Arianna Sartori Arte and Object Design
Mantova
via Ippolito Nievo, 10
0376 324260 FAX

Gino Bogoni
dal 4/3/2011 al 16/3/2011
lunedi-sabato 10-12.30 e 16-19.30

Segnalato da

Arianna Sartori



approfondimenti

Gino Bogoni



 
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4/3/2011

Gino Bogoni

Arianna Sartori Arte and Object Design, Mantova

Un maestro del XX secolo. La galleria ricorda l'artista con una mostra antologica di sculture voluta dalla famiglia. Performance musicale 'Concerto in bronzo' durante l'inaugurazione. A cura di Arianna Sartori.


comunicato stampa

a cura di Arianna Sartori

Dal 5 al 17 marzo 2011, la Galleria “Arianna Sartori” di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, ricorda l’artista Gino Bogoni con una mostra antologica voluta dalla famiglia.

Sabato 5 marzo alle ore 18.00 si svolgerà l’inaugurazione con la performance “Concerto in bronzo”, il percussionista Sbibu suonerà le opere di Gino Bogoni accompagnato da Massimo Totola che leg-gerà alcuni brani tratti da “Diario d’Artista” di Gino Bogoni.

L’esposizione, curata da Arianna Sartori, rimane aperta al pubblico fino al 17 marzo, con i seguenti orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.

Gino Bogoni è uno degli artisti più complessi e completi del panorama contemporaneo vivacemente attivo e presente nelle più significative manifestazioni nazionali e internazionali.

Le sue opere, citando una frase del noto scultore Marcello Mascherini: “… non si lasciano scoprire immediatamente, ma vanno a lungo guardate e meditate: solo allora, possono comunicare che la loro carica vitale è suggerita sempre dalla natura con i suoi elementi più semplici.” E in effetti l’attesa è una delle chiavi di svolta nella lettura delle opere di Bogoni. Accarezzare, palpare, picchiettare, sfiorare, abbracciare, annusare, riempire, premere, sollevare, toccare, strofinare con tutto il nostro io queste creature e attendere. Avere la pazienza di aspettare, di aspettare che l’opera liberi le proprie energie. Intrufolarci nelle sue pieghe, rotolarci nei suoi vuoti, scivolare sui suoi pieni ed imparare l’arte dell’attesa. Ogni opera d’arte che si rispetti è un piccolo mondo nel quale si concentrano una rete infinita di vie per cercare di arrivare a meta, per cercare di arrivare a sentire.

Nell’opera di questo stupendo, fecondo, battagliero ed originale scultore c’è la sincerità, densa e sofferta, che l’arte raggiunge nelle sue espressioni più alte, c’è l’umiltà di un lavoro che con la forza delle mani e del cuore arriva a mutare in spiritualità ogni frammento di materia. Istinto e tensione alla ricerca lo accompagnano per tutta la vita e attraverso alcune sue dichiarazioni riusciremo meglio a mettere a fuoco il suo operato:

“… Io ho sempre lavorato abbandonandomi al mio istinto e lasciandomi prendere dalla materia. Queste creature sono state portate alla luce nella pienezza della gioia, come i figli nati da un gesto d’amore… L’artista dimentica i suoi problemi mentre crea. Ha una grande forza interiore, che gli può servire persino a livello terapeutico. Non saprei concepire un modo di vivere diverso da quello che il destino mi ha assegnato. Fare scultura per me significa respirare, credere nelle meravigliose facoltà dell’uomo, partecipare all’evoluzione della cultura, del progresso, dell’intelligenza... Significa tutto! Ricomincerei daccapo se lo potessi, con la stessa passione, la stessa caparbia volontà della mia preistoria di scultore. Non può esserci riposo per un artista, mai, fino alla fine”.

E così è stato, perché nel 1990, anno della sua morte, Gino Bogoni, poco prima di entrare in clinica per l’ennesimo e purtroppo ultimo intervento, ha portato a compimento una sua grande opera “Frutto Oggetto Scultura”. L’opera, esposta permanentemente in una piazza del centro storico di Verona, è stata donata alla città dagli eredi di Bogoni per esaudire il desiderio dello scultore dando voce a quel le-game molto forte che ha sempre unito Gino Bogoni alla sua città e ai suoi cittadini.

Ed è proprio in forza di questo legame che vorrei concludere con una citazione del noto critico d’arte Prof. Giorgio Cortenova : “ … Questo artista rappresenta più di ogni altro la scultura veronese e, nello stesso tempo, coniuga la sua inesauribile radice scaligera in modo tale da evadere e comunque da inserirla nei grandi sviluppi internazionali della scultura contemporanea”. Ma Gino Bogoni è anche e soprattutto cittadino del mondo e nelle sue opere, così come scrive Francesco Butturini, “avverti l’apparire, anzi l’affiorare di un battito universale, che supera ogni barriera, per divenire ed essere”.
Patrizia Arduini

GINO BOGONI (Verona 1921-1990) ha frequentato i corsi di scultura presso l’Accademia Cignaroli di Verona diplomandosi nel 1939. A undici anni ha già scolpito la testa del Mosè e all’età di diciassette, nel 1938, consegue il I° Premio assoluto agli Agonali Nazionali d’Arte di Roma. Tornato dalla campagna di Russia, dal 1947 per sette anni insegna disegno ornamentale e scultura alla “Scuola d’Arte Applicata all’Industria” di S. Michele Extra di Verona. Nel 1971 insegna scultura all’International Sommerakademie Für Bildende Kunst di Salisburgo (Austria). Nello stesso anno tiene corsi di scultura in Belgio presso le Accademie di Liegi, Bruxelles, Anversa, Verviers e Hasselt. Nella sua formazione ebbe contatto assiduo con Arturo Martini, Luciano Minguzzi ed in particolare Marcello Mascherini con il quale è stato legato da profonda amicizia.
Ha partecipato ad oltre 200 manifestazioni artistiche e le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia sia all’estero.
Hanno inoltre scritto di lui da Martini a Cortenova, da Marangoni a Segato, da Biasion a Jouvet, da Bertoldi a Magagnato, da Butturini a Werther, da Azzolini a Meneghelli, da Margonari a Schreiber, da Marussi a Verzellesi e tantissimi altri critici.
Tra gli innumerevoli premi vorremmo ricordare il I° Premio alla Biennale Nazionale d’arte di Verona nel 1961, il I° Premio al IX Concorso Internazionale del Bronzetto di Padova nel 1973, la Coppa della Critica Francese “L’Unesco” a Parigi nel 1977, Premio International Drach a Palma de Mallorca nel 1985 e Premio Giorgio Vasari – Istituto d’Arte Contemporanea di Milano nel 1989.

Si ringrazia la ditta ARLAC che ha curato il trasporto delle opere.

Inaugurazione Sabato 5 marzo alle ore 18

Arianna Sartori Arte and Object Design
via Ippolito Nievo, 10 - Mantova
Orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi
Ingresso libero

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