Galleria l'immagine
Cesena (FC)
piazza Aguselli, 42
0547 612981 FAX 0547 612981
WEB
Young Artists on Show
dal 8/4/2011 al 29/4/2011
10 13 e 16 - 19.30. Chiuso lun e mart

Segnalato da

Maria Grazia Melandri




 
calendario eventi  :: 




8/4/2011

Young Artists on Show

Galleria l'immagine, Cesena (FC)

Collettiva di Annibale, Costantin, Domenico Grenci, Sarah Ledda, Silvia Papas, Elisa Rossi, Nicola Samori', Marco Tamburro,Roberto Coda Zabetta. La quasi totalita' degli artisti indaga l'arte attraverso linguaggi figurativi, uno, Annibale, che per la prima volta espone,e' un giovane cesenate, che si colloca nella ricerca informale.


comunicato stampa

Nel salotto superiore della Galleria L’IMMAGINE di Cesena si aprirà sabato 9 aprile una esposizione dedicata a giovani artisti la maggior parte di questi, esponenti di rilievo della giovane arte italiana, a prezzi considerevolmente contenuti.

La quasi totalità di loro indaga l’arte attraverso linguaggi figurativi, uno, Annibale, che per la prima volta espone, è un giovane cesenate, che si colloca nella ricerca informale.

Annibale nasce a Cesena nel 1976, dopo il diploma conseguito al Liceo Classico, frequenta l'università' con indirizzo Conservazione dei Beni Culturali fra Ravenna e Roma.

Nel corso degli anni si è dedicato in maniera discontinua all'arte informale utilizzando diverse tecniche pittoriche e sperimentando l'utilizzo di svariati materiali fino a focalizzare la propria attenzione sulla plastica e sui suoi derivati.

Annibale dunque usa teli di plastica, che a volte avvolge intorno a telai vuoti oppure ripiega su se stessi più volte dopo averli ammorbiditi con acqua bollente perché prendano un'embrionale forma per poi andare a “scolpirli" sciogliendoli con il becco di bunsen o cristallizzando il materiale plastico con la fiamma ossidrica. Il suo fare arte nasce dal desiderio di trasformare qualcosa di completamente inanimato, del tutto industriale e scevro da qualsivoglia poesia in una nuova forma di vita. Nessun materiale come la plastica rappresenta lo sviluppo industriale della nostra società che in maniera repentina e vorace ha volto nell'ultimo secolo il proprio sguardo verso orizzonti che sempre di più hanno trasformato l'essere umano in solo essere vivente. I materiali plastici a differenza del legno, della tela, della creta e degli altri elementi tradizionali dell'arte, è del tutto inanimata in quanto l'unica a non essere mai stata viva.

Costantin, nasce in provincia di Siena nel 1974, dopo il diploma all’Istituto d’Arte si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Firenze, terminando, grazie ad una borsa di studio europea, presso la Facoltà di Belle Arti di Siviglia. Grazie ad una successiva borsa di studio frequenta un corso di perfezionamento a Granata, in Spagna.

La sua pittura definita da Giovanni Faccenda, qualche raro seme di umana poesia, e un linguaggio figurativo molto personale, che porta in grembo il desiderio di scarnificare ogni spenta consuetudine, frugando fra la muffa delle cose e degli uomini.

Domenico Grenci, nasce a Locri nel 1981, dopo il Liceo Classico si trasferisce a Bologna per frequentare l’Accademia Clementina.
La sua pittura nasce da un’esperienza sicuramente informale avvicinandosi successivamente, soprattutto alla Neo-Figuazione. Utilizza principalmente, come mezzo pittorico, il bitume. Le sue opere sono corpi mercificati, snaturati, privati della loro identità, in nome di una bellezza sempre più asettica, che non seduce quasi più.

