L'arte intensa e breve di Bianca Marchetti (Udine, 1905-1932). Antologica della pittrice friulana. Personalita' dai tratti originali anche se tangente con le ricerche della Scuola friulana d'Avanguardia, si discosto' dagli esiti del post-impressionismo lagunare, da subito interessata a misurarsi con temi impegnati e di carattere sociale.
In marzo, in occasione del tradizionale appuntamento che la Galleria d’Arte Moderna di Udine riserva
all’arte delle donne e in particolare alle artiste presenti nelle collezioni civiche, si terrà un’esposizione
dedicata alla pittrice friulana Bianca Marchetti (Udine, 1905-1932), formatasi all’Accademia di Venezia e
interprete di una pittura dai toni espressionisti e di accesa sensibilità, influenzata dall’arte dissidente di
Lorenzo Viani. Personalità dai tratti originali rispetto al panorama locale, anche se tangente con le ricerche
della Scuola friulana d’Avanguardia, si discosta dagli esiti del post-impressionismo lagunare, da subito
interessata a misurarsi con temi impegnati e di carattere sociale. Scene di vagabondi, vecchi, derelitti, e
soggetti religiosi sono interpretati secondo una stilizzazione lineare che appiattisce l’immagine,
deformandola con tratti di ascendenza espressionista, e che si accompagna a una gamma cromatica dai toni
bassi e contenuti. La mostra, curata da Isabella Reale, in collaborazione con gli eredi dell’artista, è la prima
dedicata a Bianca Marchetti dopo l’omaggio postumo nel 1934, e raccoglie una cinquantina tra dipinti e
disegni provenienti da collezioni e Chiese friulane accanto alle due opere del Museo, Viandanti e
Quaresimale,esponendo anche oggetti personali, fotografie, memorie e poesie che illustrano la sua breve ma
intensa arte.
Dopo aver conseguito il diploma magistrale nel 1926 presso il collegio Uccellis di Udine, dove è allieva
anche dell’architetto Cesare Miani, dilettante di pittura e interprete di un gusto floreale e modernista, si
iscrive all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove si diploma nel 1929. A Venezia frequenta lo studio del
pittore Emilio Paggiaro (Venezia, 1859-1929), ed è anche influenzata dall’opera di Lorenzo Viani che
conosce attraverso le Biennali veneziane. Nel settembre del 1926 Bianca Marchetti, che ha studio in via
Marinoni a Udine, partecipa alla Prima Biennale Friulana con un disegno, Ritratto di mio padre. Nel 1930
“Illustrazione Veneta” pubblica il dipinto Viandanti, e nel settembre dello stesso anno con due dipinti a olio,
Viandanti e Quaresimale l’artista figura a Trieste alla Quarta Esposizione d’Arte del Sindacato Regionale
Fascista.
In tale occasione in particolare il critico Silvio Benco sulle pagine de “Il Piccolo” nota come la ricerca della
pittrice, per quanto ancora quantitativamente esigua, denoti “una propria personalità e una buona fantasia”.
Malata di tisi, Bianca Marchetti muore a Udine il 6 novembre 1932. Tra i suoi ultimi lavori vanno ricordati
Parole sulla Rena, Ritratto di cieco, La modella e Armonia ambulante. Nel dicembre 1934 la Seconda
Mostra d’Arte della sezione di Udine del Sindacato fascista belle arti della Venezia Giulia dedica all’artista
una sala espositiva con sei lavori (Consolazione, Ritratto di mio padre, Ritratto di mia madre, Ultimo sole,
Crepuscolare e Viandanti), segnalati per l’intensità dell’espressione nella critica redatta da Arturo Manzano
sulla rivista “La Panarie”.
Lunedì 7 marzo alle ore 17.30 inaugurazione e visita guidata alla mostra a cura di Isabella Reale.
Galleria d'Arte Moderna di Udine
via Ampezzo, 2 - Udine
Lunedi-domenica 10.30-17, chiuso il martedi
Ingresso: intero 5 euro, ridotto 2.50