Tropical Hot Shot e' una mostra di pittura, installazioni, fotografie. Ad accomunare i due artisti e' l'approccio processuale, l'interesse per la texture della materia, e la leggerezza con la quale riescono a fare confluire motivi e materiali quotidiani nelle loro opere.
Tropical Hot Shot Pittura, installazioni, fotografie ... un collage di pensieri
Chi non hai mai fatto una gita scolastica portandosi nello zaino l’amato succo Tropical di Capri-Sonne nella sua fantastica confezione morbida e flessibile? Chi non ha mai visto la commedia americana degli anni novanta „Hot Shots“? Chi non è mai rimasto a bocca aperta davanti ad un „hot shot“ fotografico su qualche rivista?
Tropical Hot Shot é il titolo della mostra collettiva di Sharif Baruwa e Carlos Vasconcelos. Tanti pensieri e ragionamenti sono sorti nella fase preparatoria del progetto, tante associazioni devono ancora scaturire – per andare a formare un collage tridimensionale di pensieri.
Sharif Baruwa (*1975 Londra, cresciuto a Luson) e Carlos Vasconcelos (*1970 Recife) sono i protagonisti del primo appuntamento di questa stagione espostiva nella galleria Gefängnis Le Carceri nel centro di Caldaro. I due artisti si sono conosciuti a Vienna, dove entrambi vivono e lavorano. Li accomuna il loro approccio processuale, l’interesse per la texture della materia, come anche la leggerezza con la quale riescono a fare confluire motivi e materiali quotidiani nelle loro opere.
La percezione della realtà da parte di Baruwa è silenziosa.
Con occhio attento scruta la varietà atmosferica del paesaggio formato dai tetti di Vienna, o i riflessi nelle vetrine dei caffé. Baruwa osserva attentamente ciò che lo circonda, raccoglie impressioni che trasforma in opere attraverso variazioni dagli accenti ludici. Se nei lavori passati Baruwa prediligeva scolpire, incollare, martellare per creare sculture di legno e installazioni dal carattere fantastico, nei lavori più recenti si è avvicinato al medium fotografico, con particolare interesse per un concetto allargato della fotografia.
Se da un lato attraverso la fotografia ferma in immagine le impressioni spaziali e ambientali e l’atmosfera ad esse collegate, dall’altro indaga la manipolazione ludica da parte di un bambino di oggetti e gesti dalle forti connotazioni simboliche.
Attraverso un uso mirato del mezzo fotografico modifica il mondo iconografico della fotografia di stampa e con semplici mezzi li porta ad una altro livello di interpretazione. Un risultato completamente inaspettato si dipana attraverso un racconto dal carattere ludico nato dalla sovrapposizione di immagini di stampa, o da dettagli di fotografie di moda che rivelano un’inaspettate e artificiale estetica scultorea.
Carlos Vasconcelos invade gli spazi della galleria con le sue accumulazioni di materiale. Nei suoi lavori è riconoscibile la sua predilezione per la materialità. Se il visitatore in un primo momento è abbagliato da materiali di uso quotidiano come il poliuretano espanso, l’involucro del salame o la carta, dopo uno sguardo più attento può individuare singoli motivi o elementi con connotazioni simboliche. L’approccio di tipo processuale di Vasconcelos sembra sottoporre le opere a cambiamenti incessanti. Dipinti che ricordano la pittura gestuale vengono rielaborati, trasformati in collage e magari successivamente tramutati in collage materici quasi scultorei. Le sue barocche accumulazioni di forme contengono oggetti semplici, simboli che raccontano storie personali. Motivi riccorrenti si fissano nei suoi quadri, per poi ricomparire nelle sculture e nei collage. Il linguaggio materico multisfaccettato di Vasconcelos, che si riflette in un intreccio di pensieri dal carattere tridimensionale, viene ulteriormente integrato da una componente musicale. Il ritmo sta alla base della pittura gestuale, versi di canzoni si aggrappano ai suoi quadri e formazioni scultoree nei suoi film sperimentali entrano in simbiosi con il noise elettronico.
I collage di pensieri di Sharif Baruwa e Carlos Vasconcelos negli spazi della galleria Gefängnis Le Carceri si basano su una ampia conoscenza della storia dell’arte.
Sottili, ostinati e molto personali sono i ragionamenti che stanno alla base della nascita di questi lavori. Pensieri „che non stanno volentieri in gabbia“.
Immagine: Carlos Vasconcelos
Inaugurazione 7.04.2011, ore 19.00
Galerie Gefängnis - LeCarceri
Pater Bühel / Caldaro
(MA-SA) 10.00-12.00 e 16.00-18.00
ingresso libero