Nasce il primo "Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul Restauro" (Cerr), dedicato alla ricerca avanzata nel settore dellaconservazione e del restauro dei beni culturali. Il Cerr - coordinato da un restauratore di fama internazionale come il professor Theo-Antoine Hermanés - inizierà ufficialmente la sua attività domani (10 giugno) con una giornata di presentazione interamente dedicata alle problematiche del patrimonio artistico locale, nazionale ed internazionale.
Nasce a Siena il primo "Centro Europeo di Ricerca sulla Conservazione e sul
Restauro" (Cerr), dedicato alla ricerca avanzata nel settore della conservazione
e del restauro dei beni culturali.
Il Cerr - coordinato da un restauratore di fama internazionale come il professor
Theo-Antoine Hermanés - inizierà ufficialmente la sua attività domani (10
giugno) con una giornata di presentazione interamente dedicata alle
problematiche del patrimonio artistico locale, nazionale ed internazionale.
Affrontare questi argomenti in maniera interdisciplinare, attraverso una
struttura specializzata nello studio, nella ricerca, nella divulgazione e nella
formazione è uno dei principali obiettivi della nuova struttura voluta dal
Comune di Siena e che ha trovato sede all'interno del complesso di Santa Maria
della Scala.
In un contesto allargato all'Europa, il Cerr fornirà ai professionisti che
lavorano nel settore dei beni culturali, le conoscenze, gli strumenti,
l'assistenza scientifica e tecnico-storica. Vale a dire tutti gli elementi
necessari al corretto svolgimento della loro attività nel rispetto dell'opera.
Ciò significa che il Centro dovrà collaborare strettamente col mondo della
ricerca, dell'istruzione universitaria e dell'impresa.
Gli interessi del Cerr, considerando il patrimonio bibliografico e fotografico
di cui già dispone e che verrà regolarmente aggiornato, saranno rivolti
soprattutto verso le arti del colore (dalla miniatura agli arazzi, dai dipinti
alla policromia architettonica, dagli arredi alla scultura policromata), la
storia della conservazione e del restauro (con un impegno particolare nei
confronti della memoria dei restauratori) e verso lo studio della diffusione
dell'arte senese in Europa.
"La scelta della città di Siena di creare un Centro europeo di ricerca sulla
conservazione e sul restauro è sicuramente una scelta naturale, quasi obbligata
- come ha sottolineato il professor Hermanés nel corso della conferenza stampa
di oggi al Santa Maria della Scala - dato che la cultura figurativa senese,
negli ultimi due secoli del Medioevo, ha influenzato gran parte dell'arte
europea attraverso l'iconografia, lo stile e la storia ed anche la particolaritÃ
culturale del luogo nell'Ottocento e nel Novecento".
C'è quindi la necessità di studiare a livello europeo i materiali, le tecniche
di realizzazione, le condizioni ambientali, la diffusione dell'arte senese e, di
conseguenza, le metodologie più efficaci per la sua conservazione e il suo
restauro.
Il Cerr avrà anche la funzione di una piattaforma di scambi professionali tra le
differenti discipline rappresentate nel campo del restauro e, in questo senso,
favorirà gli incontri tra professionisti già affermati e studenti, mediante
l'organizzazione di seminari e di corsi di perfezionamento, in complementaritÃ
con gli organismi nazionali ed internazionali specializzati.
Il vice sindaco Anna Carli, intervenendo all'incontro con i giornalisti, ha
ricordato "l'importanza che ha in questo momento per Siena il patrimonio
immateriale con la possibilità di creare gli strumenti di tutela e salvaguardia
che possano poi essere utilizzati in tutto il mondo" ed ha poi sottolineato come
"la nascita di questo organismo apra nuove, interessanti prospettive
occupazionali del territorio".
I progetti
Per conoscere meglio il profilo dei restauratori senesi - che sono presenti in
numero molto elevato, circa 190 - è stata avviata una larga inchiesta i cui
risultati saranno pubblicati nel primo bollettino. Servirà a capire chi sono
questi professionisti incaricati di curare opere delicatissime e di grande
prestigio, qual è stata la loro formazione, dove e come l'hanno svolta e se sono
soddisfatti della loro situazione.
Un altro lavoro importante riguarda Duccio di Buoninsegna.
