Marianne Werefkin
Nicoletta Misler
John Bowlt
Jean-Claude Marcade'
Laima Lauckaite Surgailiene
Mara Folini
Gli anni di formazione di Marianne Werefkin. 25 capolavori dei maestri del Realismo, del Modernismo e del Simbolismo russo, affiancano 3 tele giovanili, 60 lavori e 30 libretti di schizzi, diari e documenti di Marianne Werefkin che, tra il 1909 e il 1910, ha contribuito a fondare i movimenti d'avanguardia della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e del Blaue Reiter.
25 capolavori dei maestri del Realismo, del Modernismo e del Simbolismo russo, affiancheranno 3 rarissime tele giovanili, 60 lavori e 30 libretti di schizzi, diari e documenti dell’artista che, tra il 1909 e il 1910, ha contribuito a fondare i movimenti d’avanguardia della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e del Blaue Reiter.
Il percorso espositivo, ordinato da Mara Folini, curatrice del Museo di Ascona, coadiuvata da un comitato scientifico composto da Nicoletta Misler, John Bowlt, Jean-Claude Marcadé, Laima Lauckaite Surgailiene, presenterà 25 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta fuori dalla Russia e inedite per la Svizzera, provenienti dalle collezioni dell’Otto e Novecento della Galleria Statale Tretyakov di Mosca, che affiancheranno 3 rarissime tele giovanili, 60 lavori e 30 libretti di schizzi, diari e documenti di una delle artiste più originali dello scorso secolo che, tra il 1909 e il 1910, contribuì a fondare i movimenti d’avanguardia della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e del Blaue Reiter.
L’iniziativa, che ha già vissuto un primo momento espositivo in autunno, proprio alla Galleria Tretyakov, nasce da un progetto voluto dal Dicastero Cultura del Comune di Ascona, con il sostegno del Comune di Ascona, del Museo di Ascona, e dell’Ambasciata Svizzera a Mosca, nell’ambito della manifestazione Economic Forum & Cultural Discoveries, organizzata dalla Repubblica del Canton Ticino in partnership con l’Ambasciata Svizzera a Mosca e che sarà inserita, nel 2011, nei programmi di scambi culturali dell’Ambasciata Russa a Berna, in occasione del festival della ‘Russia in Svizzera’.
Sulla base delle nuove ricerche condotte nell’archivio dei manoscritti della Galleria Tretyakov, che hanno portato alla luce un inedito carteggio tra Marianne Werefkin e i suoi amici artisti (Kardowsky, Grabar, Repin), la mostra ricostruirà il contesto storico e culturale nel quale l’artista si è formata e confrontata prima della sua partenza nel 1896 per Monaco di Baviera.
In particolare, l’esposizione di Ascona, avvalendosi delle opere dei maestri e di quelle che esemplificano l’ambiente culturale russo dell’epoca, seguirà i primi passi dell’artista in patria quando si confrontava con i movimenti artistici russi di fine Ottocento, siano essi gli Ambulanti (Ilja Repin, Illarion Mikhailovich Prjanišnikov) o i modernisti e i simbolisti (Borisov-Musatov, Botkin, Krymov, Kuznecov, Milioti, Rerikh, Sapunov, Savinov, Somov, Sudejkin, Ul’janov, Utkin, Jakuncikova-Veber, Vrubel), che influenzarono la sua identità artistica.
Il percorso espositivo ospiterà tre rarissime opere del periodo russo della Werefkin, il Contadino russo in pelliccia dal Museo di Wiesbaden, l’Autoritratto di proprietà del Comune di Ascona e il Ritratto di Vera Repin dallo Schlossmuseum di Murnau.
Accanto a esse, verranno presentate le opere dei suoi maestri e dei suoi amici, provenienti dalla collezione della Tretyakov e da molte collezioni private elvetiche. Allieva del grande realista russo Ilja Repin, Werefkin sposò con convinzione i principi realisti e umanitari dell’associazione artistica degli Ambulanti che prevedevano di portare l’arte tra il popolo a scopo educativo, dando importanza al particolare e all’espressività umana dei personaggi raffigurati (spesso ebrei). Ma già intorno agli anni Novanta dell’Ottocento la pittrice entrò in crisi, in nome di un’arte soggettiva che possa esprimere non la disadorna “realtà della vita”, quanto “la vita vera”, ovvero la personalità dell’artista creatore.
