L'espressione del colore. In mostra opere pittoriche che dialogano con una natura che e' costantemente altro da cio' che appare, attraverso un colore che struttura l'immagine ma soprattutto la vista che in essa si compie.
L'espressione del colore
L'osservazione del reale è espressione mutevole, esso costantemente si manifesta per
la sua attitudine a mostrare la propria identità come un riflesso del sentire dello
sguardo astante.
Ogni sentore del nostro animo identifica e riconosce ciò che gli è proprio, ciò che
meglio si affina alla sua natura. Le opere di Mara Bartoli dialogano, allora, con
una natura che è costantemente altro da ciò che appare, è il luogo esterno in cui il
nostro sentire rivendica l'urgenza di definirsi. I cieli, i mari, la natura intera
manifesta il suo prodigio di essere tale e di accogliere i nostri echi, come cassa
di risonanza interiore, per questo il colore trascende la sua abituale apparenza per
definirsi come il luogo che prolunga quella visione che travalica verso l' esterno
la propria dimensione interiore.
Allora l'intera cromia delle cose perde la sua normale definizione, la sua consueta
attribuzione, i suoi limiti formali e dappertutto ogni oggetto, ogni natura esprime
il valore cromatico che intimamente la costituisce, il maniera libera, come
espressione colta nel dilagare del suo fluire. La tecnica pittorica di Mara sa
rendere evidente questa teoria nel momento in cui le opere si muovono costantemente
in bilico tra una realtà osservata e riprodotta in quanto tale e la veemenza di una
realtà, altresì, sentita e percepita che sovrasta la prima. Tracce originarie
permangono alla vista, al gesto che nega alle forme di affiorare per affermarne, in
questo modo, la consistenza emotiva. Continuamente la vita irrompe in ogni osservare
dell'artista mentre l'animosità del reale non teme di esprimersi.
L'opera è per Mara Bartoli il luogo dove costantemente la definizione pittorica si
conforma non alla vista ma alla percezione della stessa, le immagini sono riflessi
di ciò che ha visto e non ha dimenticato, perché luogo di altre rivelazioni. La
natura allora è costantemente rigenerata perché Mara nei suoi lavori continua ad
interrogarla fino a quando non appare altro rispetto a ciò che si vede. Il suo
continuo intervento permette all'opera di mostrarsi completamente, di lasciare ogni
sembianza ed essere totalmente affine allo sguardo che la ritrae.
Il colore acquista, dunque, una potenza straordinaria, struttura l'immagine ma
soprattutto la vista che in essa si compie. In particolare i lavori su juta possono
definirsi come una sintesi di quel processo conoscitivo, più vasto e strutturato,
proprio dei lavori su tela.
Su di un materiale che rispetto a molti altri meglio si lega ad una condizione umana
e dunque ad una istanza di vita, così come la juta, Mara vi depone le ragioni del
colore. La natura non è qui evocata per poi essere rivissuta, come nelle tele, ma,
al contrario, è prelevata nei suoi dettagli cromatici, nelle sue espressioni
nascoste ed appare frammento assoluto di un dire che si compie nel spazio minimo del
suo apparire. E al nostro sguardo è dato, in quel momento, di ascoltarne
l'espressione.
- Sonia Zampini
Mara Bartoli nasce nel 1936 a Catania dove ha conseguito il diploma presso
l’Istituto d’Arte. La sua attività artistica è accompagnata anche da quella
didattica, inizia, infatti, sin da subito ad insegnare in diverse scuole come
professoressa di Disegno e, poi, docente all’Università Uni3 di Catania.
Attraverso la sperimentazione di diversi stili pittorici, Mara ha costruito un
linguaggio che si basa sulla forza comunicativa del colore. Nelle sue prime tele il
nero della lava del paesaggio etneo, ad esempio, domina l’impianto cromatico delle
opere per poi lasciare esplodere una gamma vasta di colori accesi e violenti.
Successivamente, nei lavori più recenti, il bianco si sostituisce quasi del tutto al
nero, l’impianto diventa più astratto, sorretto da poderose spatolate. Gli equilibri
compositivi appaiono più dinamici e proiettati verso una nuova vitalità espressiva,
avvolta da una costante luce rassicurante.
In questa fase matura della pittura di Mara Bartoli appaiono anche materiali nuovi
usati come supporto come, ad esempio, la juta, a testimonianza della continua
evoluzione del suo percorso artistico.
Anche la sua attività espositiva è costante, l’artista ha, infatti, allestito
numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, come, ad esempio, a
New York e Ginevra.
Attualmente Mara Bartoli vive e lavora ad Acicastello.
Inaugurazione sabato 2 aprile ore 18
Galleria Tornabuoni Arte (nuova sede)
Borgo San Jacopo 53r - Firenze
orario mostra: tutti i giorni (escluso la domenica) dalle ore 9.30-13 e dalle 15.30 alle 19.30
Ingresso libero