Alberto Burri
Maurizio Calvesi
Masahiro Aoki
Daniel Abadie
Gabriella Belli
Mario Brighigna
Bruno CorÃ
Andrea Emiliani
Susan Ferleger Brades
Helmut Friedel
Ida Gianelli
Carlo Pirovano
Corrado Rosini
Nemo Sarteanesi
Erich Steingräber
Giuliano Serafini
Italo Tomassoni
Curata da Maurizio Calvesi con la collaborazione di un comitato scientifico formato da studiosi dell'arte di Burri e da direttori di importanti musei europei - Masahiro Aoki, Daniel Abadie, Gabriella Belli, Mario Brighigna, Bruno Corà , Andrea Emiliani, Susan Ferleger Brades, Helmut Friedel, Ida Gianelli, Carlo Pirovano, Corrado Rosini, Nemo Sarteanesi, Erich Steingräber, Giuliano Serafini e Italo Tomassoni - la mostra offre un ampio panorama del percorso artistico di Burri.
Apre al pubblico la mostra Burri Inedito, voluta e organizzata dalla Fondazione Burri in collaborazione con la Provincia di Perugia e il Comune di Città di Castello, ospitata in un padiglione degli Ex Seccatoi del Tabacco, ristrutturato per l'occasione.
Curata da Maurizio Calvesi con la collaborazione di un comitato scientifico formato da studiosi dell'arte di Burri e da direttori di importanti musei europei - Masahiro Aoki, Daniel Abadie, Gabriella Belli, Mario Brighigna, Bruno Corà , Andrea Emiliani, Susan Ferleger Brades, Helmut Friedel, Ida Gianelli, Carlo Pirovano, Corrado Rosini, Nemo Sarteanesi, Erich Steingräber, Giuliano Serafini e Italo Tomassoni - la mostra offre un ampio panorama del percorso artistico di Burri.
L'esposizione comprende 160 opere di cui 32 lavori mai esposti né pubblicati (neri e oro, cretti e oro, cellotex neri e rossi) risalenti nella maggior parte agli ultimi quattro anni dell'attività del Maestro, ed altri dipinti presenti in catalogo generale che, pur appartenendo a periodi precedenti, costituiscono ugualmente una "novità " per il pubblico; fra di essi 60 lavori di piccolissimo formato (cm 6x7, 7x8, 8x10) che testimoniano alcune delle differenti espressioni artistiche di Burri: sacchi, legni e combustioni comprese fra gli anni Cinquanta e la fine degli anni Sessanta.
La Fondazione Burri, nata nel 1978 per volontà di Alberto Burri, presenta stabilmente il lavoro dell'artista in due diverse sedi museali da lui scelte e volute, di cui il Maestro ha seguito personalmente il restauro architettonico e la disposizione dei dipinti: il quattrocentesco Palazzo Albizzini, tipico esempio di edilizia fiorentina, offre una ricca raccolta antologica di Burri con opere di pittura, scultura e scenografia dal 1948 al 1989; mentre nei padiglioni degli Ex Seccatoi del Tabacco, tipico esempio di recupero industriale, in una superficie di 7.500 mq. sono ospitati cicli pittorici e sculture realizzati dal 1970 al 1993.
Alberto Burri nasce a Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915. Si laurea in medicina nel 1940. Quale ufficiale medico è fatto prigioniero degli alleati in Tunisia nel 1943 e viene inviato nel campo di Hereford, Texas. Qui comincia a dipingere. Tornato in Italia nel 1946, si stabilisce a Roma e si dedica alla pittura. Nel 1947 e 1948 tiene le prime personali a Roma. Nel 1951 partecipa alla fondazione del gruppo "Origine" con Ballocco, Capogrossi, Colla, e l'anno successivo espone, alla Galleria dell'Obelisco, Neri e Muffe. Dal 1950 assumono rilievo i Sacchi, fino a predominare nelle esposizioni in varie città americane ed europee. Al volgere del sesto decennio, a Roma, Venezia, Londra, New York appaiono i Legni, le Combustioni, i Ferri.
Agli inizi degli anni Sessanta si segnalano a Houston, Minneapolis, Buffalo, Pasadena le prime ricapitolazioni antologiche che, con il nuovo contributo delle Plastiche, diverranno vere e proprie retrospettive storiche a Darmstadt, Rotterdam, Torino e Parigi. Gli anni Settanta registrano una progressiva rarefazione dei mezzi tecnici e formali verso soluzioni monumentali, dai Cretti (terre e vinavil) ai Cellotex (compressi per uso industriale), mentre si susseguono le retrospettive storiche, tra cui risaltano quella itinerante per l'Europa, che apre alla GNAM di Roma nel 1976, e quella che si tiene al Guggenheim Museum di New York nel 1978. In anni recenti Burri realizza complessi organismi ciclici, a struttura polifonica; il primo è Il Viaggio, poi Orti, Sestante e Annottarsi. A Città di Castello dal 1981 Burri predispone l'esposizione permanente a Palazzo Albizzini di una scelta selezione di opere, omaggio dell'artista alla sua città . Per inaugurare l'attività di Brera nel settore del contemporaneo, nel 1984 Milano ospita un'esaustiva mostra di Burri.