In questo contesto, la mostra sottolinea l’importanza del precoce confronto della Werefkin con le nuove generazioni di artisti simbolisti e modernisti russi, della colonia di Abramcevo e del movimento del Mir Iskusstva (Mondo dell’Arte). Questa dialettica farà da sfondo al suo lungo processo introspettivo che continuerà anche dopo il suo trasferimento a Monaco nel 1896, tanto da portarla a smettere di dipingere per quasi 10 anni. Grazie all’ambiente secessionista di Monaco, ai suoi studi e ai suoi viaggi a Parigi, dove ebbe modo di incontrare l’arte di Van Gogh, di Gauguin e dei Nabis, Marianne Werefkin ricominciò a lavorare attorno al 1906, passando direttamente a uno stile espressionista, lirico e visionario, attraverso l’uso del colore puro, tra accordi e contrasti di colore, stesi à plat e chiusi spesso dalla linea sinuosa e costruttiva del cloisonné francese. Quest’arte la vide a Monaco al centro del dibattito artistico internazionale dell’epoca, quando fondò, insieme ai connazionali Alexej Jawlensky, Wassily Kandinsky, Adolf Erbslöh, Alexander Kanoldt e altri, la Neue Künstlervereinigung München (1909), che fu premessa alla nascita del Blaue Reiter (1910) con la rivoluzionaria proposta astratta dell’amico e compatriota Vassilj Kandinsky, della quale essa stessa seppe dare fondamento teorico nei suoi scritti autografi (lettres à un inconnu) - presenti nella mostra asconese - tra il 1901 e il 1905.
L’esposizione accenna, infine, al suo periodo svizzero (1914-1938) quando, costretta a fuggire dalla Germania, giunse nel 1918 ad Ascona, attraverso l’ambiente internazionale del movimento Dada a Zurigo nel 1917, per poi restarci per il resto della sua vita. Qui, la Werefkin diventò punto di riferimento della vita culturale cittadina, grazie alla sua caparbietà e alla sua capacità persuasiva nel mettersi al centro degli eventi più importanti (dalla fondazione del Museo di Ascona nel lontano 1922, alla collaborazione nella nascita del movimento artistico Der Grosse Bär (L’Orsa maggiore) nel 1924). Tale ruolo è attestato in mostra da numerosi documenti autografi della pittrice (diari, carteggi), così come da filmati e documentari storici, alcuni dei quali provenienti dalle Teche della RSI (Radio Televisione Svizzera di lingua italiana).
Accompagna la mostra un catalogo edizioni ALIAS, in italiano e russo, a cura di Mara Folini, che presenta contributi di specialisti russi ed europei, quali John E. Bowlt, Jean-Claude Marcadé, Nicoletta Misler, Laima Lauckaite Surgailiene, Elena Terkel e Andrey Tolstoy. Di particolare interesse è la pubblicazione da parte di Elena Terkel di un carteggio inedito tra I.E. Grabar e Marianne Werefkin che getta una nuova luce sull’arte e la vita di Marianne Werefkin a cavallo tra Ottocento e Novecento.
Ascona, gennaio 2011
Immagine: Marianne Werefkin, Birreria all'aperto, Tempera su carta incollata su cartone, 1907, 55 x 3 cm, © Fondazione Marianne Werefkin
Catalogo: ALIAS edizioni
Ufficio stampa
CLP Relazioni Pubbliche tel. 02.433403 – 02.36571438 - fax 02.4813841 press@clponline.it
Inaugurazione 3 Aprile 2011
Museo Comunale d’Arte
via Borgo 34 - Ascona (CH)
Orari: dal martedì al sabato, 10-12; 15-18
domenica e festivi: 10.30-12.30 lunedì chiuso
Ingresso: intero, 10.- fr.sv; ridotto (AVS, studenti, gruppi), 7.- fr. Sv