Galleria Piziarte
Tortoreto Lido (TE)
via Sardegna, 3 (interno 4)
339 4935925
WEB
Gianni Cuomo
dal 5/11/2002 al 6/12/2002
339 4935925
WEB
Segnalato da

Manuela e Patrizia Cucinella



approfondimenti

Gianni Cuomo



 
calendario eventi  :: 




5/11/2002

Gianni Cuomo

Galleria Piziarte, Tortoreto Lido (TE)

'I colori si amalgamavano alla fotografia raggiungendo un punto di contatto così naturale che non avrei mai immaginato potesse esistere. In pochi minuti il lavoro apparve terminato, l'uomo lo guardò con soddisfazione e sembro' completamente appagato, ripiego' il manifesto, sistemo' le sue cose e si allontano' lentamente. Era un uomo felice.' Gualtiero Berra


comunicato stampa

Presso Pizia Arte a cura di Manuela e Patrizia Cucinella mostra personale dell'artista milanese Gianni Cuomo.

Il critico Gualtiero Berra nel testo che accompagna la mostra scrive:
Incontrai Gianni Cuomo una fredda mattina d'inverno di un tempo ormai lontano.
Stavo passeggiando tranquillamente fra gli alberi spogli, respirando l'aria gelida che sospingeva le ultime foglie sui vialetti insolitamente tranquilli.
Camminando tra le strade della città capita spesso di avere intorno milioni di persone e di non accorgersi di nulla, assorti dai propri pensieri , dal ritmo frenetico della metropoli.
Quella mattina andò diversamente, ad un tratto vidi un uomo che destò in me un vivo interesse.
Lo notai quasi distrattamente in quanto dalle tasche del suo cappotto nero uscivano dei fogli di carta colorati molto lunghi che non riuscivo ad identificare.
Si muoveva molto velocemente, con un aria allo stesso tempo assorta ma incredibilmente attenta al mondo che lo circondava, dava l'impressione di cercare con avidità un qualcosa che mi sfuggiva, che non riuscivo ad identificare in ciò che vedevo, o almeno in ciò che avevo sempre creduto di vedere.
Ad un tratto si fermò bruscamente, quasi impietrito, ad osservare un punto a pochi metri da lui: una bicicletta, una panchina, un lampione ed un cartello pubblicitario.
Lo osservavo attentamente da qualche secondo ma non sembrava accorgersi minimamente di quanto accadeva intorno a lui.
Ad un tratto estrasse dalla tasca un coltellino e cominciò a sollevare minuziosamente i bordi del cartellone pubblicitario che era stato incollato malamente. Prima i bordi, poi la parte centrale, l'uomo staccò il cartello pubblicitario e , guardandosi furtivamente attorno, se lo infilò in tasca ripiegandolo velocemente.
Non riuscivo a capire il motivo di quel gesto, non era pazzo, il suo sguardo esprimeva una intelligenza vivissima, era chiaro che agiva secondo uno schema che non riuscivo a focalizzare.
L'uomo si allontanò di un centinaio di metri e si fermò vicino ad un laghetto.
Solo allora notai che aveva con sè una valigetta marrone. La aprì con un gesto quasi meccanico ed estrasse velocemente una cavalletto ripiegato ,una tavolozza ed un astuccio con pennelli e colori.
Sembrava colto da un raptus creativo, dal desiderio irreprimibile di fissare un momento che stava fuggendo, che di lì a poco sarebbe terminato per sempre.
Preparò tutto il necessario in pochissimo tempo, tutto tranne una cosa: mancava la tela su cui avrebbe dovuto dipingere.
L'uomo prese il manifesto che aveva staccato, lo fissò sul cavalletto e cominciò a dipingere.
Era come invasato, dava la sensazione di voler porre rimedio ad un errore macroscopico, insopportabile, che non gli dava pace.
I colori si amalgamavano alla fotografia raggiungendo un punto di contatto così naturale che non avrei mai immaginato potesse esistere.
In pochi minuti il lavoro apparve terminato, l'uomo lo guardò con soddisfazione e sembrò completamente appagato, ripiegò il manifesto , sistemò le sue cose e si allontanò lentamente.
Era un uomo felice.
Riflettei a lungo su quanto avevo visto e solo allora capii, vidi finalmente il disegno finale.
Quell'uomo aveva, per un attimo, estrapolato un fotogramma dal film della realtà e lo aveva modificato secondo il suo estro, la sua ispirazione, privandolo del suo significato originale ed immergendolo in una realtà nuova, non più contaminata, completamente soggettiva.
Era evidente in lui un ostinato desiderio di cambiare, come se cambiare diventasse l'unica ragione e l'unica strada da percorrere, per avere più possibilità di scoprire qualcosa di nuovo da sperimentare.
Imparai una lezione importante quel giorno: ciò che vediamo quotidianamente può avere un aspetto ed un significato diverso, se lo guardiamo anche con il cuore e non solo con gli occhi.
Non rividi mai più quell'uomo.
Una sera, visitando una mostra virtuale su internet, scoprii inaspettatamente quel lavoro che avevo visto dipingere una fredda mattina d'inverno, in calce vi era riportato un nome: Gianni Cuomo.

Probabilmente è la stessa mostra che state visitando ...
Buona visione.

Pizia Arte
via Giovanni XXIII s.n.
Tortoreto Lido (TE)

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