In mostra una serie di fotografie in bianco e nero montate su sei pannelli di notevoli dimensioni (198 x 90 cm.). Le singole immagini - che descrivono momenti diversi di sei precipue situazioni- proseguono in sequenza, ma non prediligono alcun ordine logico. L'artista offre una visione frammentata della realtà , analizzata secondo un esclusivo punto di vista: le mani.
In mostra una serie di fotografie in bianco e nero montate su sei
pannelli di notevoli dimensioni (198 x 90 cm.). Le singole immagini - che
descrivono momenti diversi di sei precipue situazioni- proseguono in sequenza,
ma non prediligono alcun ordine logico. L'artista offre una visione frammentata
della realtà , analizzata secondo un esclusivo punto di vista: le mani. Esse
esplorano gli oggetti, mentre il compito di registrare e di conferire unitarietÃ
a ciò che accade è assegnato alla macchina fotografica e alla stampa digitale.
Brunella Longo fissa con la sua macchina fotografica il rito del caffè, del
gioco delle carte, o del biliardo, il rito dello stappare una bottiglia di
vino.gesti consueti della quotidianità , ma che sono colti attraverso una
particolare sensibilità visiva. Ella riesce a trasmetterci l'atmosfera - a volte
fragorosa e a volte silenziosa - che contraddistingue ciascuna circostanza
analizzata. La fotografa sottolinea inoltre l'importanza di non fermarsi
all'atto visivo, all'inconsapevole osservazione degli oggetti. In base a tale
convincimento, lo spettatore è coinvolto in prima persona nel procedimento
artistico; egli è invitato a compiere un'elaborazione intellettuale per
ritrovare il filo narrativo della composizione fotografica.
Si crea così, tra opera e fruitore, un rapporto intenso, nel quale la ragione
d'essere delle immagini non può prescindere dalla loro osservazione. L'utilizzo
di un obiettivo particolarmente ravvicinato permette, a chi fa esperienza delle
fotografie, di avere un approccio coinvolgente all'azione raffigurata, di
sentirsi parte integrante dell'accadimento. Il soggetto fotografato invece non
ha importanza rilevante - la sua identità è negata - perché protagonista è ciò
che sperimenta attraverso il tatto. Lo spettatore riceve uno sguardo inedito del
mondo perché l'artista ne offre una visione personale e originale. Brunella
Longo supera i limiti tradizionali delle arti visive, giacché l'opera finale non
è puro godimento estetico, ma vive anche per gli stimoli che riesce a creare
nell'artista e negli altri.
Bruno Corà scrive a tal proposito: "Di fase in fase, oramai qualificando
fortemente anche l'elaborazione tecnica delle presentazioni delle stampe, la
fotografia di Brunella Longo va guadagnando una particolare cifra distintiva che
consente di poterle riconoscere come proprie alcune caratteristiche sia poetiche
che morfologiche. La Longo, di cui nelle prime osservazioni compiute si era
notata una propensione analitica, premurosamente attenta e incline al dettaglio
dei corpi, foss'anche di quelli di una statuaria modernità e di decoro
architettonico (i marmi atletici dello stadio Franchi o quelli piacentini
dell'E42 all'EUR d Roma), ha sviluppato quell'attitudine sino agli episodi della
mostra presso Casagrande a Roma e a questi attuali presentati a Prato per la
prima volta."
Brunella Longo è nata a Cassino nel 1965. Espone in mostre personali dal 1994.
Le sue opere sono state ospitate, fra l'altro, dalla Galleria Soho Photo Gallery
di New York (1995) e dalla Galleria Pino Casagrande di Roma (1998).
Vive e lavora a Roma.
Dryphoto
Via Pugliesi 23
Prato