L'anima e la pelle. Per il secondo capitolo del ciclo ''Dialogo a due'' un incontro tra un maestro storico e un autrice delle ultime generazioni.
Per il secondo capitolo del ciclo “Dialogo a due”, dopo la mostra che ha visto il giovane scultore milanese Fabrizio Pozzoli confrontarsi con le immagini esistenziali di Gianfranco Ferroni, ecco un nuovo appuntamento dedicato, dalla galleria Gli eroici furori, all'incontro fra un maestro storico e un autore delle ultime generazioni che sembra, nella sua opera, riproporne forme, temi o modi espressivi in una sorta di omaggio ideale.
Un omaggio che intende rievocare lo spirito di quelle leggendarie “catene ideali” teorizzate da Roberto Longhi come ponti, anelli di congiunzioni capaci di collegare fra loro artisti di epoche diverse, nel segno di una affinità elettiva e di un sentire immutato nel tempo.
Nel caso di Valentino Vago (Barlassina, 1931) storico interprete della pittura astratta in Italia dagli anni Cinquanta a oggi, e di Nada Pivetta (Milano, 1970) scultrice diplomata all'Accademia di Brera e reduce dal primo premio “Scultura nella città”, progetti per Milano, indetto dal Museo della Permanente, il dialogo vive sul filo della leggerezza. Nel senso che i due artisti, per quanto lontani fra loro nelle esperienze e nella ricerca, condividono un uguale interesse per la materia impalpabile. Che è il colore evanescente, che si consuma nella luce, nel caso di Valentino Vago. Mentre per Nada Pivetta è la ceramica che si sfalda, il corpo dell'opera che perde peso, si spoglia di una sua veste arcaica e la lascia scivolare alle sue spalle, tanto che questa, liberata, inizia a fluttuare nell'aria quasi in assenza di gravità.
Lo spazio è l'elemento dove si incontrano allora l'opera di Vago e di Nada Pivetta. Spazio come proiezione di un mondo interiore, fortemente spirituale per il pittore milanese, celebre per i suoi scorci tersi attraversati da rare parvenze. Ma spazio anche come luogo della metamorfosi, del disvelamento, di un corpo che diventa altro, muta, si sveste, rimane torso di legno solido scavato a suon di sgorbia dalle mani energiche di Nada Pivetta che, allo stesso modo, modellano con delicatezza e levità, la ceramica che aleggia tutta attorno, nuvole di pensieri sollevati in volo.
Ecco allora esposte una ventina di opere a confronto, fra tele storiche e recenti di Valentino Vago sul tema dell'anima, della luce, di un paesaggio mentale e mistico, e sculture in bronzo, legno e ceramica di Nada Pivetta, della serie che la giovane autrice ha dedicato espressamente all'idea della veste, straccio o pelle che ogni cosa abbraccia, lacera e allevia.
Catalogo con testi di Chiara Gatti e Silvia Agliotti
Inaugurazione 6 aprile ore 18:30
Gli eroici furori Arte contemporanea
Via Melzo 30 - 20129 Milano
Orari: dal lun.al ven. 16-19.30, matt.e sab.su appuntamento
Ingresso libero