Tra gli elementi e le tematiche ricorrenti nell’opera di Crewdson si ritrovano la natura, il paesaggio suburbano, il punto di vista dell’artista sospeso, elevato, come voyeuristico, e il rapporto tra la natura e l’uomo immerso nella sua quotidianita' urbana.
Dal 19 ottobre al 13 dicembre 2002 la Galleria Mazzoli ospita una personale del fotografo statunitense Gregory Crewdson, dal titolo EARLY WORK 1986-88.
La mostra presenta complessivamente 28 opere, 20 delle quali fanno parte della prima serie fotografica creata dall’artista tra il 1986 e il 1988, mentre le restanti 8 si ricollegano alle 3 serie più recenti Hover, Natural Wonder (entrambe del 1997), e la più recente Twilight (2001-2002).
Tra gli elementi e le tematiche ricorrenti nell’opera di Crewdson si ritrovano la natura, il paesaggio suburbano, il punto di vista dell’artista sospeso, elevato, come voyeuristico, e il rapporto tra la natura e l’uomo immerso nella sua quotidianità urbana, in modo particolare il rapporto tra gli elementi “disturbanti†presenti sia nel paesaggio naturale che nella normalità di quello umano.
Le immagini di Crewdson sembrano andare oltre la semplice raffigurazione di un instante nel tempo, esse creano un mondo allo stesso tempo reale e non-reale, perfetto, una realtà aperta che lo spettatore è chiamato a completare. E la perfezione dell’immagine si ottiene attraverso i dettagli, ai quali Crewdson dedica un’attenzione quasi ossessiva, attraverso una visione iperrealistica.
Ciò è reso possibile anche grazie all’utilizzo di veri e propri set scenografici, nei quali l’artista riesce a creare immagini cariche di mistero e di bellezza, allo stesso tempo irreali e riconoscibili.
Galleria Emilio Mazzoli
via Nazario Sauro 62 Modena
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