Plastica riciclata, gommapiuma e materiali poveri e di facile reperimento sono gli strumenti con cui Cugnetto racconta l'uomo contemporaneo. Piccole sculture, apparentemente innocue come giocattoli, danno vita a situazioni surreali, vagamente disturbanti.
a cura di Alessandra Redaelli
Plastica riciclata, gommapiuma e poco altro. Sono materiali poveri e di facile reperimento quelli con cui Antonio Cugnetto racconta il suo punto di vista sull’uomo contemporaneo. Piccole sculture, leggere e apparentemente innocue come giocattoli, mettono in scena godibilissimi teatrini che hanno la freschezza di una vignetta schizzata a matita.
I personaggi – stilizzati, fumettistici, quasi segnaletici con quella palla perfettamente sferica come testa – danno vita a situazioni surreali, vagamente disturbanti, con titoli enigmatici e dalle molteplici interpretazioni, che puntualmente lasciano nello spettatore un senso di inquieta incertezza.
Un omino perplesso con in mano un mappamondo, un ragazzino con la coda e le orecchie da asino che interroga un abbecedario, un ferito bendato come una mummia in un letto d’ospedale, oppure un uomo che regge tra le braccia un bimbo. Situazioni e personaggi che si ritrovano anche negli elegantissimi quadretti, dipinti su supporto di tela imbevuta di caffè.
Inaugurazione mercoledi 23 Febbraio ore 18.30
Performance mercoledì 13 Aprile ore 18.30
Angel Art Gallery
Via Ugo Bassi, 18 Milano
Orari: martedì – venerdì 11 – 18
sabato e lunedi su appuntamento
ingresso libero