Tele in movimento. Grandi dipinti in cui il gesto e' protagonista insieme al colore. Sono esposte una quindicina di opere dalla produzione tra il 2010 e il 2011: opere in cui l'artista interviene anche con l'inserimento di oggetti e frammenti di recupero, vetri, plastiche, carte e cartoni.
a cura di Francesca Mariotti
Sabato 5 Marzo 2011, alle ora 17.30, si inaugura la Mostra
personale dell'artista Mauro Malafronte. La curatrice, Francesca Mariotti, vuole
continuare a focalizzare l'attenzione sull'Arte contemporanea e la sua forte attenzione
a tutto ciò che comunica sull'UOMO, lo Spazio che lo circonda e il Tempo in cui
vive. La mostra è sempre patrocinata dall'Associazione Olimpia Morata per
l'interesse che l'Arte riscuote nello studio della nostra contemporaneità sociale e
culturale. L'arte di Malafronte si esterna in grandi tele in cui il Gesto è sicuramente protagonista
insieme al Colore per un coinvolgimento totale dell'artista e del fruitore dell'opera. La mostra darà
modo di esporre una quindicina di opere dalla sua ..più recente produzione tra il 2010 e il 2011:
grandi tele in cui, non solo interviene matericamente con l'inserimento di oggetti e frammenti di
recupero, vetri, plastiche, carte e cartoni, ma dove anche la stessa TELA diventa parte della materia
e del colore che su di essa e con essa SI MUOVE, formando l'opera. Da qui il titolo della mostra e
delle opere stesse, specificando la tecnica come “smalti su tela mossa”. Ed è questa la sua forza
espressiva, il suo andare oltre il semplice e diffuso “dripping”, il suo realizzare action painting in
modo “materico e gestuale” insieme, travolto da una forza espressiva ed un impeto che non si ferma
nemmeno davanti al MOVIMENTO del supporto.....”
Testo di presentazione “TELE IN MOVIMENTO”
“Tutto avviene per emersione diretta, simultanea, come per uno scorrere su nastro di associazioni
visive automatiche. (l’Arte) si può intendere, ... come una ...complessa registrazione di segni,
impronte, passaggi, dove la memoria è la presenza dell'organico, dove le impronte della memoria
sembrano galleggiare in siti immateriali, spazi senza forma” (E. Vedova)
Mauro Malafronte, artista essenzialmente emozionale e emozionante, si propone con la sua più
recente produzione tra il 2010 e il 2011: grandi tele in cui, non solo interviene matericamente con
l'inserimento di oggetti e frammenti di recupero, vetri, plastiche, carte e cartoni, ma dove anche la
stessa TELA diventa parte della materia e del colore che su di essa e con essa SI MUOVE,
formando l'opera. Da qui il titolo della mostra e delle opere stesse, specificando la tecnica come
“smalti su tela mossa”. Ed è questa la sua forza espressiva, il suo andare oltre il semplice e diffuso
“dripping”, il suo realizzare action painting in modo “materico e gestuale” insieme, travolto da una
forza espressiva ed un impeto che non si ferma nemmeno davanti al MOVIMENTO del supporto.
Particolari si susseguono nell'opera senza perdere completamente la loro identità, ma assumendo
un vigore maggiore e un significante spesso puntualizzato da titoli, che molto ci ricordano le frasi di
un diario, forte della carica emotiva/cromatica di cui sono espressione: “Buio sul nostro amore”
oppure “Pensieri soffocati”, e anche “Il tuo cuore vede di più della mia mante” si snodano e si
sviluppano attraverso contrasti e volumi, chiari e scuri, vuoti e pieni che sapientemente vengono
armonizzati sul supporto, cogliendone la stessa reazione chimica e fisica per rendere il tutto
semplicemente magico, incantevole e fresco. Egli stesso ama definire il proprio lavoro come
“vitalità intrinseca del gesto e della materia”. Il percorso artistico di Malafronte lo ha gradatamente
portato verso una libertà espressiva che non ha nulla di misterioso o problematico, ma ha saputo
fare esperienza e tesoro di quanto la sua continua gestualità artistica gli ha permesso di raggiungere.
I richiami sono evidenti a Maestri e a periodi del passato '900, dall'action painting americana al
successivo “informale” di Vedova, Scanavino e Afro. E così, come il dripping, usato
sistematicamente da Jackson Pollock, lasciava largo spazio al caso e agli effetti dell'automatismo
gestuale basandosi su un rapporto diretto dell‟artista con l'opera, posta non verticalmente sul
cavalletto ma distesa sul pavimento, anche Malafronte usualmente realizza le tele a terra o su un
piano, intervenendo su di esse in modo diretto e gestuale tra colori e materiali. In questo artista,
come allora, il colore, pertanto, risulta pura quantità-qualità organica; la spazialità virtuale che
emerge dal dinamico groviglio cromatico coincide con lo spazio di esistenza vitale della pittura,
che, infatti, “vive di una vita propria” su grandi superfici di forte impatto visivo. Mauro Malafronte
ha trovato grande affinità nella filosofia del Gruppo Gutai di Shozo Shimamoto, che nell'intensità
del gesto e nella concretezza della materia ha dato una svolta decisiva dal dopoguerra verso una
vitalità profonda dell'arte. Possiamo affermare che l'informale, gestuale e materico, tuttora
continua a conquistare gli amanti dell'arte per la capacità di toccare e scatenare profonde pulsioni,
stimolando una continua elaborazione immaginativa della realtà ed esprimendo, con vette di alto
lirismo, le emozioni più profonde dell'uomo. La stessa “messa al bando del pennello” con la
conseguente liceità dell'utilizzo di qualsivoglia strumento dalle mani al lancio di colori, dalla
spatola alle gocciolature, per fare arte, può inserire il nostro artista in quella “intenzionale
sensibilità..frutto di una poetica collettiva che vuole rifondare la totalità della vita, impedita dalla
parzialità dell'esperienza quotidiana” come Achille Bonito Oliva ha affermato a proposito di queste
espressioni artistiche. (Francesca Mariotti)
Mauro Malafronte è nato a Finale Emilia (MO) nel 1966. Autodidatta, si è avvicinato alla
pittura da alcuni anni e si ispira alle correnti americane degli anni '50 quali l' "Action painting" e
l'"Espressionismo astratto americano". Ha già tenuto varie mostre personali ed ha in
programmazione esperienze all'estero. La stampa si è già occupata del suo lavoro con commenti
lusinghieri e così pure i visitatori delle sue personali; un interessante numero di collezionisti e di
gallerie si sono avvicinati alle sue opere con vivo interesse. In funzione della manipolazione del
colore con gestualità dirompente, e disintegrante la realtà viene poi successivamente ricostruita
manipolando la tela e scatenandovi una tempesta creativa. Come lui stesso dice: "la tela per me è un
campo di battaglia in cui il colore giocherà le sue mosse". Nella tela, distesa a terra, il colore traccia
i suoi percorsi nella fittizia casualità del "dripping"...
Inaugurazione Sabato 5 Marzo 2011, alle ora 17.30
L'artista sarà presente per un aperitivo con gli intervenuti.
Spazio d'Arte L'Altrove di Francesca Mariotti
via De Romei 38-44121 Ferrara
apertura pomeridiana dalle 16.00 alle 19.30; chiusa il giovedì e la domenica.