tobias Rehberger
Tomas Saraceno
Bojan Sarcevid
Hans Schabus
Luca Trevisani
Pae White
Hector Zamora
Lorenzo Giusti
Arabella Natalini
Sculture sospese. Lavori tridimensionali, in massima parte non poggianti a terra, nei quali si privilegia la leggerezza al peso, il movimento alla stabilita'. Opere caratterizzate da un generale rifiuto di ogni forma prefissata e che suggeriscono l'idea di una possibile manipolazione o di un probabile attraversamento. Partecipano 16 artisti, provenienti da tutto il mondo, che nei loro lavori condividono le caratteristiche di dinamismo e antimonumentalita'.
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a cura di Lorenzo Giusti e Arabella Natalini
Si apre sabato 19 febbraio 2011 Suspense. Sculture sospese, una mostra a cura di
Lorenzo Giusti e Arabella Natalini, che vuole esplorare il concetto di “sospensione”
in relazione alla produzione scultorea contemporanea.
Negli spazi di EX3, Centro per l’Arte Contemporanea, Firenze, saranno presentate
opere di artisti di diversa generazione e provenienza, realizzate nel corso
dell’ultimo decennio, tra il 2000 e il 2010.
Gli artisti invitati sono: Alexandra Bircken (Germania, 1967), Beth Campbell (Usa,
1971), Daniela De Lorenzo (Italia, 1959), Claire Morgan (Irlanda, 1980), Franco
Menicagli (Italia, 1968), Ernesto Neto (Brasile, 1964), Jorge Pardo (Cuba, 1963),
Cornelia Parker (Regno Unito, 1959), Tobias Putrih (Slovenia, 1972), Tobias
Rehberger (Germania, 1966), Tomas Saraceno (Argentina, 1973), Bojan Šarčevid
(Bosnia 1974), Hans Schabus (Austria, 1970), Luca Trevisani (Italia, 1979), Pae
White (Usa, 1963), Hector Zamora (Messico, 1974).
Con il termine “sospeso” si indicano alcuni lavori tridimensionali, in massima parte
non poggianti a terra, nei quali si privilegia il vuoto alla massa, la leggerezza al peso,
il movimento alla stabilità. Quello che si vuole approfondire è un fenomeno diffuso
la cui origine si può fare risalire ad alcuni esempi della tradizione avanguardista, dal
costruttivismo al surrealismo, ed in particolare ai mobiles di Calder.
La carenza di certezze filosofiche e di ideologie politiche o religiose, parallelamente
a una presa di coscienza dei limiti dello sviluppo a cui si è affiancata una sempre più
diffusa esigenza di sobrietà e leggerezza, ha contribuito ad un aumento
esponenziale della creazione di opere esili, precarie o effimere, molte delle quali si
trovano oggi a condividere la caratteristica della sospensione. Una parte significativa
della produzione scultorea contemporanea ha infatti non soltanto rinunciato al
piedistallo, ma si è anche radicalmente svincolata da ogni rapporto con il suolo.
Esplorata, attraverso singoli episodi, nel corso del XX secolo, la pratica della
“sospensione” è diventata, nell’ultimo decennio, elemento distintivo della poetica di
numerosi artisti. In mostra sarà dunque presentato un gruppo di opere sospese o
aggettanti caratterizzate da un generale rifiuto di ogni forma stabile o prefissata.
Opere che suggeriscono l’idea di una possibile manipolazione o di un probabile
attraversamento, pur mantenendo, in virtù della loro tridimensionalità e della loro
spazialità, un saldo legame con un’idea, seppure mutata, di scultura.
Il nucleo di artisti chiamati a partecipare all’esposizione, accumunati da tale
attitudine alla sospensione scultorea, veicola plurime ed eterogenee volontà
comunicative: le condivise caratteristiche di leggerezza, dinamismo,
antimonumentalità e precarietà delle opere presentate ad EX3, si qualificano come
veri e propri espedienti linguistici atti a scaturire molteplici riflessioni.
È il caso dell’indagine sui processi naturali, variamente condotta sia attraverso il
prelievo di oggetti naturali, riproposti come strutture astratte e arbitrarie da Bojan
Šarčevid, sia nelle architetture vegetali di Claire Morgan, nei microcosmi di Tomas
Saraceno, negli agglomerati scultorei di Pae White o nelle forme biomorfiche dei
mobiles di Beth Campbell. Dell’ulteriore riflessione sull’identità, riscontrabile nelle
forme antropomorfe costruite per mezzo di materiali d’uso quotidiano di Alexandra
Birken, nelle gabbie umane di Jorge Pardo, nei calchi in feltro di Daniela De
Lorenzo, o rappresentata concettualmente per mezzo della dicotomia tra presenza e
assenza nell'opera di Hans Shabus. Dell’indagine sulla temporalità intrinseca
dell’oggetto e sulla sua tendenza alla mutazione a e al deterioramento, rilevabile
nelle strutture di Franco Menicagli e di Luca Trevisani, o nelle accumulazioni di
Tobias Rehberger. Della riflessione sull’instabilità della percezione e sulle sue derive
semantiche, suggerita dalle strutture ibride tra trappole e ripari di Cornelia Parker,
dagli apparati sperimentali di Tobias Putrih, dalle sculture di Hector Zamora, situate
sul doppio crinale astratto/figurativo, pesante/leggero, o dalle installazioni
percorribili e abitabili di Ernesto Neto, dove all’instabilità percettiva concorrono
aromi e odori che, parimenti alle forme fluttuanti e organiche delle strutture,
coinvolgono fisicamente lo spettatore.
Plurali direttrici di ricerca che vengono condotte attraverso la sempre mutevole e
cangiante relazione che le opere instaurano con lo spazio circostante, in virtù della
loro sospensione e precarietà.
