Paraggi. Un insolito punto di vista su oggetti o spazi piu' o meno riconoscibili e' il comune denominatore di tutte le fotografie che, nel loro insieme, alludono a una frigidita' emozionale contemporanea.
Cremonese di nascita, milanese d’adozione, Chiesa ha da sempre optato per una piena autonomia espressiva e interpretativa. Un curriculum professionale denso quello di Chiesa che ha iniziato la sua attività nell’ambiente musicale, realizzando fotografie per copertine di dischi: Paolo Conte, Lucio Dalla, Enzo Jannacci, Eros Ramazzotti e non solo…
Nel 1993 esordisce con una mostra personale: “autoscatti”, una serie di immagini dove importanti personaggi della musica e del design si “autofotografano”. Ma Chiesa continua a muoversi con abilità frà ritratti, foto d’architettura e still life. Questo lo porta alla personale del 1996 alla Galleria Luciano Inga Pin con “Another Space”, alla pubblicazione del cd rom “Fotografia” nel 1999, alla mostra “I più grandi chef del mondo” a Bergamo nel 2000. Dopo la pubblicazione dei cd rom: b/w pic, fuori serie, turisti, case d’artisti, negli anni 2001-2006, nel 2007 approda alla Galleria Inga Pin con la mostra “Doppio Evento”.
Il 2008 vede Chiesa partecipare a una collettiva, con il patrocinio dei “Maestri di Brera” in Cina, a Shangai, in concomitanza delle olimpiadi.
L’autore, che ha attraversato più generi fotografici sempre attento al rigore formale, presenta in questa mostra “Paraggi”, una sequenza di scatti d’autore caratterizzati da spazi vuoti e dall’assenza di persone, dove a prevalere sono le linee , gli angoli, le forme, i colori. La mostra è dedicata alle geometrie del vero, e insegue scorci di realtà depurati dall’imprevidibilità della vita, ripuliti dal troppo che ci assedia. Un insolito punto di vista su oggetti o spazi più o meno riconoscibili è il comune denominatore di tutte le fotografie, che, nel loro insieme, alludono a frigidità emozionale , tutta contemporanea.
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La fotografia ferma l’istante ossia quello stato transitorio delle cose attraversato occasionalmente da qualcosa di essenziale attinente alla natura dell’oggetto o della persona. Oppure coglie un particolare difficile da notare tra i tanti e così fa saltare agli occhi con tutta la forza degli eventi visivi aspetti che altrimenti passerebbero inosservati. La fotografia dunque potenzia lo sguardo in chi la fa e in chi la osserva.
Chi fotografa per mestiere acquisisce una sensibilità all’immagine, un’abitudine a depurarla dalla banalità e a farle dire sempre di più ; si stabiliscono così , quasi inconsapevolmente, delle fissità che diventano territorio espressivo e la macchina fotografica , come dotata di vita propria, pare inseguire un certo tipo di scatti e con essi costituire un discorso.
inaugurazione sabato 26 ore 15
Galleria d'Arte della Fondazione Extrafid SA
Via Canova, 9 - Lugano
Orari al pubblico: lunedì/venerdì 9.00-12.00/14.00-17.00
Ingresso libero