Dopo il restauro della fine degli anni '40 sulla "Madonna col bambino" custodita
nella Pinacoteca nazionale di Perugia, la grande pala della Maestà , maggiore
opera del celeberrimo pittore senese (ora nel Museo dell'Opera del Duomo), è
stata oggetto di un complesso intervento eseguito, dal 1953 al 1959,
dall'Istituto Centrale del Restauro di Roma.
Il Cerr, tramite le varie pubblicazioni e documentazioni di restauro esistenti,
sta studiando quale impatto hanno avuto questi restauri sulla conoscenza della
tecnica pittorica duccesca su tavola e quale è stata la loro influenza sui
restauri realizzati da quel momento in poi su altre opere del maestro senese.
La terza ricerca fra quelle presentate questa mattina ha ancora come argomento
centrale la professione del restaurratore che ha conosciuto nel corso del XX
secolo, una evoluzione profonda. Da un'attività ancora prettamente artigianale
si è trasformata in una disciplina a sé stante, in stretto contatto con le
scienze umanistiche (storia, storia dell'arte, ecc.) e con le scienze pure
(chimica, fisica, biologia, ecc.).
Gli studi effettuati su questo aspetto della storia del restauro - diventato
conservazione-restauro una ventina di anni fa - sono veramente rari.
Il progetto dovrebbe coinvolgere in un primo tempo quattro paesi europei
(Italia, Belgio, Francia, Germania) che hanno avuto un decisivo impatto su
questa evoluzione e consisterà nella riunione di interviste fatte agli "attori
del restauro" (restauratori, storici dell'arte, scientifici, ecc.) che hanno
vissuto momenti decisivi per la trasformazione della professione.
La giornata di presentazione
"Restauro, ricerca ed Europa", la giornata di presentazione di domani (10
giugno) al Santa Maria della Scala inizierà alle 9,30 con il saluto delle
autorità (Sindaco di Siena, Direttore generale dei Beni culturali,
Soprintendenti) per proseguire fino al pomeriggio con interventi dei maggiori
esperti internazionali del settore.
Il Comitato scientifico
Presidente:
Marina Romiti, Assessore alla Cultura del Comune di Siena
Ha collaborato ad iniziative in differenti settori culturali: nel campo delle
mostre, della formazione ed editoriale.
In questa sede è opportuno ricordare che la sua formazione in campo di restauro
risale alla discussione della tesi di laurea su "Scienze e tecnica del restauro"
con il prof. Alessandro Conti presso l'Università di Bologna, sino alla cura del
volume postumo edito da Einaudi nel 1997 "Alessandro Conti: manuale di
restauro".
Nel corso di formazione per aiuto restauratore della provincia di Firenze, ha
insegnato "tecniche e restauro dell'arte contemporanea", inoltre ha partecipato
ad importanti progetti sulla conservazione e sul restauro del patrimonio
artistico italiano in collaborazione con enti pubblici e privati.
Rappresentante esecutivo:
Théo-Antoine Hermanès, restauratore diplomato all'ICR
Dopo essersi diplomato all'Istituto Centrale del Restauro di Roma, ha conseguito
un perfezionamento presso lo stesso istituto nel campo dei dipinti murali, poi
nel campo della pittura contemporanea al Kunstmuseum di Basilea, prima di essere
nominato al Musée d'Art et d'Histoire di Friburgo (Svizzera) e di aprire la
propria impresa a Ginevra (Ateliers Crephart). E' stato professore incaricato di
insegnamento presso l'ICCROM, le università di Losanna e di Ginevra e professore
capo reparto presso l'IFROA (Institut Français de Restauration des Oeuvres
d'Art, Parigi).
Consulente per il World Monument Found ed il Getty Institute for Conservation.
Premio "Nessim Habif 1992" dell'Università di Ginevra.
Diverse pubblicazioni nel campo della conservazione e del restauro in
particolare di dipinti murali e di policromie architettoniche e scultoree.
I membri
Cristina Acidini Luchinat, direttrice dell'Opificio delle Pietre Dure, Firenze
Laureata in Storia dell'Arte, borsista della Fondazione di Studi di Storia
dell'Arte Roberto Longhi, Visiting professor all'Università di SUNY Plattsburg,
New York. Dal 1997 Eisenhower Fellow.
