Fantasie radicate nella realta'. Le opere dell'artista "esprimono per simboli il rapporto tra i materiali poveri e le immagini che risultano dalla loro elaborazione: il materiale di recupero diventa un fatto culturale con valore estetico".
“Questo il primo aspetto evidente nella ricerca artistica di Antonella Staltari: il materiale povero, di recupero diventa un fatto culturale con valore estetico. Questo accade perché l’invenzione artistica trasforma radicalmente i materiali di partenza. Ne risultano composizioni rigorose in contrasto con il modo corrente di utilizzare materiali extrapittorici. Per le opere di Antonella si può parlare di pitture proprio nel senso in cui Marco Gastini adopera questo termine: lose, fili di ferro, plexiglas, pezzi di legno con un ridotto concorso di pittura in senso stretto diventano pittura per la qualità dell’invenzione compositiva.
Le opere di Antonella esprimono per simboli il rapporto tra i materialipoveri e le immagini che risultano dalla loro elaborazione. Le opere sono lontanissime dalla ridondanza o addirittura tautologia di artisti o presunti tali che con mucchi di stracci o di materiali vari credono di sensibilizzare ai problemi dell’inquinamento, alla sostenibilità ecc. Ignorano un fatto fondamentale: non è l’oggettualità diretta e semplicemente trasposta che sensibilizza, suscita interesse e emozione ma la qualità della riuscita artistica. Proprio questa qualità, con rigore e levità, è presente nelle opere di Antonella che esplora con discrezione vari aspetti della realtà. Ci sono variazioni di colloquio tra lo spazio costruito con rigorosa regolarità e l’inventato elemento figurativo (Monci, Moby Dick, Domino, La coccinella del 2003; Il riccio, Web Dog, Taurus, Pesci rossi, Web carrot, Il gelato del 2008). Più vicine alla pittura in senso stretto The Lamb del2003 e Zelda del 2004 in cui viene riproposto con procedimento diverso una condizione di sofferenza nella vita.
Complessivamente si tratta di opere che per intelligenza e inventività si distaccano nettamente, ripeto, dall’abusata utilizzazione di materiali di recupero che non riesce a superare la loro origine per creare qualcosa di nuovo. Antonella anche quando nelle opere non nasconde le caratteristiche dei materiali di provenienza, li trasforma con grande abilità compositiva.
Ne risultano rappresentazioni di fantasia radicate nella realtà, con aperture verso desideri e sogni che sono parti essenziali della nostra quotidianità.”
Presentazione in catalogo: Francesco de Bartolomeis
Artista: ANTONELLA STALTARI vive e lavora a Torino. Nasce come artista nel 1994 quando presenta il suo primo libro ad una casa editrice di Verona
specializzata in testi per l’educazione all’arte. Da allora ha prodotto moltissimi
lavori manuali ed artistici usando sia materiali di recupero, sia raffinate carte
fiorentine e giapponesi.
Dal ‘95 al ’97 ha collaborato con un gruppo di insegnanti della scuola
elementare Leone Sinigaglia di Torino. I suoi lavori, originali ed a tiratura
limitata sono periodicamente presentati in gallerie d’arte e in negozi
specializzati. Pur seguendo dei corsi di pittura presso un atelier di un artista
torinese, rimane fondamentalmente un’autodidatta.
L’arte è un “savoir-faire” quasi artigianale e implica “sofferenza” (César)
mostra presso lo “Studio Laboratorio” di Anna Virando in Torino.
Immagine: Cybernetic Wine, 2008. Plexiglas, plastica, puntine, legno su alluminio, cm 67x60
Ufficio Stampa
Annamaria Grimaldi
Inaugurazione: mercoledì 16 marzo 2011 dalle ore 17,30 alle 23
Studio Laboratorio di Anna Virando
C.so Lanza, 105 - Torino
Orari: dal lunedì al sabato dalle 16,30 alle 20,00
Fuori orario su appuntamento