Arianna Sartori Arte and Object Design
Mantova
via Ippolito Nievo, 10
0376 324260 FAX

Mitografie Familiari
dal 15/4/2011 al 27/4/2011
dal lunedi al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Chiuso festivi

Segnalato da

Arianna Sartori




 
calendario eventi  :: 




15/4/2011

Mitografie Familiari

Arianna Sartori Arte and Object Design, Mantova

La mostra riunisce grandi installazioni di opere pittoriche realizzate da Fiorella Iori, Marisa Settembrini, Chiara Silva.


comunicato stampa

a cura di Arianna Sartori

Sabato 16 aprile 2011 alle ore 18.00, la Galleria “Arianna Sartori - Arte & object design” di Mantova, in via Ippolito Nievo 10, inaugura la mostra di Fiorella Iori, Marisa Settembrini e Chiara Silva intitolata “Mitografie familiari”, con presentazione del critico d’Arte Dott. Carlo Franza. L’esposizione, curata da Arianna Sartori, rimane aperta al pubblico fino al 28 aprile, con i seguenti orari: 10.00-12.30 / 16.00-19.30, chiuso festivi.

Mitografie familiari
E' dentro il Novecento che si stempera l'arte contemporanea, o meglio si conforma dentro la storia di un secolo da noi e da molti vissuto attraverso segni e segnali di paradiso e inferno, distruzione e speranza, quasi una faccia bipolare che si sfoglia e campiona eventi e volti di scienza e sapienza, di letteratura e di arte, di rivoluzione e di ritorno all'ordine. Non poteva essere altrimenti e non poteva ciò sfuggire a molti artisti contemporanei che in questo contesto hanno avviato, vivacizzato e colto la loro sfera iconica e/o aniconica. Dico ciò per togliere di mezzo subito ogni parola vuota, ogni fuorviante attenzione verso scelte estetiche fini a se stesse, e operare quella scelta di individuazione della realtà e della storia capaci da sempre di sorreggere, come d'altronde è stato, l'arte dei secoli. Tracce di luci e colori, fiori, segnali di nuvole informali, tutto ci informa di queste esperienze in movimento. La mostra dal titolo “Mitografie familiari”, riunisce tre grandi installazioni delle artiste italiane, che nella prima decade del terzo millennio hanno fatto il punto sulle sperimentazioni più ardue, sulle declinazioni emozionali più avvincenti e sulle culture più ermetiche del nostro tempo. Fiorella Iori ha fatto suo un grande fiore sotto il titolo di “Il grande fiore”, un fiore spettacolare, un fiore mobile, di un rosso che irrompe sulle azzurrità primaverili e si pone omaggio a un mondo neoliberty. Non è poco in questa dichiarata bufera di inizio millennio, che trascura la terribilità della poesia che passa attraverso le mute lettere di un alfabeto puramente interiore, ponendosi in quella rete balenante di allusioni.

