Palazzina delle Arti Rosaia
La Spezia
via del Prione, 236
0187 778544 FAX 0187 777179
WEB
Claudio Barontini
dal 17/2/2011 al 9/4/2011
ven-dom 10-12, 16-19; merc e gio 16-19. Lun chiuso

Segnalato da

ABComunicazione




 
calendario eventi  :: 




17/2/2011

Claudio Barontini

Palazzina delle Arti Rosaia, La Spezia

'Portraits of celebrities'. Una serie di ritratti in bianco e nero immortalano nobili, artisti, attori, stilisti di fama internazionale, tutti rigorosamente in posa davanti all'obiettivo del fotografo. Dal ritratto del Principe Carlo d'Inghilterra, a quello dello stilista John Richmond e della regina dello stile punk Vivienne Westwood, da Liam Gallagher degli Oasis, agli scultori Fernando Botero e Pietro Cascella.


comunicato stampa

a cura di Marzia Ratti e Valerio P. Cremolini

La Spezia. Una galleria fotografica di personaggi celebri. Sarà questo la nuova mostra del fotografo Claudio Barontini, dal 18 febbraio in scena nella prestigiosa sede museale della Palazzina delle Arti “Lucio Roberto Rosaia” di La Spezia. Dopo il successo della mostra alla “Factory Art Design” di Livorno, infatti, la personale “Portraits of celebrities” si sposta, ampliata (con circa 80 scatti esposti), nella città ligure in cui Barontini vive da anni. Si tratta di una serie di ritratti in bianco e nero che immortalano nobili, artisti, attori, stilisti...di fama anche internazionale, tutti rigorosamente in posa davanti all’obiettivo di Barontini. C'è, per esempio, il ritratto del Principe Carlo d'Inghilterra, quello dello stilista John Richmond e della regina dello stile punk Vivienne Westwood, uno scatto all'irriverente cantante Liam Gallagher degli Oasis, foto agli scultori Fernando Botero e Pietro Cascella.

E poi, tra gli italiani, sono stati immortalati I Pooh, Carlo Verdone, Vittorio Gassmann, Mario Monicelli e moltissime altre celebrità ancora...Oltre a riassumere l'ultimo ventennio attraverso le immagini di alcuni personaggi tra i più rappresentativi, la mostra dunque mette in luce il virtuosismo del fotografo che, mosso da un gusto sempre elegante e pulito, gioca con le luci e con le scale dei grigi, creando atmosfere intime in cui si muovono i personaggi, quasi a instaurare un dialogo diretto con l'osservatore. La mostra - realizzata con il patrocinio del Comune di Livorno e dell'Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia - resterà aperta fino al 10 Aprile. Per l'occasione è stato pubblicato un catalogo, edito da Bandecchi & Vivaldi di Pontedera, con due interessanti saggi di Marzia Ratti (direttore dell'Istituzione per i servizi culturali di La Spezia) e del critico Valerio P. Cremolini, oltre a un bel ricordo della scultrice svizzera Cordelia Von den Steinen, che racconta del rapporto lavorativo e d'amicizia tra Barontini e lo scultore Pietro Cascella

