La Galleria d'arte Il Castello presenta una retrospettiva dedicata all'indiscusso maestro e padre della Pop Art americana: Andy Warhol, artista eclettico, personaggio dalla creativita' dirompente che come nessun altro e' stato in grado di stravolgere e rivoluzionare il modo di fare arte dal dopoguerra in avanti.
La Galleria d’arte Il Castello presenta una retrospettiva dedicata all’indiscusso maestro e padre della Pop Art americana: Andy Warhol, artista eclettico, personaggio dalla creatività dirompente che come nessun altro è stato in grado di stravolgere e rivoluzionare il modo di fare arte dal dopoguerra in avanti.
Nato a Pittzburg nel 1928, si forma come grafico pubblicitario a New York, collaborando con le più importanti riviste del tempo, da “Harper’s Bazaar”, a “Vogue” a “Glamour”; un’esperienza, quella nella grafica pubblicitaria, da cui eredita la maestria e l’acutezza che gli permettono di utilizzare moderne tecniche di stampa, come la serigrafia e l’offset, per replicare nelle proprie opere d’arte soggetti e beni di consumo della moderna società di massa.
Si delinea così un superamento dell’arte Informale: gli anni Sessanta segnano un ritorno all’arte figurativa e rappresentativa di una realtà oggettuale che, nel caso di Warhol, vuole rappresentare l’ideologia del consumismo, mostrata al pubblico con occhio distaccato e neutro. La sua idea dell’arte presuppone uniformità e ripetizione delle immagini diffuse dai mass media, in un percorso artistico che ha come obiettivo quello di ritrarre l’estetica e i meccanismi della società consumistica: nella replicabilità dei soggetti si innesca un aspetto di esaltazione delle icone della società contemporanea.
Andy Warhol rappresenta così in modo assolutamente innovativo le immagini simbolo della cultura di massa americana: le opere dell’esposizione ritraggono Marilyn, i barattoli Campbell, i dollari, i volti delle drag queen, tutti soggetti per cui l’artista utilizza colori dal forte impatto, stesi in campiture piatte e uniformi. La logica che sottende a queste opere simula quella ripetitiva e ridondante della moderna industria, un approccio questo che induce Warhol ad abbandonare la tradizionale pittura a olio per dedicarsi ad una tecnica, quella serigrafica, che presuppone il riporto fotografico su tessuto di seta.
È dunque la società di massa, e l’enorme serbatoio di immagini che ne derivano, ad essere il fulcro di una produzione che è specchio dell’immaginario collettivo della moderna società consumistica.
Il Castello Arte Moderna e Contemporanea
Via Brera, 16 20121 Milano
Orari: Mart-sab 10-19, lun 15-19
ingresso libero