La persistente inerzia metafisico-cromatica, la ricerca archetipica, gli episodi figurali della ricchezza plastica, il paesaggio interno realizzato in uno spazio brevissimo, la quiete ingannatrice dell’attesa come grido di tensione esplosiva, il gesto veloce e deciso, l’allusività espressiva teatro d’una magia di nebbia e di fuoco, i colori forti e cupi da scuola pittorica romana. La pittura di Fiorella Iori da qualche tempo vive e attinge suggestioni formali nell’estetica del sublime, la quale, iniziata nel settecento ha influenzato ben due secoli, connotandosi di romanticismo e di simbolismo, e alimentando non poche correnti del novecento, si muove verso la costruzione di uno spazio e di una immagine l’universo percettivo dei colori. Marisa Settembrini omaggia la sua installazione a Girolamo Comi, poeta che dedicò un poemetto “Canto per Eva” alla donna; ma le intere sequenze si raccontano anche come omaggio alla donna e alla sua femminilità, al cogliere suggestioni, aromi, e irrequietudini in un clima di smorfie e melodie e sogno che si lega alla vita. Da anni Marisa Settembrini sembra riscrivere a colori un’Anabasi, cose viste, cose catturate, mescolando cronaca e cultura, arte e mestiere. Il tempo passa ma l’Avanguardia non è fuggita, così Marisa Settembrini vive la sua Avanguardia in un modo che sa d’altramodernità, portandosi verso orizzonti nuovi senza tralasciare le vecchie orme che si leggono persino nel segreto delle parole, dei segni e delle onde di colore, dalle nuvole laboratoriali che stringono l’immagine, le immagini del mondo, fermate proprio in quella fissità che reclama sia la potenza espressiva, sia il senso intimo dell’apparizione, sia l’espressione del bello che racchiude l’immagine in cornice, sia l’espressione suggestiva della riflessione filosofica. Infine un “Viaggio nel viaggio” di Chiara Silva, sottile magia di reperti divenuti in parte tenda, capace di farsi magica architettura spaziale e racconto di colori e di memorie, ed anche lo scenario di carte a mo’ di libro aperto su un grande tavolo e a parete pronto a far cogliere il rapporto tra natura e cultura vissuto come rispecchiamento dei sentimenti umani. C’è una sorta di intima trasparenza nella produzione recente di Chiara Silva, giovane artista italiana di vivace talento, che lascia leggere un dettato estetologico di portata eccezionale, un percorso di equilibrio dinamico del creato, un ritmo di pure e semplici analogie di macchie e colori, allineato a una spettacolare crescita interiore.

La faccia di quest’arte ha una fisionomia generazionale emersa pennellata dopo pennellata, infinite pennellate, come infiniti sono questi paesaggi d’infinito deflagrati da sfrangiamenti di colore e una pluralità di superfici che si compongono in una immagine ricca di molte dimensioni, di visibili libertà dove tutto prende a palpitare, pulsare, oscillare. Paesaggi in cui lo spazio e il tempo sembrano condensarsi in una storia impercettibilmente stratificata attraverso ogni segno, ogni ruga. Il dato più vero di questa scelta estetologica, poetica, è che la giovane artista italiana si è riappropriata di un’arte carica di interiorità vera, lontana dalla concettualizzazione dell’arte, ponendosi fuori dalla distanza fra l’opera e chi guarda.
Carlo Franza

Fiorella Iori è nata a Cecina nel 1949. Dopo il diploma al liceo Artistico di Carrara e all’Accademia di Belle Arti di Firenze si trasferisce a Milano, dove oggi vive, opera ed è titolare di cattedra al Liceo Artistico di Brera. La sua naturale inclinazione alla figurazione la vedono partecipe, inizialmente, nell’editoria, con case editrici come Mondadori, Fabbri, De Agostini, per le quali ha prodotto importanti illustrazioni, i e di seguito si dedica ad una più personale ricerca artistica. Ha allestito mostre personali e installazioni in diverse città (Firenze, Milano, Melzo, Vaprio d’Adda) e partecipato a numerose rassegne nazionali e internazionali, non ultima la partecipazione alla Rassegna d’Arte Contemporanea “Nuovi Scenari” a Teglio (Sondrio). Diverse le pubblicazioni sulla sua arte in riviste e quotidiani. Di lei hanno scritto illustri critici e storici dell’Arte, tra cui Carlo Franza.

