Ottantuno Arte/Architettura
Aversa (CE)
via Roma, 249
081 19814873 FAX
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Angelo Maisto
dal 8/4/2011 al 8/7/2011
lun-ven dalle 16:00 alle 19:00

Segnalato da

Associazione Culturale Ottantuno



approfondimenti

Angelo Maisto
Lucia Ferrara



 
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8/4/2011

Angelo Maisto

Ottantuno Arte/Architettura, Aversa (CE)

La poesia degli oggetti. Personaggi surreali, ''ludosculture'' antropomorfe e zoomorfe, costruite interamente con oggetti ritrovati, di qualunque tipo e formato, che assumono nuova funzione e identita'.


comunicato stampa

Approcciarsi all’opera di Angelo Maisto potrebbe sembrare all’inizio un’esperienza ludica.

L’artista incontra l’opera di Hieronymus Bosch da adolescente e resta affascinato e incantato dal suo mondo fantastico. Nascono così personaggi surreali, “ludosculture” antropomorfe e zoomorfe, costruite interamente con oggetti ritrovati, di qualunque tipo e formato, che assumono nuova funzione e identità. Tema centrale nella sua ricerca artistica è la ricontestualizzazione poetica dell’oggetto, in una società fatta solo di consumismo, inutilità e futilità, in cui esso diviene simulacro e esibito come status symbol.

Ma non è l’oggetto appena uscito dalla fabbrica, rappresentante dell’abbondanza e della perfezione di questo tempo, prodotto in serie, da cui prendono vita replicanti indistinguibili da un originale, bensì quello buttato via, ripescato tra gli ammassi di scarto, nelle discariche, in un universo quasi “trash” e che da vita a pezzi unici e irripetibili.

Il rimando più vicino nel tempo si può trovare nella “Junk Art” degli anni Cinquanta, “l’arte della spazzatura”, teorizzata da Lawrence Alloway, e al suo maggiore rappresentante Edward Kienholz. Ma in quel caso l’assemblaggio di oggetti raccattati e riciclati crea un universo più vicino a un film dell’orrore, quasi splatter.

Il mondo di Angelo Maisto ha invece note fiabesche, sottolineate anche dai nomi che l’artista sceglie per ognuno dei suoi personaggi, che riporta in una dimensione ludica, alleggerisce l’assemblaggio creato. Ci sono continui rimandi semantici agli oggetti con cui ognuno di loro è stato creato, uno fra tutti il “Pipacottero” che negli anni diviene poi il simbolo della sua arte, quasi una sorta di biglietto da visita. Ogni personaggio è accompagnato da un acquerello in cui viene meticolosamente e con magistrale bravura inserito ognuno degli elementi che compongono la scultura, ricordando un po’ in questa catalogazione quasi enciclopedica gli antichi e moderni erbari e bestiari.

La mostra “La poesia degli oggetti” viene aperta da “La Balia”. Il personaggio sul cartone è stato il primo a prendere forma nella creatività fantastica dell’artista, rappresenta l’inizio di un percorso e di una ricerca che passa per le ludosculture fino alla creazione anche dei contesti in cui vengono inseriti i personaggi. “Bachanale” e “Condominio” sono le prime prove di questo ulteriore passo, così come l’installazione creata site specific “After the rain” che rimanda al contesto e alla funzione primaria del luogo che l’accoglie.

Remo Bodei, nel suo libro “La vita delle cose”, che ha ispirato anche il titolo della mostra, parla di “luoghi della qualità”, individuati nella bottega dell’artigiano, nel laboratorio dello scienziato come luoghi dove si incrociano arte, pensiero e tecnologia, dove si coagulano e si fondono elementi in precedenza isolati.

Angelo Maisto sta lavorando per creare questo suo luogo della qualità.
Lucia Ferrara

Inaugurazione 9 aprile 2011 ore 18

Ottantuno Arte/Architettura
via Roma, 249 - Aversa (CE)
Orario: lun-ven 16-19
Ingresso libero

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