Sarah Ledda, nasce ad Aosta nel 1970, artista raffinata che utilizza l’immagine più nota e persino abusata del grande e del piccolo schermo per indagare quel sottile spazio invisibile compreso fra verità e menzogna, fra realtà e apparenza dell’essere. I suoi soggetti prediletti, non sono persone, sono star. Volti notissimi, da Marylin Monroe a Liz Taylor, da Claudia Cardinale a Audrey Hepburn, colti in flagrante e sospesi nell’incantesimo di un fotogramma. L’artista se ne appropria e lo dilata in una smaltata e quasi iperrealistica versione pittorica che, quanto più sembra rivelare tanto più, in realtà, nasconde.

Silvia Papas, dopo gli studi artistici si dedica prima alla moda, disegnando alcune collezioni, poi come cartellonista e scenografa in Italia e Grecia. In seguito si dedicherà solo alla pittura esponendo in Italia, Europa e Stati Uniti. Dipinge la società contemporanea, figure femminili in particolare, non solo come incarnazioni di bellezza. Hanno labbra rosse e promettenti, ma anche uno sguardo vuoto, quasi malinconico e nascondono una vita interiore altrettanto vuota. Silvia Papas è una giovane interprete della Pop Art europea, un’artista che rappresenta con senso critico il periodo nel quale vive, non tralasciando mai il punto di vista femminile.

Elisa Rossi, nasce a Venezia nel 1980, si diploma all’Accademia di Belle Arti della sua città. Le sue figure svelano delle atmosfere quasi surreali.

In esse, le giovani donne rappresentate sono sole, alle prese con se stesse, con le loro sensazioni e con i loro pensieri. Sembra quasi di percepire, davanti a questi dipinti, le paure, le ansie, ma anche il piacere, la gioia, la speranza che un ricordo d'amore può lasciare sulla pelle. Questa sensibilità epidermica ritorna anche nei lavori nei quali l'artista sembra quasi tessere personalmente sulla tela ricami di corredi, evocazioni ancora una volta del meraviglioso universo femminile.

Nicola Samorì, nasce a Forlì nel 1977, dopo il diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna sviluppa un’intensa attività pittorica, che lo porta ad affinare le più diverse tecniche espressive, fra le quali quella dell’affresco, oggetto di due workshops tenuti nella Western Australia in qualità di docente. Giovane rivelazione dell’arte italiana, ben presto conosciuto ed apprezzato da pubblico, critica e collezionismo internazionale. Le sue opere indagano l’universo umano svelando le debolezze nascoste negli anfratti più reconditi.

Marco Tamburro, umbro del 1974, dopo essersi diplomato all’istituto d’Arte della sua città, si trasferisce a Milano e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera. Un artista di forte personalità stilistica e notevole corpo pittorico. La sua opera è percorsa da tratti concentrici e graffianti, caricati del significato di immediatezza e di velocità, che ci rimandano all’idea di caos, di velocità della vita, di ritmo metropolitano, di traffico, di folla, di suoni di clacson e di smog. Le metropoli dei nostri giorni sono il suo linguaggio, il vortice nel quale l’uomo si lascia trascinare non permettendogli di guardare quel che sta vivendo.

Roberto Coda Zabetta, nasce a Biella nel 1975, dove frequenta inizialmente l’Istituto Tecnico Sperimentale, per poi completare gli studi presso l’Istituto d’Arte di Roma. Nel 1996 entra all’Accademia di Brera. Pittore e scultore, dal 1998 inizia a dipingere il volto umano che diviene protagonista della sua ricerca, attraverso pennellate dense e materiche, in seguito, dopo lunghe permanenze a New York e poi a Berlino, il suo lavoro si concentra sempre di più sul carattere e sull’azione, una riflessione sul destino degli uomini quando, attraverso l’uso ed abuso della scienza e della tecnica, tentano di valicare i limiti della propria coscienza, generando tragedie.

Direzione: Maria Grazia Melandri

Galleria L'Immagine
piazza Aguselli, 42 - Cesena (FC)
Orario: 10 – 13 e 16 – 19.30. Chiuso Lunedì e martedì
aperto ogni domenica

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