Nato a Livorno nel 1954, si avvicina al mondo dell’arte presto: suo padre Piero, infatti, è stato un pittore post-macchiaiolo. La prima volta che prende in mano una macchina fotografica ha solo otto anni e, da allora, il rapporto tra arte e fotografia diviene una costante della sua vita. Nel 1969 conosce il pittore livornese Voltolino Fontani e frequenta l’Accademia d'arte figurativa Trossi-Uberti di Livorno, diretta dallo stesso artista. Nel 1970 inizia a suonare il basso elettrico e il contrabbasso che studia in conservatorio. Nel 1973 è chiamato a fare parte del complesso musicale della cantante Milva con cui si esibirà in moltissime tournee in Italia e all’estero, dal 1973 al 1980. Con i primi guadagni si compra una reflex con cui, nel 1974, fotografa Salonicco, Parigi e Francoforte. Nel 1975 si appassiona seriamente alla fotografia e partecipa a diversi premi nazionali. Nel 1977 vola negli USA dove scatta molte foto, in particolare a New York e a Boston. Al ritorno passa ad una fotocamera professionale, la Nikon F2 con Photomic. Nel 1978 fotografa Leningrado, in Russia. In seguito il suo modo di fotografare subisce una svolta sostanziale che lo porta verso la foto dinamica, contrapponendo soggetti statici ad altri in movimento. Nel 1979, dopo una full immersion a “Venezia '79. La Fotografia” (il più grande evento mondiale del '900: 26 mostre e ben 42 workshop di fotografia tenuti dai più celebri fotografi del mondo, organizzata dall’ICP, International Center of Photography di New York) si carica di intenti ed inizia a collaborare come fotografo free lance per il quotidiano Il Tirreno, realizzando per un certo periodo foto di concerti e spettacoli teatrali. Nel 1981 abbina la foto al tema della citazione, come succede per esempio nel lavoro Amburgo: Omaggio a Man Ray. Nel gennaio 1982 si sposa con Claudia e nasce sua figlia, Alice. Si trasferisce in Liguria, dove tuttora vive. Per qualche anno abbandona i premi e i giornali, dedicandosi soprattutto alla fotografia d’arte, di stampo concettuale e partecipando a diverse mostre personali e collettive tra cui, per esempio, la Rassegna Internazionale Fotografica di Salsomaggiore (1982), Arte Visiva a Ceparana (1985), Al Piasseo di Lerici (1986), Manlio Argenti e L’Opera che non c’è alla Galleria il Gabbiano di La Spezia (1987). Realizza anche una lunga ricerca storico fotografica intitolata Parigi – Livorno - Costa Azzurra sui luoghi vissuti da Amedeo Modigliani. Alcune di queste immagini sono acquistate, nel 1984, dal Museo Progressivo di Arte Contemporanea di Villa Maria di Livorno e altre sono state pubblicate su numerose riviste e libri ed esposizioni come Omaggio a Modigliani alla Galleria Fante di Picche di Livorno (1984) e a Parigi, al Museo di Montmartre durante una mostra su Amedeo Modigliani (1992). Nel 1990 diventa fotografo professionista e inizia la carriera con una pubblicazione sull’ Europeo diretto da Vittorio Feltri. Seguiranno altre collaborazioni con le principali riviste italiane. Nel 1994, durante un servizio fotografico realizzato per il settimanale Gioia, conosce lo scultore Pietro Cascella con cui instaura, fino alla scomparsa dell’artista nel 2008, un rapporto di grandissima stima, amicizia e collaborazione. In questi 14 anni, oltre ai ritratti, Barontini documenta infatti l’opera e i moltissimi progetti del grande artista pescarese. Nel 1995, con alcuni suoi servizi, (su Clara Agnelli e sull’ex attrice Silvia Monti, attuale moglie De Benedetti) partecipa, come free lance, alla realizzazione dei numeri zero del progetto Mondadori per una nuova rivista diretta da Silvana Giacobini: Chi. Sempre nel 1995 è tra i primi a convertirsi per esigenze di trasmissione fotografica alla tecnologia digitale. Da allora fino ad oggi centinaia e centinaia saranno le collaborazioni e pubblicazioni su magazine italiani ed esteri tra cui: Chi , Diva e Donna, Gente, Novella, Oggi, Vanity Fair Daily Mail, Hello, Ok Magazine, Sunday Mirror, News of the World, New York Post, Wine Spectator, National Esquire, Voici, Paris Match, !hola, Mujer hoy corazon, Lecturas, Bild, Schone Woche, Neue Welt, Gala, Bunte, Focus, Frau im Spiegel, Cambio, Mujer e molti altri ancora. Di lui hanno scritto: Massimo Carboni, Valerio Cremolini, Marzia Ratti, Fabio Amodeo, Ferruccio Battolini, Cordelia von den Steinen, Alice Barontini, Marco Gasperetti, Cristiana Grasso, Barbara Placidi, Mario Michelucci, Elisabetta Arrighi, Cristina Olivieri, Silvia Roccuzzo, Chiara Giannini.

