Il fascino dell'imperfezione. La mostra espone pezzi unici realizzati esclusivamente per la galleria: la serie 'Senza Fine Unica'. Il percorso espositivo vuole essere uno spunto di riflessione sull'importanza dell'oggetto di design nel tessuto sociale contemporaneo.
Il fascino dell’imperfezione, che nasce da un progetto di collaborazione tra la Novalis Con-
temporary Art e Gaetano Pesce, si presenta non soltanto come un percorso espositivo di
pezzi unici realizzati esclusivamente per la galleria, quanto piuttosto, come uno spunto
di riflessione sull’importanza dell’oggetto di design nel tessuto sociale contemporaneo.
La mostra presenta la serie “Senza Fine Unica” , una collezione di opere uniche ed
esclusive che evocano attraverso la propria organica dimensione una precisa ade-
sione di apertura a nuovi territori, a nuove espressioni, a linguaggi e valori attuali.
Il fascino dell’imperfezione, da cui prende il nome la mostra, è la sinte-
si di un percorso progettuale, iniziato da più di dieci anni, in cui Gaetano Pe-
sce sperimenta nuovi percorsi materici e visivi attraverso l’uso di resine mor-
bide individuando e rileggendo il difetto in termini di “differenza” e unicità.
Partendo dal principio dell’ “accettazione del difetto”, la sperimentazione materica
e I’individuazione di variabili libere permettono di accettare l’errore come elemento
distintivo di un’opera, rintracciandone il carattere univoco e distintivo che ne deriva.
La materia plastica diventa l’elemento espressivo ed artistico con cui si di-
stingue ogni sua opera. E’ la poetica dell’irregolarità e della casuali-
tà che prevale e conferisce all’oggetto una qualità unica e straordinaria.
L’idea di bellezza acquista nuovi canoni visivi, l’originalità si esprime nell’assoluta irre-
golarità formale rendendo ogni lavoro una vera e propria opera d’arte del nostro tempo.
L’imprevedibilità nella miscela dei fluidi, la possibilità di introdurre variabili qua-
li l’aria e il colore, ma soprattutto la prevedibilità di manipolare il materiale nel
suo passaggio da stato fluido a stato solido rappresentano per Gaetano Pesce al-
cune delle vie per ottenere con la plasticità della materia la “differenza”, il difetto.
L’errore e l’imperfezione, che nell’estetica classica del bello assumono un carattere di
disvalore, per Gaetano Pesce diventano un modo per aprirsi ad una nuova dimensione
estetica, in cui il “malfatto” diventa l’elemento fondante di un nuovo canone di bel-
lezza, svincolato da schematismi prescritti e diretto invece alla scoperta dell’incom-
piutezza, dello scoordinamento, della causalità, del bello ricercato nell’originalità.
Si rintraccia nel suo progetto una presa di coscienza e adesione al concet-
to di transitorietà e mutevolezza del nostro tempo e della nostra epoca.
In questa direzione il lavoro di Gaetano Pesce con le sue ricerche sui materia-
li plastici, i molteplici cromatismi, la tattilità dei sui oggetti, l’aleatorietà del-
le forme, l’incompiutezza rispecchia appieno il modello storico che viviamo.
[...] Dall’altra parte in certi paesi si vive da tempo secondo un sistema democratico o di pluralismo
che contrasta con un’idea di bellezza monolitica e univoca.
Il fatto di fare degli oggetti che, nel loro processo di fabbricazione, ammettono l’errore e il difetto, è
un mezzo per affermare che l’ideale della bellezza del nostro momento storico è quello della realtà
quotidiana, con le sue qualità di differenza, le sue contraddizioni, e le sue trasgressioni.
Come sappiamo, l’oggetto difettoso è quello che, nella produzione standardizzata, ha il coraggio,
la forza e la volontà di essere diverso, malgrado la potente macchina standardizzatrice. Questo
possiede il valore più grande, gli altri erano solo dei numeri.
Il malfatto crea una categoria di oggetti portatrice di segni umani e, quindi, l’errore ‘diviene sinoni-
mo di qualità”.[...]
Gaetano Pesce
Conferenza stampa: Martedì 29 marzo 2011 ore 18.30. Sala d’onore della Facoltà di Architettura Torino, via Mattioli 39, Torino
Inaugurazione giovedì 31 marzo 2011 ore 18.00
Novalis Contemporary Art
via Carlo Alberto 49/51 Torino
Dal martedì al sabato dalle 10.30 – 13.30 | 14.30 - 19.00
lunedì su appuntamento