In questa mostra sono accostate le opere di due artisti attivi in due diversi campi: la tridimensionalita' e le installazioni di Gianluigi Braggio e le fotografie di Mattia Mammoliti.
A cura di Gianpaolo Aghemo e Fulvio Bortolozzo
Con PASSAGGI DI CONFINE continua la stagione espositiva di ZONACOTTINI. In questa mostra sono accostati due artisti attivi in due diversi campi: la tridimensionalità e le installazioni di Gianluigi Braggio e le fotografie di Mattia Mammoliti.
“Gian Luigi Braggio”
Gian Luigi Braggio usa materiali semplici, primari, come carta, cartone, colle, pvc, cera, farina e pane, fotocopie..... Nei suoi lavori troviamo una costante che attraversa tutta la sua opera sia che questa si sviluppi in manufatti tridimensionali o in immagini bidimensionali o, più recentemente, in ricerche multimediali. La costante nel suo lavoro è la ricerca del linguaggio/codice che sta alla base di ogni forma vitale, di ogni forma di comunicazione, di ogni forma di espressione.
Ogni sua opera è frutto di una manipolazione che, indagando le peculiarità fisiche della materia e dei materiali, ne sintetizza le possibilità espressive restituendone manufatti che contengono nello stesso tempo e spazio la minimalità del gesto artistico e le sue caratteristiche espressive essenziali. La ricerca artistica, e la sua conseguente manifestazione estetica, diventa una guida che ci accompagna in un percorso poetico e minimale, all'interno di un universo fatto di piccoli suoni, immagini evanescenti, giochi di luci e di ombre.
Gianpaolo Aghemo
“Mattia Mammoliti”
DIGHE VS NATURA
Il progetto di Mammoliti indaga la relazione tra i giganteschi manufatti di contenimento e sfruttamento delle acque e il paesaggio su cui si ergono, alterandone profondamente la geografia e l'insediamento antropico. Nell'affrontare il ricorrente tema del rapporto tra uomo e natura, l'originalità dell'approccio dell'autore sta nell'aver posto l'accento sulla risposta di quest'ultima. Difatti ogni modificazione umana trova una reazione lentissima, ma non per questo meno percepibile, negli inarrestabili dinamismi geologici e biologici che procedono inglobando ogni cosa che incontrino sul loro cammino. Nasce così un "nuovo paesaggio" ibridato inizialmente dalla mano dell'uomo, ma condotto nello svolgersi del tempo dall'incessante azione della natura. L'osservazione del fenomeno è quanto mai evidente sull'arco alpino, luogo ben conosciuto dall'artista e per questo motivo divenuto teatro d'azione del suo lavoro. L'impianto stesso delle opere mette in pieno risalto il concetto di fondo grazie alla scelta di un bianco e nero rigoroso, ma mai meramente descrittivo, e alle riprese realizzate da punti di vista, e con angoli di campo, di grande efficacia visiva.
Fulvio Bortolozzo
Mattia Mammoliti nasce ad Aosta nel 1984, dove consegue la maturità scientifica. Scopre una particolare passione per la fotografia durante vari viaggi e periodi di permanenza in altri paesi europei ed extraeuropei, tra i quali l'Australia. Nell'intento di approfondire la sua conoscenza teorica e tecnica, sta frequentando il corso triennale di Fotografia presso la sede torinese dell'Istituto Europeo di Design.
Inaugurazione venerdì 11 marzo 2011, ore 18,30
Liceo Artistico Cottini - Zonacottini
via Castelgomberto, 20 - Torino
Orario: lu-ve 10.00 - 22.00 sa 10.00 - 13.00
Ingresso libero