Mi raggio. Alle pareti una serie di immagini fotografiche ritraggono soggetti riflessi specularmente e sdoppiati, con sistemi di inquadratura che in qualche caso mostrano solo attraverso il riflesso l'immagine intera del soggetto ritratto.
La Galleria Maria Grazia Del Prete ospita dal 18 febbraio 2011 la mostra dal titolo mi raggio di Luca Maria Patella con un testo di Mauro Visentin. Luca Maria Patella (1934) è uno dei rappresentanti di rilievo delle arti visive italiane degli ultime trent’anni. La sua ricerca dalla prima metà degli anni ’60 promuove un originale Concettualismo-Complesso sostanziato di cultura e arte con sconfinamenti che vanno dall’uso pre-concettuale della cinepresa alla manipolazione fotografica, da questa alla performance, dall’ambiente multimediale ed interattivo alla costruzione digitale simulata. In mostra verrà, tra l’altro, presentato un letto “wrong” ispirato da Duchamp. Normalmente proposto in coppia con un letto “right”, il letto “wrong” rappresenta un classico esempio di inganno ottico, dal momento che appare del tutto normale (e identico al letto “right”) ossia con le sponde laterali parallele, se visto da un determinato angolo prospettico, mentre in realtà una delle due sponde converge con il piano verticale dell’altra. L’allestimento propone la rappresentazione simulata di una camera da letto, con drappeggio e specchio.
Alle pareti una serie di immagini fotografiche ritraggono soggetti riflessi specularmente e sdoppiati, con sistemi di inquadratura che in qualche caso mostrano solo attraverso il riflesso l’immagine intera del soggetto ritratto, con tutto ciò che appare in qualche modo associato alla sua figura (come se il riflesso “svelasse” la realtà celata dell’originale), in qualche altro giocano sulla doppia riflessione e sulla moltiplicazione dell’immagine speculare da varie angolature, in qualche altro ancora impiegano il grandangolo per simulare la convessità o sfericità di una veduta prospettica, insistendo su un altro dei temi caratteristici della cifra concettuale dell’artista: quello della calotta o cupola o vaso o contenitore che contiene se stesso o che è contenuto a se stesso oppure ancora, come nei “vasi fisiognomici”, che “contiene”, nella sua sagoma, un profilo. Nel suo insieme, la proposta artistica di Patella si può dire che ruoti intorno al tema, dominante in tutto il complesso della sua produzione, dell’equivoco comunicativo, dell’illusione ottica, dell’inganno prospettico, delle insidie, in altre parole, che si nascondono nel linguaggio (in senso lato) e che talvolta lo arricchiscono di un doppio senso: un senso che, velando quello iniziale, consapevolmente perseguito, ne svela o rivela il meccanismo segreto, l’intenzione occulta, la prospettiva inconscia. Su tutto dominando, sovrana, l’ironia di uno sguardo che non si pretende giudice né si erige ad arbitro, ma accenna, con curiosità e complicità, all’enigma del segno.
Inaugurazione 18 febbraio ore 18
Galleria Maria Grazia del Prete
Via di Monserrato, 21 - Roma
Ingresso libero