A cio' che la Voce non Suona. Questa mostra gioca sull'irragionevolezza allettante degli incontri improbabili, dei linguaggi difformi che provano asimmetricamente a sussistere nello stesso luogo e momento.
Sotto l'alto patrocinio dell' Ambasciata del Portogallo presso la Santa Sede e in collaborazione con : L'Ambasciata della Repubblica Turca - Ufficio di Cultura e Informazioni della Repubblica di Turchia - Mons. Agostinho da Costa Borges, Rettore dell' ISTITUTO PORTOGHESE DI SANTO ANTONIO IN ROMA NEOARTGALLERY presentano A ciò che la Voce non Suona "....uno specchio che passa per una via maestra e ora riflette al vostro occhio l'azzurro dei cieli ora il fango dei pantani. E l'uomo che porta lo specchio nella sua gerla sarà da voi accusato di essere immorale! Lo specchio mostra il fango e voi accusate lo specchio! Accusate piuttosto la strada in cui è il pantano, e più ancora l'ispettore stradale che lascia ristagnar l'acqua e il formarsi di pozze. " (da Il rosso e il nero di Stendhal ) Nella prestigiosa cornice dell'Istituto Portoghese Santo Antonio di Roma,accompagnati dalle note del sax di Sandro Perelli, si danno appuntamento due fra i più straordinari Artisti del panorama europeo: il turco DEVABIL KARA, professore di pittura all'Accademia di Belle Arti di Marmara e l'italiano PASQUALE NERO GALANTE reduce da una straordinaria mostra personale presso la Galeri SELVIN di Istanbul.
Attraverso la loro Arte, e per mezzo di essa, specchio del cuore, quello che la lingua non riesce a dire, mostrerà sostanza e corpo. Una doppia Personale di : Devabil Kara e Pasquale “Nero” Galante Questa mostra gioca sull’irragionevolezza allettante degli incontri improbabili, dei linguaggi difformi che provano asimmetricamente a sussistere nello stesso luogo e momento, provandosi ad orchestrare assoli irriducibili (francesco giulio farachi) ....non è questa la poetica ispiratrice di Devabil Kara o di Pasquale "Nero" Galante. I due Artisti,incuranti delle mode e delle vecchie e nuove ortodossie dimostrano, infatti, di credere nella possibilità e perfino nella necessità del dipingere (stefano iatosti) Immagine come suono. Immagine come poesia. Eco di dantesca e oraziana memoria, il rimando dell'immagine alla poesia quale evocazione dell'espressione dell'Essere. Perchè l'immagine senza contemplazione e senza poesia non ha ragione di esistere (fabrizia ranelletti) Un evento a cura di Angelo Andriuolo, Giorgio Bertozzi, Ferdan Yusufi introduzione Mons. Agostinho da Costa Borges testi critici Francesco Giulio Farachi, Stefano Iatosti, Fabrizia Ranelletti coordinamento grafico/editoriale Stefano Ferracci, Laura Migotto con un prologo musicale di Sandro Perelli
Istituto Portoghese di Sant'Antonio
via dei Portoghesi, 6 - Roma
Orario: merc-dom 16 - 20
Ingresso libero