La fotografia a Venezia all'alba dell'Unita' d'Italia. La citta' e gli eventi nell'arco temporale collocato tra l'esperienza della Repubblica di Manin e il coronamento dei sogni patriottici. La mostra comprende opere originali di autori diversi, vetri da proiezione e stereogrammi, apparecchi ottocenteschi per la visione e una camera ottica per dagherrotipi.
Mostra fotografica nel 150° anniversario dell’Unità d’Italia
La mostra rivisita il periodo cruciale conclusosi con l’unione di Venezia e del
Veneto all’Italia, rivolgendo lo sguardo ad un aspetto poco frequentato da parte
degli storici del Risorgimento: come la fotografia ha guardato alla città e
testimoniato quegli eventi nell’arco temporale collocato tra l’esaltante esperienza
della Repubblica di Manin, il coronamento di quei sogni patriottici lungamente
coltivati e l’ingresso di Venezia nell’Italia unita. Si giunge così a delineare un
trentennio della vicenda iconografica cittadina, contrapponendo la Venezia del
periodo austro-ungarico a quella ormai italiana, allo scopo di offrire uno sguardo
d’insieme sintetico sulla città e mettere in luce le modificazioni che la fotografia
poté rilevare.
La mostra comprende opere originali di autori diversi e in formati diversi,
provenienti da varie collezioni, pubbliche e private, veneziane e venete, vetri da
proiezione fotografici e stereogrammi con vedute di Venezia, oltre che alcuni
apparecchi ottocenteschi per la visione (es. un megaletoscopio, alcuni
stereoscopi, un grafoscopio, ecc.) e una rara camera ottica per la ripresa di
dagherrotipi con ottica Ponti.
Il percorso dell’esposizione è costituito da tre insiemi: uno più tradizionale di tipo
vedutistico in cui si assiste alla contaminazione di più dimensioni temporali; un
secondo più propriamente storico, che intende documentare come negli anni del
dominio asburgico la fotografia mantenga un atteggiamento abbastanza
equidistante e sia difficile cogliere quell’avversione antiasburgica crescente che
viene documentata da altre fonti letterarie e memorialistiche; l’ultimo che
mostra come, grazie alla fotografia, si possa andare alla scoperta, quasi in
compagnia di pittori come Giacomo Favretto, d’una Venezia diversa, più viva e
autentica, fatta di mestieri che si svolgono all’aperto, di nuovi protagonisti
sociali.
Alla mostra fotografica si affianca una sezione cinematografica che presenta
alcune riprese tra le prime mai realizzate in città, illustrando il modo nuovo di
guardare a Venezia e alla vita che vi si svolgeva, determinato dal nuovo
linguaggio espressivo oltre che dal periodo storico che si apriva.
Grazie alla proiezione di filmati originali d’epoca, il pubblico potrà fare esperienza
della visione stereoscopica con materiali originali.
A Palazzo Loredan l’esposizione è allestita negli ambienti attigui al Panteon
Veneto che è strettamente connesso al tema risorgimentale della mostra. La
collezione di ritratti marmorei, opera di celebri scultori veneti del XIX secolo, fu
inaugurata infatti in occasione del IX congresso degli scienziati italiani che nel
1847 consolidò quel sentimento di identità nazionale che avrebbe portato, l'anno
successivo, alle rivoluzioni anti-austriache scoppiate in tutta Italia.
L’Istituto Veneto ha attribuito una particolare attenzione allo sviluppo della
fotografia sia con l’assegnazione di premi industriali per l’innovazione a inventori
e fotografi veneziani già alla metà del XIX secolo, sia finanziando la campagna
fotografica di Giuseppe Gerola a Creta nel 1899-1900.
L’interesse dell’Istituto Veneto per le tecniche fotografiche è riscontrabile,
inoltre, già negli Atti del 1861, dove viene descritto l’aletoscopio di Carlo Ponti.
Comitato scientifico: Gian Piero Brunetta, Sara Filippin, Carlo Montanaro, Alberto
Prandi, Carlo Alberto Zotti Minici.
Catalogo: Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti.
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Tomaso Filippi, Venezia. Rio terà la Maddalena, post 1894. Per gentile concessione dell'I.R.E. Venezia © Fondo Fotografico Tomaso Filippi
Anna Zemella
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Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti – Palazzo Loredan
Campo Santo Stefano 2945 Venezia
Orari: da martedì a venerdì dalle ore 14 alle ore 18;
sabato e domenica dalle 11 alle 18.
Giorno di chiusura: lunedì.
Biglietto d’ingresso: €. 3,00