EX3 è sostenuto da
Comune di Firenze
Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità
Consiglio di Quartiere 3
Regione Toscana
Assessorato alla Cultura, Commercio e Turismo
Ufficio Stampa: Davis & Franceschini
tel. 055 2347273 – fax 055 2347361 davis.franceschini@dada.it
Comunicazione: Neri Torrigiani tel. 055 2654589 – fax 055 2654590 neri.torrigiani@torrigiani.com
Anteprima per la stampa Venerdì 18 febbraio 2011, ore 13.00
Inaugurazione sabato 19 febbraio 2011, ore 18.30
EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea
viale Giannotti 81/83/85 - 50126 Firenze
Orario di apertura:
dal mercoledì alla domenica dalle 11.00 alle 19.00. Venerdì fino alle 22.00
Chiuso lunedì e martedì
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Suspense. Suspended sculptures
curators Lorenzo Giusti and Arabella Natalini
Saturday, February 19, 2011 marks the opening of Suspense. Suspended sculptures,
an exhibition curated by Lorenzo Giusti and Arabella Natalini that seeks to explore
the concept of “suspension” in relation to contemporary sculpture.
The spaces of EX3, Centro per l’Arte Contemporanea in Florence will host works by
artists of various generations and provenances, created over the course of the
past decade, 2000-2010.
The invited artists are: Alexandra Bircken (Germany, 1967), Beth Campbell (USA,
1971), Daniela De Lorenzo (Italy, 1959), Claire Morgan (Ireland, 1980), Franco
Menicagli (Italy, 1968), Ernesto Neto (Brazil, 1964), Jorge Pardo (Cuba, 1963),
Cornelia Parker (UK, 1959), Tobias Putrih (Slovenia, 1972), Tobias Rehberger
(Germany, 1966), Tomas Saraceno (Argentina, 1973), Bojan Šarčevid (Bosnia 1974),
Hans Schabus (Austria, 1970), Luca Trevisani (Italy, 1979), Pae White (USA, 1963),
Hector Zamora (Mexico, 1974).
The term “suspended” also refers to various three-dimensional works, most of
which are not floor-standing, that privilege empty space over mass, lightness over
weight, movement over stability. What the exhibition seeks to explore is a
widespread phenomenon, the origin of which can be traced back to some examples
from avant-garde tradition, from constructivism to surrealism, and in particular to
Calder’s mobiles.
The lack of philosophical certainties and political or religious ideologies, running
parallel to a rising awareness of the limitations of “progress” and accompanied by a
strengthening demand for sobriety and subtlety, contributed to an exponential
increase in the creation of slight, precarious or ephemeral works, many of which
now share the characteristic of suspension. In fact, a significant segment of
contemporary sculptural production has not only abandoned the pedestal, but has
radically freed itself from any sort of attachment to the ground.
Explored through individual experiences over the course of the 20th century, in this
past decade the practice of “suspension” became a distinctive element of the
poetics of numerous artists. The exhibition will present a group of suspended or
projecting works characterized by a general rejection of any stable or pre-set form –
works that suggest the idea of a possible manipulation or a probable interchange,
even as their three-dimensionality and spatiality maintain a solid bond with the idea
of sculpture, albeit a mutated one.
The group of artists invited to participate in the show, all of whom share this
attitude toward sculptural suspension, convey numerous and varied communicative
aims: the common characteristics of lightness, dynamism, anti-monumentality and
instability of the works presented at EX3 qualify them as true linguistic devices
intended to elicit multiple reactions and reflections.
This is certainly true of the exploration of natural processes carried out in various
ways: by drawing on objects from nature, re-proposed as abstract and arbitrary
structures by Bojan Šarčevid, as well as in Claire Morgan’s vegetal architectures,
Tomas Saraceno’s microcosms, Pae White’s sculptural agglomerations or the
biomorphic shapes of Beth Campbell’s mobiles. It is also true of the further
reflection on identity found in the anthropomorphic forms constructed using
everyday materials by Alexandra Birken, Jorge Pardo’s human cages and Daniela De
Lorenzo’s felt casts, or represented conceptually through the dichotomy between
presence and absence in Hans Shabus’s work. And it is true of the exploration of the
intrinsic temporality of the object and its tendency to mutate and deteriorate
discernible in the structures by Franco Menicagli and Luca Trevisani; or in Tobias
Rehberger accumulations, as well as the reflection on the instability and semantic
“drift” of perception suggested by Cornelia Parker’s hybrid trap/shelter structures,
Tobias Putrih’s experimental apparatuses and Hector Zamora’s sculptures teetering
on the fence of a double abstract/figurative, heavy/light duality; or Ernesto Neto’s
walk-through installation in which perceptive instability is augmented by aromas
and odors that physically involve the spectator in concert with the fluctuating and
organic forms of the structures.
Multiple lines of experimentation converge in the ever-changing and mutating
relationship that works of art establish with the space around them, in virtue of
their suspension and instability.
EX3 is supported by
Comune di Firenze
Assessorato alla Cultura e alla Contemporaneità
Consiglio di Quartiere 3
Regione Toscana
Assessorato alla Cultura, Commercio e Turismo
Press Office: Davis & Franceschini
tel. 055 2347273 – fax 055 2347361 davis.franceschini@dada.it
Communications: Neri Torrigiani
tel. 055 2654589 – fax 055 2654590 neri.torrigiani@torrigiani.com
Opening saturday february 19th 2011, h 6.30 p.m.
EX3 - Centro per l’Arte Contemporanea
viale Giannotti 81/83/85 - 50126 Firenze
Hours of operation:
Wednesday to Sunday, 11 am to 7 pm - Friday until 10:00 pm
Closed Monday and Tuesday