BREVI CENNI CRITICI

«…Mai un’incertezza, mai un tradimento del personaggio ritratto, semmai l’aggiunta di un particolare o di un contesto che ne esaltano il fascino o il carattere.
Al ritratto fotografico Claudio Barontini ha dedicato gran parte delle sue energie e lo si percepisce osservando la cura delle inquadrature e la raffinatezza del bianco/nero che ostinatamente non ha voluto abbandonare. Le immagini datano dagli anni Novanta ad oggi, ma a parte le informazioni che possiamo trarre dall’età dei personaggi, si direbbero tutte coeve, segno che il linguaggio di Barontini è così maturo da non soggiacere alle influenze del tempo. Anche il suo gusto di ritrattista appare delineato con chiarezza: abolisce dettagli superflui ed esige concentrazione, ma allo stesso tempo sa costruire un feeling emotivo col soggetto, sicuramente raggiunto dopo sequenze ripetute di scatti. Con alcuni il legame è più intenso, si va oltre la maestria professionale e si toccano corde più profonde, come nel volto di Pietro Cascella colto nell’intensità di una sua tipica espressione che poteva esser fissata soltanto dalla sensibilità di uno sguardo benevolo e amico».

Dott.ssa Marzia Ratti
Direttore Istituzione per i servizi culturali e museali
del Comune di La Spezia

«…Ebbene, se per classico si intende un connotato che fa l’opera d’arte resistente alle mode e intramontabile nel tempo, la ritrattistica di Barontini merita tale qualificazione, poiché le fotografie che la compongono perseguono quella inalterabile chiarezza formale, che si declina con l’esigenza di verità richiamata in precedenza. Più che singole considerazioni su una fotografia o l’altra, in quanto tutte meritano interesse estetico, è preferibile esprimere un giudizio d’insieme sullo speciale archivio del fotografo, sostanziato da una diffusa forza espressiva, ricavata dallo scrupoloso studio dei volti di sceltissimi soggetti. Il risultato finale offre la sensazione della naturalezza e lo sguardo, la posa, l’abito, l’ambiente, gli oggetti e i diversi dettagli si combinano in modo da rappresentare l’uno il valore aggiunto dell’altro. Siamo dinanzi a ritratti fisiognominici, in cui ai tratti fisici si intrecciano rimandi psicologici e la fotografia diventa, davvero, molto di più di una riproposizione generica. Barontini, infatti, come altri eccellenti colleghi, penetra magicamente nelle vite dei soggetti, cogliendone le sfaccettature più intime, raccolte nelle semplici angolature delle fotografie. Affermava, a proposito, Ugo Mulas, che “le fotografie sono una presa di coscienza e non una registrazione, una presa di coscienza come lo è qualsiasi autentica operazione conoscitiva”, che sorge ed assume consistenza dal confronto fra l’artista e l’interlocutore, immerso nel particolare contesto suscitato dall’opera d’arte, quando fra di loro si incrociano sguardi, anche fuggevoli, che sottintendono pensieri condivisi. Per dirla con Cartier-Bresson “fotografare significa – davvero - porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”… ».
Valerio P.Cremolini, Critico d’arte

Mostra a cura di Marzia Ratti e Valerio P. Cremolini con saggi in catalogo di Marzia Ratti e Valerio P. Cremolini e intervento di Cordelia Von den Steinen.

Informazioni: tel. 0039-187-778544/ fax: 0187-777179
La mostra è stata realizzata grazie anche al contributo di: Gunther Reform Holding S.p.a, Mason's Original Brand, ABV Energy , Saab Autotecnica Apuana.

Si ringrazia. www.ostricheportovenere.com e le cantine Lunae

Conferenza Stampa: Giovedì 17 Febbraio ore 11
Vernissage: Venerdi 18 Febbraio 2010 ore 18,00

Palazzina delle Arti "Lucio Roberto Rosaia"
via del Prione 236, La Spezia
Orario: dal venerdi alla domenica: 10-12/ 16-19; mercoledì e giovedi 16-19. Lunedì chiuso
ingresso libero

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