dedicato a chi ha paura... Uno spettacolo graffiante per raccontare le frustrazioni e i desideri piu' nascosti dell'essere umano
Uno spettacolo di Steven Berkoff, regia di Carlo Roncaglia. Kvetch e' una parola ebraica che significa piagnisteo. Una commedia graffiante e comica, una farsa tragica, un affresco amaro di varia umanita', inquietante e tenero allo stesso tempo. Poetico, triviale, urticante. Un viaggio affatto consolatorio nell'animo umano. Un girotondo di lamenti, di grida soffocate, di sogni di fuga, di furie represse che non trovano mai sfogo, una risata disperata e sguaiata che implode nell'intimo dei pensieri. Berkoff mette in scena cinque personaggi, fra loro legati, un vero e proprio campionario di desideri inconfessabili: la moglie, casalinga frustrata, che sogna di essere violentata da due spazzini; il marito, piazzista, con pulsioni omosessuali; la suocera, una vecchia ingombrante e fastidiosa; il problematico collega abbandonato dalla moglie; l'uomo d'affari con l'ansia da prestazione sessuale. E li fa parlare, parlare, parlare. Ma le loro parole non vanno quasi mai d'accordo con i loro pensieri che, come in un flusso di coscienza, ci vengono sbattuti senza riguardo in faccia. Biglietto: Intero 19, ridotto 15-11.