Umano: nel bene e nel male. Un viaggio nella complessa natura umana attraverso 21 quadri.
Attraverso i suoi quadri l’artista newyorkina Victoria Fontana ci invita ad approssimarci di più a noi stessi.
L’uomo vive in una perpetua contraddizione: capace dei sentimenti più buoni e generosi custodisce dentro di se anche il seme degli istinti più crudeli ed egocentrici. Quale di queste due facce governa le nostre azioni quotidiane? Ci conosciamo veramente così a fondo come crediamo?
Attraverso i 21 quadri che compongono la sua mostra Umano: nel bene e nel male, Victoria Fontana ci propone un viaggio interiore alla scoperta della nostra complessa natura, così profondamente umana.
Partendo dal presupposto secondo cui ogni essere umano tenderebbe naturalmente al bene, la pittrice asserisce che le pressioni sociali alle quali siamo sottoposti sin dalla primissima infanzia sono talmente forti da corrompere inesorabilmente questa nostra innata predisposizione: “Mi affascina il modo in cui ci limitiamo, e limitiamo gli altri, ad essere semplicemente ciò che pensiamo che si debba essere. Prigionieri delle nostre esperienze, dei nostri pregiudizi, della nostra ignoranza, della cultura cui apparteniamo e delle nostre aspirazioni, siamo ormai incapaci di vivere, di amare, di scegliere, di sentire, di vedere e di creare in piena libertà. Quanta fatica facciamo a sottrarci alla nostra indole, anche quando non la condividiamo affatto!”
I suoi quadri pretendono di cogliere e di ritrarre la bellezza e la raffinatezza presenti persino nelle azioni più infime e spregevoli. Secondo Victoria Fontana la bellezza non risiede unicamente nei gesti di solidarietà o d’amore. Persino il comportamento più vile nasconde, secondo lei, una certa bontà. In questo modo, sostiene l’artista, anche l’urlo più violento il gesto più riprovevole possono mascherare una profonda solitudine o un certo senso di smarrimento. “Mi piace ritrarre le nostre incongruenze e le nostre contraddizioni, il lato buono e quello cattivo che convivono inevitabilmente dentro di noi. Tutti possiamo essere straordinariamente buoni un giorno e terribilmente cattivi e spietati il giorno dopo. A volte siamo persino capaci della malvagità più straordinaria!”.
Determinata a ritrarre l’incongruenza della natura umana questa artista newyorkina di origini italiane si avvale di uno stile fondamentalmente astratto che non rinuncia però in toto alla presenza della figura umana. Il colore è per lei lo strumento essenziale che le consente di immergersi negli abissi immateriali dell’animo. Nelle sue tele il flusso costante di gradazioni di colore e di forme riflette l’intensità delle mutazioni del nostro mondo interiore. Nelle sue tele i colori danzano al ritmo dei nostri stati d’animo e si mescolano proprio sotto i nostri occhi.
Per Victoria Fontana è lo spettatore che, facendo confluire il suo mondo interiore, i suoi sentimenti più intimi con l’opera cha ha davanti, la completa. “Il mio obiettivo è quello di stimolare sensazioni e di offrire allo spettatore un’esperienza visiva intima”.
BIOGRAFIA
Victoria Fontana è nata nello stato di New York ed è di origine italiana. Ha studiato presso la State University of New York e presso il Luminous Art of Workshop di Buffalo. Affascinata dalla cultura mediterranea per anni ha vissuto fra l’Italia e la Spagna dove ha completato la sua formazione presso il prestigioso Arjona Studio di Madrid. Victoria Fontana ora vive e svolge la sua attività pittorica a Madrid, città che l’ha riconosciuta come una delle più promettenti artiste emergenti (Premio Nuevos Creadores del Centro d’Arte Tomás y Valiente, 2009) e dove ha esposto le sue opere in varie mostre collettive e individuali.
In Italia le sue opere sono state in mostra a Milano, Baveno e Monza. Ora ritorna ad esporre con una delle sue più ambiziose e intime proposte.
Inaugurazione il 26 di Marzo alle 17:30
Hotel della Regione
viale Elvezia, 4 - Monza (MB)
Orario di apertura: tutti i giorni 9:30-12 / 14:30-18:30 (domenica chiuso)