Istantanee di colore tra luce e buio. L'artista pugliese fissa nei suoi disegni e nelle sue tele frammenti di scena e suggestioni visive "che, ogni sera, scaturiscono dall'incontro di luci, ombre, corpi, silenzi e vuoti".
a cura di Giulia Telli
La ricerca artistica di Renzo Francabandera
trova la sua più compiuta espressione nel
buio della sala teatrale dove, grazie al suo
tratto deciso e immediato, restituisce, nel
groviglio del segno e nell’impasto del
colore, l’essenza più autentica del corpo e
della voce attorale. Le sue sono istantanee di
colore, inchiostri e oli pulsanti di vita, capaci
di immortalare frammenti di scena e
suggestioni visive che, ogni sera, scaturiscono
dall'incontro di luci, ombre, corpi, silenzi e
vuoti.
I disegni di Renzo, soprattutto ritratti,
nascono dall’urgenza di catturare l’hic et
nunc del palcoscenico, la magia irripetibile
dell’azione teatrale, mai uguale a se stessa e
in continuo divenire. Anche Renzo, sui suoi
fogli sporchi e imbrattatati di colore, mette in
scena la vita che scorre, cogliendone
abilmente imperfezioni e sbavature,
svelandoci in un solo tratto l’incisività di un
pensiero, triste o felice, che attraversa fugace il volto di un attore. Gli schizzi di Renzo, del tutto privi di passo narrativo,
raccontano tuttavia molte più storie di quante ne accadano nel luogo-teatro, perché sono le vicende "interiori" che animano i
personaggi che l'artista ci rivela dando luce alle ombre. L’abilità di Renzo non è soltanto quella di restituire con estrema fedeltà
le tensioni tra i personaggi ma di andare oltre mettendo a nudo sulla sua carta da disegno, lo spessore “umano” prima ancora
che interpretativo dell’attore. Grazie a uno sguardo quasi "chirurgico" e avido di dettagli, Renzo riesce sempre a ritrovare in
ogni attore, pur nella diversità dei ruoli interpretati, il particolare che lo rende unico e riconoscibile: la smorfia appena accennata
dell’angolo della bocca, il sorriso spezzato, la ruga del volto, la gestualità morbida o contratta. Ecco perché i ritratti di Renzo
sono enigmatici: suggeriscono sempre qualcosa di ulteriore, il quid che trascende la finzione scenica e che trova forma e verità
nello spazio bianco della superficie pittorica.
(Giulia Telli)
Renzo Francabandera è nato a Bari nel 1973, vive e lavora a Bergamo.
Dopo le collaborazioni con i settimanali satirici Cuore, Boxer, e Il manifesto all’inizio degli anni Novanta, ha maturato il percorso artistico con
una spiccata vocazione per la creazione d’immagine, raffinando l’esperienza pittorica con tre classi di perfezionamento a Roma e a Milano
all’Accademia di Brera. Ha realizzato illustrazioni e copertine per l’editoria, sia con disegni che con tecnica fotografica. Scrive per numerose
testate giornalistiche come critico d’arte e di teatro. Collabora alla redazione Arte&Culture del quotidiano PaneAcqua ad Hystrio e al
quotidiano di informazione teatrale klpteatro.it.
L’artista ha esposto allo Spazio Off di Trento, presso il Maschio Angioino e il Palazzo delle Arti di Napoli, il Teatro dell'Elfo a Milano, Palazzo
Ducale ad Andria (BA), oltre che a Lugano, Sansepolcro (AR) ed è attualmente in corso a Cusano Milanino presso la Torre dell’Acquedotto la
mostra “La torre, l’alfiere e l’attore – partita al buio con il teatro”.
Per contatti: Renzo Francabandera: www.renzofrancabandera.it / Giulia Telli , curator: www.giuliatelli.com - cell 380 3589720
e-mail: gf.telli@gmail.com
Galleria 9 Colonne/SPE/Il Giorno
via Tadino, 30 - Milano
Orari: 9-12.45 / 14-17.15, sabato e festivi chiuso