Prigioni e celle dell'anima. Stefano Soddu, In questa mostra itinerante espone grandi griglie arrugginite, pesanti lastre di metallo, fragili scale di legno, massicci e ingombranti opercoli, razionali e solide architetture di ferro che sono solo alcuni degli elementi che compongono gli ultimi lavori.
Prigioni e celle dell'anima
Martedì 12 novembre 2002, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la personale di
Stefano Soddu Prigioni e celle dellanima curata da Lorella Giudici.
La mostra è il quarto appuntamento del ciclo Spazio Aperto, in cui
cinque diversi critici presentano al pubblico differenti proposte, a
costruire unindagine intorno alle sperimentazioni linguistiche e
progettuali della contemporaneità .
Stefano Soddu, In questa mostra itinerante espone grandi griglie
arrugginite, pesanti lastre di metallo, fragili scale di legno, massicci
e ingombranti opercoli, razionali e solide architetture di ferro che
sono solo alcuni degli elementi che compongono gli ultimi lavori.
Infatti, come scrive Giudici nel testo critico che accompagna la
lettura della mostra sono quelli più inquietanti, misteriosi, a
tratti persino minacciosi. La materia attrae, racconta, seduce. La
bellezza di quelle scorze accarezzate dal tempo, tornite dalla vita,
modellate e piegate dai giorni e dal dolore commuove e cattura. Eppure,
il significato di queste opere va al di là della mera bellezza tattile
(pur vera e tangibile), si nasconde nel loro valore simbolico,
iconografico, emozionale. Soddu le ha chiamate Prigioni dellanima, le
ha viste come celle in cui lo spirito è rimasto impigliato, costretto,
soffocato. Le ha pensate come macigni sotto i quali la libertà interiore
soccombe, si dispera in unasfissia protratta e ineluttabile,
prigioniero di un lento e estenuante stillicidio.
Orario: dal martedì al venerdì, dalle ore 17 alle 20, fino al 29
novembre 2002.
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
via Ercole Bombelli 22, 00149 ROMA 06.5578101