Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia
'Invadono' l'androne del palazzo alcune grandi installazioni collegate tra loro in un unicum. Vecchie porte recuperate in ogni parte del mondo e dipinte con versi di grandi poeti contemporanei sono proiettate in video-installazioni vicino a sculture in acciaio riflettente. Il complesso e variegato progetto espositivo coinvolge varie sedi della citta' con il titolo "Fluendo verso- Save poetry".
Gli spazi al piano terra di Ca’ Pesaro ospitano il nucleo centrale del progetto espositivo che l’artista
veneziano Marco Nereo Rotelli ha concepito appositamente “per” Venezia, pensata come “città-
concetto”, attraverso i grandi poeti che l’hanno amata.
Alcune grandi installazioni - tutte collegate tra loro in un unicum che “invade” l’androne longheniano, le
attigue salette espositive e il cortile interno del museo - propongono, durante il periodo di Carnevale, un
magistrale gioco di commistioni tra opere, architetture e spettatori, in un groviglio di emozioni, saperi e
culture. Si va dalle vecchie porte recuperate dall’artista in ogni parte del mondo, rivestite a foglia d’oro,
su cui egli ha dipinto versi di grandi poeti contemporanei, alcuni dei quali - Andrea Zanzotto, Mario Luzi,
Adonis, Yang Lian - sono protagonisti di video-installazioni proiettate alle pareti; fino a sculture in
acciaio riflettente.
Fluendo verso è un evento che coinvolgerà tutta la città, con readings poetici, installazioni e
performances in luoghi altamente suggestivi: dal Caffè Florian a Ca’ Vendramin Calergi, sede del
Casinò di Venezia, dalla Collezione Peggy Guggenheim alla Biblioteca Nazionale Marciana.
Mostra e catalogo, edito da Venezia News, a cura di Annamaria Orsini, con testi di Adonis, Massimo
Cacciari, Gillo Dorfles, Mario Luzi, Fernanda Pivano, Andrea Zanzotto e una lettera inedita di Emilio
Vedova. Venerdì 25 febbraio, in occasione dell’apertura della mostra, è prevista la performance Poetry,
con gli studenti dell’Accademia di belle Arti. La mostra è prodotta da Venezia News.
Si ringraziano: Fondazione di Venezia, Molino Stucky Hilton, Guru, Altek Italia Design, Comico, Bieffe e
Cassina.
Da anni Marco Nereo Rotelli è impegnato in una personale ricerca sulla luce e sulla poesia in forma
d’arte. Gli esiti più salienti di questa sua particolare indagine, inerente la dimensione “aurea” della
parola, vengono presentati a Ca’ Pesaro, che diviene il “fulcro” di un complesso e variegato progetto
espositivo che coinvolge, per oltre un mese, varie sedi della città.
Due grandi panchine, “luoghi” di sosta e meditazione, accolgono il visitatore nella corte interna,
all’ingresso del museo: esse costituiscono la “risposta” di Rotelli, allievo del grande Emilo Vedova, a
una significativa lettera del maestro, ma rappresentano anche una sorta di reciproco “dialogo” tra
l’artista e il museo.
Da qui il percorso si sviluppa nell’Androne longheniano, dove sono collocate due installazioni pervase
di significati simbolici e suggestioni “dorate”.
Laborintus, una spirale di Porte d’Oro, composta da 30 vecchie porte recuperate in luoghi abbandonati
del mondo e trasformate in pagine sulle quali l’artista ha dipinto poesie di differente senso e origine, si
ispira alla metafora della “soglia”, vista come identità dell’essere. Così come una porta ha il compito di
aprire o chiudere una casa o una stanza, le diverse parti che la compongono rappresentano “pagine” di
poesia che si “aprono” a loro volta alla poesia del luogo, in questo caso gli evocativi spazi di Ca’
Pesaro. Il tema dell’Arca, che trasporta e recupera anche identità e culture minori (quelle non
considerate nel tempo della “globalizzazione”) permea L’arca del non è, costituita da differenti elementi
riuniti in una piattaforma simile alla pianta di una gondola. Qui sono collocate “s-culture” realizzate in
vari luoghi del mondo: dagli uomini d’oro, con i Masai del Kenia, alle sculture Rongo Rongo dei Rapa
Nui dell’Isola di Pasqua, fino alle opere con i Bushman sudafricani.
Il colore dell’acciaio contraddistingue invece le opere presenti nelle due salette laterali, che si
accompagnano alla video-installazione Venezia, tutti i passi della storia, dalla poesia Venezia che
Mario Luzi dedicò a Rotelli nel 1998. In Lux (realizzata per il Petit Palais di Parigi nel 2000) e Graal
(cinque ovali di grandi dimensioni dove pittogrammi di differenti culture si sovrappongono, 2010) la
capacità riflettente della materia crea una sinergia tra sguardo e verso dipinto, rendendo quasi visibile
l’assioma che Harald Szeemann attribuì all’arte di Rotelli, ovvero “la verità è almeno doppia”.
Marco Nereo Rotelli (Venezia, 1955), si laurea in architettura nel 1982. Da anni persegue una ricerca sulla luce e
sulla dimensione poetica - che Harald Szeemann ha definito come “un ampliamento del contesto artistico” -
creando un’interrelazione tra l’arte e le diverse discipline del sapere. Da qui il coinvolgimento nella sua ricerca di
filosofi, musicisti, fotografi, registi, ma il suo rapporto è principalmente con la poesia che è divenuta un riferimento
costante per il suo lavoro. Dal suo interesse per l’Isola di Pasqua, che prenderà avvio con un’indagine suòl’antico e
non ancora decifrato linguaggio Rapa Nui, l’alfabeto Rongo Rongo (2004) inizia a sviluppare una lunga serie di
opere, ispirate all’indecifrabilità dei linguaggi perduti, come riscoperta di mondi poetici ancora sconosciuti, come
quello dei Boscimani o i simboli dei Nativi Americani. Nel 2000 fonda il gruppo Art Project, diretto da Elena
Lombardi e composto da giovani artisti ed architetti, con il quale realizza numerosi interventi e progetti di
installazione urbana. Questo suo impegno gli è valso la partecipazione a quattro edizioni della Biennale di
Venezia, oltre a numerose mostre personali e collettive. Le sue opere sono presenti in importanti musei e collezioni
private di tutto il mondo. Vive e lavora a Milano e Parigi.
Immagine: L’arca del non è (particolare)
Ufficio Stampa Fondazione Musei Civici di Venezia:
Dr. Riccardo Bon
tel. +39 0412700353 fax /8;
press@fmcvenezia.it;
Vernice stampa: Venerdì 25 febbraio 2011 dalle 11 alle 13.30
Inaugurazione: venerdì 25 febbraio 2011, ore 18
Galleria Internazionale d’Arte Moderna
Santa Croce, 2076 - Venezia
Orario: 10/17 (biglietteria 10/16); chiuso lunedì
Biglietti (Il biglietto comprende la visita all’intero palazzo):
Intero 8 euro
Ridotto 5,50 euro
ragazzi da 6 a 14 anni; under 25, over 65; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi o
studenti; personale* del Ministero per i Beni e le Attività Culturali; titolari di Carta Rolling
Venice; soci FAI
Gratuito
residenti e nati nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con
accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo
(gruppi di almeno 15 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M
*è richiesto un documento