Le piogge acide nella pittura. La mostra presenta, tra oli e tempere grasse, una trentina di lavori: nudi, ritratti, capricci e immaginazioni di vario tipo.
Al tredicesimo anno della sua attività didattica, la Scuola di Pittura “Scienza dell’Arte” organizza a Roma, alla Torretta Valadier di Ponte Milvio, una mostra di dipinti di Lorenzo Cicerchia, storico, anche se giovane, componente della Scuola, che, da allievo, è passato oramai da vari anni al ruolo di maestro. Al suo attivo artistico una nutrita serie di opere (dipinti a olio, tempere grasse, disegni) di cui questa mostra offre una attenta selezione.
Parte essenziale di “Scienza dell’Arte” è la “Scuola del Nudo”, una delle poche realtà romane (se non l’unica) in cui si può davvero imparare a disegnare e dipingere la figura attraverso lo studio delle alte tecnologie e i crismi dei secoli passati. E, proprio nella Suola nella quale è attualmente docente, Cicerchia ha ideato e dipinto la gran parte dei quadri di questa esposizione.
Dice tra l’altro di lui Marco Rossati nella presentazione a catalogo:
…”Ben presto, avanzando nella sua vena, più satirica e edonistica che tragica, comincia a sentire un po’ stretto perfino Lucian Freud, che ancora gli si ergeva a vendicatore dell’Antico ed estrema fioritura del Moderno.
Le pennellate gli guizzano di mano ormai con padronanza, a seguito di attente osservazioni e riflessioni e il suo modo di percepire la natura cromatica delle cose e degli animi lo porta a un colorismo acceso e pungente, talvolta capace, però, di assumere quegli accenti sostanzialmente lirici e psicologici che sono tra gli elementi più attrattivi della sua pittura.
Così a Cicerchia, ancora nel mezzo del cammino dei suoi vent’anni, già si apre l’accesso allo stile, a una poetica tutta sua. Una visione che, nata dalla deiezione della cartaccia illustrata, del movie e del tivvù, è utilizzata da Cicerchia come fertilizzante per il suo lavoro, dopo essersene portato dentro (diremmo volontariamente e con arguta fermezza) le fantasmagorie e le decalcomanie. Impressioni del subimmaginario mediatico, specchi satirici della nostra speranza di una realtà più alta e perfetta e lenti colorate e deformanti attraverso cui esaminare “una delle tante nature possibili, ma tra le subdolamente peggiori” delle cose da dipingere, corrose dalla tempesta imperversante della raspa del tempo e intrise delle piogge acide della Scuola di Pittura, nella quale, da tempo, è un maestro”.
La mostra, ricca, vivace e trasudante colore e ironia, presenta, tra oli e tempere grasse, una trentina di lavori: nudi, ritratti, capricci e immaginazioni di vario tipo.
Dipinti tesi a un’idea di arte di alti intenti e ambizioni, che Cicerchia riesce a portare sulla tela con grande vitalità.
Lorenzo Cicerchia è nato ha Roma nel 1981. Dopo il liceo classico ha frequentato per un alcuni anni l’Istituto Europeo di Design, finché, cominciando ad individuare la natura prettamente artistica del suo temperamento, è entrato a studiare alla Scuola di Pittura e Disegno “Scienza dell’Arte” diretta da Marco Rossati, di cui oggi è assistente.
Nel 2008 si è laureato in Storia dell’Arte.
Vive e lavora a Roma.
Inaugurazione venerdì 25 Febbraio 2011, ore 18
Torretta Valadier
Piazzale di Ponte Milvio, Roma
Orari: dalle 17 alle 20 - Mercoledì: dalle 10,30 alle 13 - Sabato e domenica: dalle10,30 alle 20.
Ingresso libero