Come primo dirigente del Ministero è stata Soprintendente Vicario poi Reggente
presso la Soprintendenza dei Beni Artistici e Storici di Firenze. Ispettore
Centrale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Soprintendente
dell'Opificio delle Pietre Dure e Laboratorio di Restauro della Fortezza di
Firenze.
Ha diretto restauri di grande importanza e ha partecipato a mostre e convegni
nazionali ed internazionali. Svolge attività didattica universitaria e ha
pubblicato numerosi studi attinenti il Rinascimento, in particolare su monumenti
fiorentini. Tra le più recenti pubblicazioni: "Taddeo e Federico Zuccari:
fratelli pittori del Cinquecento", "Il museo d'arte americano: dietro le quinte
di un mito", "Pinturicchio"
Commissario coordinatore di mostre sui Medici in Italia, in Europa e in Cina.
Ségolène Bergeon Langle, Conservateur Général du Patrimoine Chargée de Mission Ã
la Direction de l'Architecture et du Patrimoine Ministère de la Culture Paris
Con una duplice formazione in scienze fisiche e in storia dell'arte, Ségolène
Bergeon Langle si è formata come conservatore specializzato in restauro a Roma
presso l'ICR (Istituto Centrale del Restauro), poi a Bruxelles presso l'IRPA
(Institut Royal du Patrimoine Artistique), nonchè al Louvre.
Nel 1971 è stata assegnata al Servizio di restauro delle pitture dei Musei
Nazionali al Louvre, che ha diretto dal 1981 al 1988.
Dal 1992 al 1995 direttrice dell'IFROA (Institut Français de restauration des
Oeuvres d'Art, Parigi).
Attiva in seno a organizzazioni internazionali della professione, nel 1993 è
stata eletta presidente del Consiglio dell'ICCROM per un biennio.
Tra le sue numerose opere sulla storia delle tecniche e la deontologia del
restauro, annotiamo Science et patience ou la restauration des peintures (1990).
Ulrich Schie?l, restauratore diplomato, rettore dell'Accademia delle Arti di
Dresda
Dal 1969 inizia una formazione pratica nel campo della conservazione-restauro e
dal 1970 gli studi di storia dell'arte a Monaco e a Vienna, terminati con un
dottorato nel 1977. Da allora fino al 1981, studia all'Institut fur Technologie
fur Malerei con il Prof. Rolf E. Straub, nell'Accademia di Belle Arti di
Stoccarda dove consegue il diploma in conservazione - restauro di pitture da
cavalletto e sculture policromate.
Dal 1981 al 1993 è docente di restauro e coordinatore del Dipartimento di
Conservazione della Scuola delle Arti Applicate di Berna (Svizzera).
Dal 1993 professore del Dipartimento di Restauro dell'Accademia di Belle Arti di
Dresda, diventa nel 1996 Rettore della stessa Accademia.
Pubblicazioni e progetti di ricerca nel campo del restauro e della tecnologia
delle sculture policromate, conservazione del legno, etica della conservazione,
formazione e pratica nella storia della conservazione e del restauro.
Membro onorario della SCR (Associazione Svizzera di Conservazione e Restauro) e
dell'ECCO.
Gian Giuseppe Simeone, già membro della commissione Europea presso la Direzione
Generale X/C-4 "Programmi Culturali", ora consulente in materia della
salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale.
Italiano e svedese, si è laureato in archeologia e storia dell'arte presso
l'Universitè Libre de Bruxelles (Belgio), dove ha conseguito una
specializzazione in conservazione e restauro dei beni culturali. Attivo come
archeologo - ha partecipato a vari scavi in Belgio, Francia, Italia e Siria - si
è dedicato altresì a numerose attività relative alla salvaguardia e alla
valorizzazione dei beni culturali come giornalista e scrittore, docente e
consulente, portando una particolare attenzione agli aspetti legati alla teoria
e alla storia del restauro. Esperto per vari anni presso la Commissione europea
(Direzione Cultura), si è occupato della gestione dei programmi relativi alla
salvaguardia e alla valorizzazione dei beni culturali, tra cui il programma
"Raffaello". E' attualmente consulente specializzato nella elaborazione ,
gestione e valutazione di progetti culturali europei, pur continuando a svolgere
attività di ricerca e di divulgazione nell'ambito della conservazione e del
restauro.
Alma Maria Tantillo Direttore dell'Istituto Centrale del Restauro (I.C.R.) di
Roma