Nel 1989 la Fondazione Burri acquisisce gli Ex Seccatoi del Tabacco, complesso di capannoni industriali destinati fino agli anni Sessanta all'essicazione del tabacco. Queste architetture irripetibili, di insolita grandezza, completamente dipinte di nero all'esterno per desiderio di Burri, sono state così trasformate in una gigantesca scultura, contenitore ideale per i grandi cicli pittorici. Queste e altre numerose opere, tra cui le tre sculture Grande Ferro Sestante, Grande Ferro K, Ferro U, collocate all'ingresso degli Ex Seccatoi del Tabacco, sono state donate dall'artista a Città di Castello per completare il primo nucleo collocato a Palazzo Albizzini. Nel 1990 la Fondazione Palazzo Albizzini ha pubblicato un amplissimo volume con la documentazione relativa a circa 2000 opere dell'artista (Burri contributi al Catalogo Sistematico).
Nel 1991 una grande retrospettiva è organizzata dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna; contemporaneamente il Castello di Rivoli presenta venti Cellotex inediti. Sempre nel 1991 Burri espone alla Mixografia Gallery di Los Angeles. L'anno seguente viene presentato al pubblico il ciclo Metamorfotex agli Ex Seccatoi del Tabacco. Nel 1993 viene inaugurato un nuovo ciclo, dal titolo Il Nero e l'Oro, che consiste di dieci Cellotex.
Nel 1994 Burri partecipa alla mostra "The Italian Metamorphosis 1943-1968" presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Presso la Pinacoteca Nazionale di Atene viene presentato, nel 1994, il ciclo Burri Il Polittico di Atene, Architetture con Cactus.
Alberto Burri muore a Nizza nel 1995. Dopo la sua morte, la Fondazione Burri ha collaborato alla realizzazione della mostra Burri-Fontana, che si è tenuta al Museo Pecci di Prato nel 1996. Nello stesso anno ha organizzato, in collaborazione con il Palazzo delle Esposizioni di Roma, una mostra antologica dell'artista, proseguita nel '97 alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco e al Palais des Beaux-Arts di Bruxelles.
A distanza di cinque anni dalla scomparsa del Maestro Burri, la Fondazione intende riportare l'interesse della critica internazionale ai molteplici aspetti della sua attività -tutt'altro che limitata alle celebri tipologie dei Sacchi e delle Plastiche- con due grandi avvenimenti che si aprono contemporaneamente: "Burri Inedito" a Città di Castello e "Alberto Burri", prima mostra antologica di Burri in Giappone, presentata presso il Toyota Municipal Museum of Art di Toyota City. In questa importante istituzione di arte contemporanea giapponese saranno esposte, dal 5 giugno al 20 agosto 2000, 51 opere fondamentali in grado di offrire una panoramica completa di tutte le fasi dell'opera del Maestro: dai primi olii su tela degli anni '40 fino al ciclo dei Cellotex degli anni '80 (catalogo con testo di Maurizio Calvesi).
La mostra Burri Inedito è accompagnata da un catalogo edito da Charta a cura di Maurizio Calvesi, con testi di Maurizio Calvesi.
Sede
padiglione Ex Seccatoi del Tabacco, via Pierucci - Città di Castello (Perugia)
Orario
da martedì a sabato 9.00 - 12.30 / 14.30 - 18.00
domenica e festivi 10.30 - 12.30 / 15.00 - 17.00. Lunedì chiuso
Ingresso mostra
intero £. 5.000
Ingresso due musei Fondazione Burri
intero £.8.000 una sede, £.12.000 due sedi;
ridotto £. 4.000 una sede, £. 8.000 due sedi
(studenti, pensionati, convenzioni Art'é e Touring Club)
A richiesta viene data la Carta Musei che permette di visitare a ingresso ridotto 4 musei di Città di Castello: Pinacoteca Comunale, Museo del Duomo, Collezione Tessile della Tela Umbra, Centro Documentazione Tradizioni Popolari.
In collaborazione
Wind
Fondazione Cariplo, Milano
Progress Insurance Broker, Roma
Informazioni al pubblico e prenotazioni visite:
Tel. 075.8559848 Tel. Fax 075.8554649
e-mail: Burriart@tiscalinet.it
Inaugurazione
venerdì 23 giugno ore 18.00
Ufficio Stampa:
Irma Bianchi Comunicazione
Tel.02.89404694 - 02.89400732
Fax 02.8356467
via Arena 16 - 20123 Milano