Parola informa. L'artista si occupa letteralmente della ''forma delle parole'', usate non solo come significante, ma soprattutto come primario elemento visivo e segnico.
a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti
Testi critici: Alessio Cosentino
Inaugura il 2 aprile alle ore 19.00, presso la b>gallery di Roma, parola informa, la personale di Marco Angelini, a cura di Tiziana Lamusta in collaborazione con Jan Kozaczuk e Stefano Trionfetti.
Partito dall’utilizzo di materiali di recupero per proseguire con sperimentazioni su metalli e plastiche, Marco Angelini fa irruzione sulla scena artistica con i suoi assemblage ricoperti di cellophane. Concentra successivamente la sua ricerca espressiva sulla materia lavorando sul polistirolo. Tornato alle tele, introduce spazi bianchi di maggiore dimensione che esaltano l’equilibrio delle composizioni. Dai suoi viaggi per studiare legami tra tradizioni culturali e avvenirismo tecnologico in contesti urbani complessi nasce il suo nuovo lavoro, che ha come tema, appunto, il viaggio, con l’intento di soddisfare la sua curiosità e il suo interesse nei confronti della gente e delle culture. A Roma viene presentata per la prima volta la sua ricerca sulle parole, ponendo l’accento sulle logiche evolutive del linguaggio attraverso un’operazione socio-semiologica che ci fa “disegnare i colori”.
In questo nuovo passaggio di poetica ed evoluzione, Marco Angelini si occupa letteralmente della “forma delle parole”, usate non solo come “significante”, ma - e soprattutto - come primario elemento visivo e segnico: è un grafema slegato dalla valenza fonica. Trasfigurate in forme e colori le parole diventano un vero e proprio contributo alla composizione grafica dell’opera.
Ed è così che la parola diventa immagine, espressione pittorica in grado di comunicare autonomamente messaggi e contenuti non linguistici; è un ideogramma, nel senso letterale del termine, con un suo preciso significato iconico che si esprime sul piano del disegno della "parola dipinta". La frase, ripetuta nelle sue opere come un mantra, diventa vero ponte e connessione col mondo, esprimendo caratteri e sfumature che ogni società custodisce dentro di sé.
Lontano da critiche o da posizioni politicizzate, Marco Angelini riesce a comunicare fino in fondo il suo pensiero attraverso le sue opere: uno sguardo alla sua mostra è uno sguardo alla sua mente e alle sue emozioni e, anche se solo per un istante, rimane impresso il “sapore” di un’esperienza. (da “Atto di Parola” di Alessio Cosentino).
Marco Angelini è nato nel 1971 a Roma. Si è laureato in Sociologia per poi intraprendere studi di Psicologia. Vive e lavora tra Roma e Varsavia.
PATROCINI Assessorato alla Cultura della Provincia di Roma e del Comune di Roma
Inaugurazione sabato 2 aprile dalle 19 alle 21
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p.zza di Santa Cecilia, 16 - 00153 Roma
Dal lunedì al venerdì 11,00 - 13,00 e 16,00 - 23,00 sabato dalle 16,00 alle 23,00
Ingresso libero