Marisa Settembrini è nata a Gagliano del Capo (Lecce) nel 1955. Dopo aver frequentato l’Accademia di Brera e la Kunst Akademie di Monaco di Baviera, oggi è titolare della cattedra di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico di Brera, a Milano, città dove vive e che alterna con i riposi nella cittadina salentina di Alessano. La sua attività parte dal 1976 con l’invito alla mostra “La nuova figurazione italiana” al Palazzo dei Congressi di Roma, per conto della Quadriennale Romana. Numerose le mostre personali e le installazioni in Italia (Roma, Firenze, Alcamo, Lecce, Todi, Milano, Erice, San Vito Lo Capo, Pavia, Brescia, Sondrio, Loreto, Teglio) e all’estero (Berlino, New York, Monaco di Baviera, Dusseldorf), e le partecipazioni a importanti rassegne. E’ presente in vari Musei stranieri (Berlino, Montreal, New York) e italiani. Ha inoltre elaborato in coedizione con alcuni scrittori varie cartelle di grafica. E’ stata segnalata da Jean Pierre Jouvet nel Catalogo Comanducci n. 14 e da Domenico Montalto nel n. 27. Della sua arte hanno scritto critici e scrittori italiani e stranieri, da Argan a Carluccio, da A. Del Guercio a Fabiani, da Ferguson, a Carlo Franza, da Armando Ginesi a Virgilio Guzzi, dalla Muritti a Ponente, da Russoli a Sanesi, da Evelina Schatz a Walter Schonenberg, da Fulvio Papi a Marco Valsecchi.

Chiara Silva è nata a Bollate nel 1983, vive a Novate Milanese, lavora a Milano. Si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Brera e ha conseguito l’abilitazione all’insegnamento delle Discipline Pittoriche. Numerose le sue presenze in rassegne d’arte nazionali dal 2004, ma la sua prima mostra personale è a Milano allo Studio di Arti Visive Comerio nel 2008, imposta dall’illustre Storico e Critico Prof. Carlo Franza che ne cura il catalogo e il testo dal titolo “Nel ritmo degli echi”. Ha vinto il Premio delle Arti Premio della Cultura XX edizione 2008. Nel 2008, ha partecipato con una personale all’interno delle quattro mostre in programma per “Frontiera” un progetto artistico internazionale a cura del Prof. Carlo Franza presso il Plus Florence a Firenze e a Milano alle mostre “Solstizio d’estate” e “Un Dialogo col cielo”, promosse dallo Studio di Arti Visive Comerio. Sempre a Milano ha partecipato alla mostra collettiva “Panorama Italiano” presso il Circolo della Stampa. Nel 2009 si tiene la seconda mostra personale dal titolo “Il Paradiso del mutamento” a Roma, presso il Centrale Ristotheatre. Nel 2009 è presente, ancora con un’installazione all’Università Statale di Milano; a “Solstizio d’inverno” e “L’arte della pace e la pace nell’arte” dello Studio di Arti Visive Comerio. Ha partecipato, su invito del prof. Carlo Franza, alla rassegna d’Arte Contemporanea di Teglio (Sondrio) dal titolo: “Nuovi Scenari” nel mese di luglio 2009. Tiene una mostra personale a Firenze presso Palazzo Borghese dal titolo: “Solchi di antico mondo” tra il 2009 e il 2010 ed è presente alle mostre collettive “Per incanto”, con Marisa Settembrini, Fiorella Iori e Ariel Soulè presso lo studio di Arti Visive Comerio nel dicembre 2009, “Concerto per Eva” presso lo spazio Hajech nel mese di marzo e “Sentieri di Pace” presso il MIMAC di Alessano nel mese di agosto, entrambe nel 2010. Nel 2011 partecipa con una grande installazione alla mostra “Malinconia degli Universi” e “Bella Italia. 1861 - 2011” presso ARTESTUDIO26 a Milano. Significative presenze sono programmate, grazie alla curatela dell’illustre Storico dell’Arte Prof. Carlo Franza, tra 2011 e 2012. Il suo nome già appare sulla stampa italiana come una delle giovani promesse artistiche più vivaci dell’oggi.

Inaugurazione 16 aprile ore 18

Arianna Sartori Arte and Object Design
via Ippolito Nievo, 10 - Mantova
dal lunedi al sabato 10.00-12.30 e 16.00-19.30. Chiuso festivi
Ingresso libero

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